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Sono passati cinque minuti ormai e del mio amico dalle idee suicide neppure l'ombra. Forse esiste davvero il mio angelo custode, perché sembra che, almeno per il momento, il secondo round sia stato evitato. Non mi preoccupa tanto l'incontro in se, perché Brooklyn, avendo due fratelli e una sorellina più piccoli, e' abituato a trattare in situazioni difficili. Quello che mi preoccupa è la possibile reazione di Cameron, circondato da persone ma soprattuto da coltelli appuntiti. Sono paranoica? Sono esageratamente ansiosa? Secondo la mia personale esperienza, mai abbastanza.

<< Vedo con piacere sorellina, che tirata a lucido riscaldi gli animi senza difficoltà!>>

Mi volto verso mia sorella, arrivata come suo solito di soppiatto e senza fare alcun tipo di rumore, e le sorrido. D'altro canto non posso farne a meno, stasera è talmente raggiante, che diventa impossibile non farlo. Indossa un vestito blu, lungo fino al ginocchio, con una scollatura a cuore appena accennata, con un paio di tacchi in tinta e i capelli raccolti di lato. Trucco appena visibile e un sorriso che vale più di qualsiasi gioiello.

<< A quanto pare si! A casa non mi fila nessuno, ma non appena esco dal mio raggio sicuro, combino un casino dopo l'altro.>>

In effetti con questa frase si potrebbe riassumere la storia della mia vita.

Lei prima mi guarda e scoppia a ridere di gusto, poi si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia.

<< Sorellona, non imagini neanche cosa ti aspetta!>>

Detto questo, prende e alza i tacchi, allontanandosi da me prima che io possa replicare alla sua ultima uscita.

Cosa diavolo significa che non ho idea di cosa mi aspetta?!

Questa cosa non mi piace per niente. Se prima avevo dei dubbi, ora si sono tramutati in certezze, certezze solide come la pietra. Lei e il suo degno compare tramano qualcosa alle mie spalle e sicuramente anche a quelle di Cam. Il problema più grosso sta nel capire cosa quella mente diabolica ha intenzione di far succedere.

<< Signorina, mi scusi. Sta per iniziare la visione del film, se vuole accomodarsi...>>

Faccio come mi viene detto e mi avvicino al mio gruppo, che sfortunatamente per me si è già seduto. Dove? Ovviamente in mezzo, fatto che mi costringe a camminare a stretto contatto con le persone già sedute e inevitabilmente anche ad arrecare fastidio. Lo detesto io quando sono seduta, quindi posso ben capire il fastidio provato da chi seduto ed è costretto ad alzarsi per far passare me.

Una volta notato il posto dei miei genitori, realizzo un'altra brutta cosa. Ma brutta brutta.
Il mio posto è vicino a Mandy, ma anche a Cameron. E adesso come faccio? L'ultima volta che abbiamo visto un film la cosa è degenerata con lui che mi faceva i grattini e io che facevo le fusa. Assottiglio lo sguardo, cercando di fare la mia migliore faccia da cattiva e mi siedo sulla sedia. Anzi, sulla poltrona imbottita rossa che mi si presenta davanti, oltretutto dall'aria piuttosto comoda. Alla fine stiamo per vedere un film, quindi sarà necessario stare zitti per non disturbare gli altri, ergo problema risolto.

Tuttavia, nel momento esatto in cui mi siedo, urto per sbaglio il suo braccio con il mio e lui si volta verso di me, sorpreso. Probabilmente pensa che lo abbia fatto di proposito, per parlare con lui o più semplicemente per fargli un dispetto. In ogni caso sbaglia. Io non parlerò. Farò il gioco del silenzio, come quando ero piccola e per qualche strana ragione non volevo parlare.

<< Cos'è, adesso mi ignori?>>

Bingo fratello.

Io continuo a guardare avanti, pregando in cinese che il film inizi presto, così da potermi rilassare un po'. Ora che ci penso, non so neanche che film vedremo, e dire che di solito mi informo sempre volentieri.

<< Guarda che quando voglio posso essere molto perseverante. Se voglio farti parlare, stai pur certa che ci riuscirò.>>

Sono quasi tentata di continuare nel mio silenzio, ma mi ha lanciato una provocazione bella e buona e non posso certo starmene zitta.

Per cui mi volto di scatto e non appena noto il suo sorrisino sghembo, parto all'attacco.

<< Io più che perseverante, ti definirei bipolare. Sai, qualcuno che cambia umore con la stessa facilità con cui ci si cambiano i calzini.>>

Lui si avvicina leggermente a me e poi riprende a parlare.

<< So benissimo cosa significa bipolare bionda. Fino a prova contraria ho finito il liceo e sono più grande di te.>>

<< E questo cosa diavolo c'entra?!>>

<< C'entra. >>

Non penso esista al mondo una persona più irritante del ragazzo seduto di fianco a me. Normalmente sono una persona molto paziente, ma non appena Cameron apre bocca riesce sempre a farmi innervosire. Ogni benedetta volta!!!

<< Sei insopportabile quando fai così. Comunque parlando di cose serie, sai che film è? Anche solo il titolo. Tra tutti gli eventi di oggi, mi sono totalmente dimenticata di informarmi.>>

<< Certo che lo so. È un classico.>>

Una buona notizia! Amo i classici.

Dato che sembra tornato alle risposte stringate, continuo con il mio interrogatorio.

<< Ovvero?>>

<< Vuoi davvero saperlo?>>

<< No guarda, per scherzo. Certo che sì! Altrimenti non te lo avrei chiesto.>>

<< Romeo e giulietta.>>

Per poco non mi viene un colpo quando lo dice.

<< Che cosa ?! Proietteranno quel film mentre sono qui seduta ...>

Fortunatamente mi blocco prima di finire la frase, altrimenti avrei aggiunto soltanto altre carne sul fuoco. Stavo per dire "mentre sono seduta qui con te", ma ho evitato.

Rettifico quanto detto prima. Il mio angelo custode, o fata madrina, ha evidentemente deciso di farsi due risate alle mie spalle, perché questo rappresenta davvero un colpo basso. Assistere alla prima di un classico come Romeo e Giuletta, che come minimo durerà due ore, di fianco al ragazzo che mi piace, con cui sono in guerra, irritante ogni oltre previsione, ma allo stesso tempo estremamente affascinante. E come se non bastasse, ho pure una fame da lupi.

In questi casi vige solo una frase da dire.
Ma na gioia!!!

I hate you, Cameron Dallas !  ( IN REVISIONE COMPLETA dal 2024)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora