Riprendo controllo sulle emozioni e l'ira solo dopo alcuni minuti che mi sono rintanato nel silenzio privato del mio studio. Non sono sicuro di ciò che ho urlato a Caius e Marcus, che era potenzialmente rivolto anche a Felix ma non credo lui abbia sentito nulla. Mi domando se ho smesso di sbraitare prima o dopo aver aperto con impeto la porta della Sala del Consiglio per marciare a velocità immortale nel sotterraneo.
Quest'oggi non ho acceso alcuna luce nello studio, sono seduto al trono davanti la scrivania nella completa e rassicurante tenebra. I miei occhi pece sono sbarrati nel silenzio della stanza e nel trambusto dei miei pensieri, il caos sembra aver invaso il mio cervello senza causarmi la solita sensazione di emicrania ma solo la necessità di placare i ricordi ferendo chiunque il più possibile. Marcus direbbe che sono ferito e pericoloso, non ho mai capito esattamente cosa intenda con ciò perché non esiste momento in cui io non sia pericoloso.
Poi cosa intende con 'ferito'?
Ho come la sensazione che una palla incandescente mi abbia perforato il petto, abbia spaccato la cassa toracica insinuandosi tra i polmoni carbonizzando e cauterizzando il tessuto di cui sono fatto. Non ha nulla a che vedere con l'ardore della sete, quello brucia e divampa come fiamme sulla benzina propagandosi da un cristallo di alabastro all'altro. Questo oggetto infuocato sembra essersi conficcato nel mio petto come una meteorite si conficca sulla crosta terrestre, si è fermato dentro di me e ora, piano piano, si raffredderà spegnendosi e diventando lui stesso parte del mio corpo indistruttibile.
Se è con la parola 'ferita' che mio fratello Marcus classifica questa sensazione allora sono certo di esserlo.
Il calore asfissiante al centro del mio corpo mi induce a pensare e ripensare ad ogni singola immagine rievocata nella mia mente dalla connessione tattile con il biondo, ciò non fa altro che alimentarne il calore in modo deleterio e spirale. C'è però un'altra emozione a urlare nella mente caotica, l'istintivo e violento desiderio di distruggere. Vorrei distruggere qualcuno, vendicare qualcosa che non è chiaro nemmeno a me in questo mare di eventi. Vorrei vendicare tutto e niente forse distruggendo Caius, Marcus o Felix oppure chiunque senza un valido motivo, per il semplice e perverso gusto di sentire la pelle immortale cedere sotto le mie dita, per percepire lo sfrigolio delle fiamme che lambiscono l'alabastro gelido, per vedere la colonna di denso fumo dolcemente stucchevole nell'aria.
Voglio ferire più di quanto non lo sia io, voglio devastare e annientare, eliminare ogni minaccia prima che possa sorgere il problema. Voglio impedire che qualcuno riesca a strapparmi, in un modo o nell'altro, Adelaide.
Forse dovrei fiondarmi nel salottino privato e annegare dentro altri ricordi per spegnare questo perverso desiderio di distruzione contro i miei cari, la mia famiglia e la mia casata. Magari dovrei correre a cacciare così da distrarmi, abbandonandomi all'istinto ma la verità è che non mi fido affatto delle mie mani e del mio corpo.
Stringo appena di più i braccioli udendo il legno cigolare appena chiedendomi pietà, sto tenendo immobile ogni muscolo nella speranza che questo basti a non cedere alla tentazione di colpire ogni arredo e decoro della stanza. Non ho affatto voglia di tirare all'aria ogni cosa per il semplice motivo che so non essere questo ciò di cui ho bisogni, ho invece la necessità di sentirmi fermare, bloccare, placare. Ho bisogno che qualcuno mi scaraventi al suolo con così tanta forza da farmi rimanere immobile mentre sospiro di sollievo, ho necessità di liberare la pressione che ho dentro di me verso qualcosa che non vi cede che non si rompe o distrugge.
Ho bisogno di cedere e crollare al suolo io per non ritrovarmi a correre verso qualcuno a cui tengo profondamente e sinceramente. Ho bisogno di essere fermato, di levarmi da dentro questa opprimente carica che spinge il mio corpo a muoversi ed agire, ho necessità di correre contro un muro con la rassicurante certezza che questo mi tenga, non ceda, non crolli e non mi lasci vincere o passare.
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La Corona del Re
FanfictionAdelaide Volturi, neonata vampira, è ora guidata dagli istinti più intensi e irrefrenabili. L'autocontrollo è ancora ben lontano e il suo potente dono crea non pochi problemi alla Nobile Casata e ai suoi tre leader. La Regina sembra fuori controllo...