Abiti e mantelli

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Siamo giunti all'inizio di dicembre, il cielo sopra Volterra è sempre meno burrascoso ma l'aria sempre più gelida e pungente mentre le giornate si accorciano inesorabilmente lasciando ampio spazio all'astro notturno

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Siamo giunti all'inizio di dicembre, il cielo sopra Volterra è sempre meno burrascoso ma l'aria sempre più gelida e pungente mentre le giornate si accorciano inesorabilmente lasciando ampio spazio all'astro notturno. Immersa nella vasca da bagno mi lascio avvolgere piacevolmente dall'acqua bollente come fosse un grande e dolce abbraccio il cui amore può entrare nel mio corpo con calma e scaldare la mia pelle alabastrina. I miei occhi scorrono distrattamente lenti sullo strato di schiuma leggere e ariosa che galleggia candida sopra alla mia testa da diversi minuti, forse ore, perché trattengo il fiato.

Nelle ultime settimane la mia vita sembra essersi bloccata dopo gli eventi della Sala dei Troni. Aro mi ha informata la sera stessa che le lezioni con il vedovo erano momentaneamente sospese per due motivi principali: dovevo fisicamente riprendermi lasciando guarire la fessura sul mio collo immortale e Lui doveva assicurarsi di risolvere completamente la questione con Marcus.

Non sono affatto convinta che il vedovo fosse particolarmente arrabbiato con me per non avergli detta la verità, forse Marcus era più offeso dal comportamento di Aro ma per sicurezza il leader ha voluto prendersi il tempo di sistemare le cose e far calmare le acque lasciandomi il tempo di una piccola tregua psicofisica da tutta questa storia.

Sento come se la mia esistenza fosse bloccata a un loop infernale di sofferenza e sete da quando sono risorta nel mondo dei non morti, insieme gli eventi si susseguono rincorrendosi e io vengo trascinata dalla corrente e sospinta in ogni direzione mentre provo a fare tutto ciò che mi viene ordinato, mediamente con scarso successo.

In un turbinio di bollicine riemergo strappando quel velo protettivo di schiuma che mi nasconde al mondo là fuori, sospiro stringendo le gambe marmoree al petto sentendo le goccioline fluire lungo la chioma pesante e umida e scivolare nella vasca liberandomi da un peso fisico ma senza riuscire a spazzare e pulire via tutti questi pensieri e problemi dal mio cervello.

Oggi la routine dovrebbe tornare quella di sempre. Ieri sera, al termine della piacevole ma silenziosissima partita a scacchi, Aro mi ha detto che ero convocata nel suo studio in mattinata e che il pomeriggio l'avrei nuovamente trascorso seguendo gli allenamenti con Marcus. La seconda notizia ha creato un'immediata e strana agitazione nel mio petto perché ho iniziato a interrogarmi su cosa dire al vedovo, mi sono chiesta se fosse necessario che mi scusassi per avergli deliberatamente mentito ma insieme sento la necessità di qualche parola che indichi il suo rimosso per aver provato a staccarmi la testa.

Mi ha usata per far confessare Aro.

Abbasso lo sguardo tristemente accettando definitivamente di essere un poco delusa dal suo comportamento. Credevo che Marcus fosse profondamente diverso dal fratello più solare e invece sembra proprio che questo modo di fare vada di pari passo con un legame genetico inesistente tra i due. Corrucciando lo sguardo mi chiedo se, forse, questo atteggiamento non sia stato assorbito nei millenni in cui hanno ricoperto il loro ruolo di comando. Essere seduto sul trono e dover gestire il Potere Giudiziario sul mondo degli immortali forse implica la necessità di eseguire quotidianamente estorsioni di informazioni attraverso tecniche di minacce e manipolazione.

La Corona del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora