I hate you, Cameron Dallas ! ( IN REVISIONE COMPLETA dal 2024)

18.

Un viaggio ha senso solo, senza ritorno se non in volo, senza fermate ne' confini, solo orizzonti neanche troppo lontani.
Destinazione Paradiso

(Voglio il pupazzo che sta abbracciando. E già che ci sono, anche un abbraccio del genere.)
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Non posso crederci.

Accidenti.

Porca vacca.

Perdincibacco.

Nonostante sia buio, riesco perfettamente a distinguere quei lineamenti, ma sopratutto quei tatuaggi, così belli e numerosi, lasciati scoperti dalla maglietta a maniche corte che indossa.

<< Accidenti, ma tu sei ...>>

Sono talmente sbalordita che, per qualche minuto, rimango totalmente senza parole.

Sono combattuta, combattuta tra il mettermi a urlare come una pazza e svenire direttamente.

Normalmente sono posata, ma di fronte a incontri del genere, la tentazione di esplodere è forte.

Il ragazzo davanti a me invece, sembra parecchio divertito dalla mia reazione, tanto che mi guarda stranito, quasi fosse in attesa di capire la mia prossima mossa.

<< Sono proprio io... E tu sei ?>>

Mi fissa a lungo, fino a che io mi sblocco e riesco a rispondere.

<< Lily. Lily James. Piacere di conoscerti.>>

Lui si avvicina e mi stringe la mano.
Stretta forte, ma allo stesso tempo, estremamente rassicurante.

<< Piacere mio, Lily.>>

Dato che mi fa cenno di sedermi accanto a lui, decido di accontentarlo.

<< Allora Lily, che ci fa una dolce ragazza come te in spiaggia, da sola e a quest'ora ?>>

Sembra davvero curioso di conoscere la mia risposta, per cui decido di essere sincera.

Sincera e diretta.

<< La stessa cosa che presumo stia facendo tu... Avevo bisogno di riflettere con calma e di stare un po' da sola. Sai, lontana dalle persone e da quel gruppo di pazzi.>>

Lui aggrotta le sopracciglia, evidentemente confuso dalla mia affermazione, ma non dice nulla.
Come se lasciasse a me la scelta se spiegarmi o meno.

Cosa che apprezzo infinitamente.

Alla fine, decido di raccontargli la storia a grandi linee, fino ad arrivare allo strano rapporto con Cam e al nostro ultimo litigio.

Gli racconto dei miei dubbi, del mio dispiacere nell'avere esagerato e della mia confusione.

Lui, per tutta la durata del mio racconto, non dice assolutamente nulla, ma si limita ad ascoltare seriamente tutto il mio disagio.

E non scherzo.

Mi guarda negli occhi, senza perdere mai il contatto.

Il modo in cui mi guarda mi fa sentire come se fossi l'unica al mondo, l'unica persona che conti per lui in quel momento.

Non posso credere che lui sia davvero di fronte a me.