Brindisi

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Giorno 2

Mattina

Lascio cadere annoiata il tablet al mio fianco sul grande materasso, il cielo si tinge di rosso alle prime luci dell'alba l'atmosfera è calma mentre alzo gli occhi al cielo che cambia magicamente colore. La mia pelle non è esposta a luce diretta e dunque non brilla ma sono avvolta da un'aura arancione e silenziosa. Mi sento stranamente e profondamente tranquilla come se questo silenzio irreale, questa quiete profonda dovuta ai passeggeri dormienti rispecchiasse la mia condizione attuale.

Nell'ultimo scontro verbale con Aro ho accettato di partecipare allo strano confronto che mi ha proposto. Non sono certa di come dovrei dimostrare di essere una Regina ma insieme sono finalmente rasserenata e rassicurata dall'idea di potermi mettere direttamente in gioco e non dover continuare ad attendere il momento opportuno per agire.

Ho trascorso la mia breve esistenza immortale ad aspettare mentre gli eventi si susseguivano e io rimanevo inerme o mi lasciavo travolgere. Ho passato mesi a Palazzo seguendo le lezioni di Marcus senza potermi dedicare ad altro, sono stata rinchiusa su un eremo giapponese attendendo di poter tornare a Volterra, mi sono isolata nella a Villa Didyme per schiarirmi le idee e poi mi sono fatta trascinare in questo viaggio da Aro.

Questa alba silenziosa, il fatto di sapere che Aro è una scala sotto di me, la certezza di star per disputare finalmente la partita su un piano di gioco definito e limitato mi rassicura. Appena prima che i raggi del sole possano accarezzare la mia pelle il leader telecomanda le tapparelle che mi celano prudentemente nell'ombra. In un sospiro stendo una gamba sul materasso e poggio la testa al muro sempre usando la testiera in tessuto come schienale.

Decido di sfruttare la tregua tra noi e il mio umore positivo e concentrato per riprendere in mano le considerazioni su ciò che è accaduto negli ultimi giorni.

Trovare Sulpicia seduta sul Suo trono aveva generato in me un sincero sentore di pericolo e preoccupazione. Ho accusato la donna di volergli rubare il posto di comando ma infine la moglie si è rivelata davvero poco interessata al trono, quanto più al suo ambizioso e luminoso progetto di rinnovamento e a metà della pesante corona di Aro Volturi.

Ripercorro la nostra amabile chiacchierata nello studio del marito mentre lui era in Scandinavia. Torna a galla prepotentemente la proposta di Sulpicia quando mi aveva fatto cenno di sedermi al posto del leader. Valuto le affermazioni della moglie fuggitiva con sguardo completamente rinnovato e sicuramente più critico, nel gesto passato trovo conferma delle parole che mi ha poi riservato durante il viaggio nella Ferrari. Sulpicia pensa davvero che io possa sedere al Suo posto, è convinta io possa sorreggere sulle spalle metà del peso della corona di Aro.

Politicamente parlando troverei corretta l'idea di dividere la figura del capoclan dei Volturi e del capo del Potere Giudiziario, d'altro canto mi chiedo se quella che potrebbe sembrare un'ottima introduzione a livello teorico si possa rivelare devastante e controproducente nella pratica. Io per prima ho sempre osservato Aro profondamente ammirata per il lavoro che compie da millenni e per la straordinaria forza con cui tiene coesi i suoi famigliari al compito di un organo superiore e riconosciuto a livello globale. Ho sempre pensato che nessuno potesse vicariarlo.

Se la chiave di questo potere stabile e duraturo, che mantiene l'equilibrio tra la razza umana e immortale, fosse proprio nell'unione delle corone?

Non mi sento affatto serena nell'escludere a priori questa ipotesi. Se la scissione del potere conducesse alla perdita di controllo sul mondo immortale sarebbe sicuramente l'inizio di un'era molto buia per creature sovrannaturali e umani. Tutte queste considerazioni però non tengono conto della seconda grande riforma che Sulpicia vorrebbe apportare: gli ibridi.

La Corona del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora