L'amore è nell'aria

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Giorno 4
Sera

Aro mi attende con galanteria seduto al bordo del letto, lui è già vestito nell'immancabile abito elegante da sera.

Lo smoking selezionato per la serata è davvero particolare. Giacca, gilet e pantalone sono di un tessuto raffinato di un color Borgogna cangiante al nero, la linea del modello è molto semplice e il dettaglio più eccentrico è il doppio rever della giacca che è caratterizzato da una piega lucida nera e una del medesimo tessuto cangiante. Il fazzoletto candido nel taschino è ripreso dalla camicia setosa a colletto diplomatico. La cravatta richiama il completo ed è chiusa con un impeccabile half windsor.

La mia ampia gonna strutturata ricade a pieghe nere e morbide attorno a me. La fascia in vita si unisce al tessuto aderente che riveste il mio busto coprendo bene spalle e schiena ma lasciando un generoso scollo davanti. Questo è l'ennesimo abito da atelie di alta sartoria che indosso, oltre che l'ennesimo vestito in cui non mi sento esattamente rispecchiata come stile; nonostante ciò non posso lamentare il fatto che mi stia male.

Aro si issa sulle gambe appena faccio il mio ingresso in camera, il gesto è eseguito quasi con automatica premura mentre rimane inchiodato a osservare la bellezza dell'abito che ha scelto lui stesso per questa occasione.

"Sei splendida" sorride galante ruotando estasiato il viso. Il Maestro congiunge le mani con un luccichio radioso che sembra sparire un istante dopo, come se si fosse appena ricordato di una cosa importante; l'uomo si muove con premura per prendere le calzature.

"Grazie" sospiro sinceramente felice del suo complimento ma anche sentendomi anche un pesce fuor d'acqua così avvolta in un abito tanto sfarzoso e principesco. La mia completa avversione a tacchi vertiginosi e gonne aderenti è decisamente stata mitigata dalla trasformazione in una statua di pietra ma non per questo il mio stile è cambiato drasticamente "Ma non credo si presti molto alla nostra missione" affermo rassegnata.

L'idea di saltare sul tetto con questo abito, all'inseguimento di un vampiro, mi mette profondamente a disagio.

"Chiunque rimarrebbe incantato a guardarti, neanche un immortale potrebbe scappare alla tua vista" mi lusinga in tutta risposta stringendo le calzature infine scelte. Il leader ha selezionato con gran maestria un tacco alto e vellutato con laccetti alle caviglie e si riposiziona seduto sul bordo del letto con un sorriso birichino per nulla rassicurante stampato in viso.

Un suo piccolo cenno delle dita mi invita a porgergli qualcosa, dopo alcuni istanti di titubanza capisco che si sta riferendo alla mia caviglia. Alzo la gamba con profonda titubanza ma lui accoglie di buon grado il mio polpaccio nel suo palmo dandomi sostegno mentre mi aiuta a indossare le calzature.

Il sorriso elegante e cavalleresco con cui svolge il suo compito ha una nota molto sensuale ai miei occhi. Vedere Aro Volturi impegnarsi a far indossare delle calzature è qualcosa di molto vicino al farsi lavare dalle sue mani, il gesto potrebbe essere servile ma viene eseguito con una grazia signorile dal vampiro millenario.

"Dunque è questo il tuo piano geniale?" domando con un filo di voce, tra l'estasiata dai suoi gesti gentili e il divertita dalle sue parole "Stregarlo con un bel vestito perché non scappi...?" puntualizzo inarcando le sopracciglia e tirando un leggero sorriso laterale.

"Avevo pensato più a te che lo streghi con il tuo fascino e io che gli stacco la testa prima ancora che possa pensare di volerti levare questo vestito" sussurra con un sorrisetto malizioso e un luccichio birichino negli occhi.

"Potrebbe essere una donna" gli faccio notare corrugando la fronte e scuotendo il capo in un cenno di lieve rimprovero.

"Fa differenza?" mi domanda inarcando le sopracciglia con fare provocatorio. Aro pare divertito dalla mia frase che sembra mal celare un bigottismo spinto.

La Corona del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora