Capitolo 120

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Vuole essermi di conforto, ma la realtà è che mi sento morire. Sento un vuoto dentro che mi sta bruciando il cuore. Mi alzo, sento che Lauren mi dice qualcosa, ma vado avanti per la mia strada:devo tornare da Emma. Arrivo davanti alla porta:entro, ma lei non c'è più. Esco e vedo un'infermiera.

B: mi scusi, cercavo Emma Muscat, la ragazza che era in questa camera.

X: scusi chi è lei?

B: sono il fidanzato! I suoi genitori vivono a Malta e qui ha solo me. Abbiamo avuto un incidente poche ore fa.

X: ah allora è da considerare come un famigliare! L'hanno spostata alla 67.

B: la ringrazio.

Vado fino infondo al corridoio, ma vedo sbucare fuori dalla sua stanza il dottor Ferrari.

X: dove credi di andare ragazzo?

B: devo stare con lei!

X: ascolta a quest'ora non si può è contro il regolamento.

B: la prego!

X: non posso davvero!

B: cosa farebbe se là dentro ci fosse sua moglie? O sua figlia?

Penso di averlo colpito con questa frase, perché vedo che inizia a rifletterci.

X: cinque minuti non di più!

B: Dio la ringrazio!

Faccio per entrare, ma mi ferma per il braccio.

X: solo cinque minuti.

B: ho capito d'accordo,mi lasci solo con lei almeno!

Mi apre la porta, aspetta che entro e poi se ne va. Non so perché faccio fatica ad avvicinarmi, eppure vorrei solo starle accanto. Vado molto lentamente verso di lei e mi siedo nella sedia a lato del letto. La accarezzo molto delicatamente, spostandole i capelli da davanti al viso.

B: piccolè....

Solamente il pronunciare questa parola e non vedere il suo sorriso mi fa uscire delle lacrime.

B: piccolè sono io! Sono Simone! - le stringo la mano - Dio quanto sei bella! Sei bellissima anche con tutte queste brutte cose intorno.

Intreccio le mie dita con le sue e porto la sua mano vicino alle mie labbra,chiusa nella mia.

B: hanno detto che ti sveglierai quindi perché non apri gli occhi adesso...adesso che ci sono io qui con te! Apri quei meravigliosi diamanti che hai al posto degli occhi e mostrami che va tutto bene Emma...ti prego.

Non riesco a trattenere le lacrime, ma sento la porta aprirsi.

X: Simone devi venire via.

B: arrivo!

Mi alzo e metto la mia fronte sulla sua.

B: tu salti io salto Emma! Always!

Le do un bacio in fronte tenendo per qualche secondo le labbra appoggiate alla sua pelle ed esco.

B: perché non si sveglia?

X: Simone...

B: lo so che non sono un famigliare, ma io devo sapere! Sono l'unica persona che ha qui!

Il dottore prova a dirmi qualcosa, ma sono proprio un fiume in piena.

B: lei non capisce! Ho appena scoperto che Emma si è buttata su di me per proteggermi dall'impatto... - non credo di aver mai pianto tanto - la prego!

X: Emma non è in coma, ma il suo cervello ha subito una lesione molto importante in questo lato - mi indica la parte posteriore destra della testa - quindi non sappiamo come reagirà agli impulsi nervosi. 

B: cioè?

X: cioè c'è solo una cosa che possiamo fare!

B: cosa?

La sua frase mi riempe di speranza, ma subito me la spegne.

X: aspettare!

La tipica frase che nessuno vuole sentirsi dire.

 X: fa una cosa: fino a domani mattina non ti possiamo dimettere, quindi perché non vai nella tua stanza?

Non accenno a muovermi di un millimetro.

X: se ci sono novità o si dovesse svegliare sarai il primo a saperlo - mi guarda dritto negli occhi mettendomi una mano sulla spalla - te lo prometto!

Mi convince e me ne torno in camera. Mi stendo sul letto e non posso fare a meno di pensare a tutto quello che stava succedendo, ma soprattutto volevo ricordarmi quegli attimi. In particolare il momento in cui Emma mi ha salvato la vita,tuttavia continuo solo a ricordare Emma che urla il mio nome per poi vedere il buio.

Mi sveglio e noto subito due figure accanto al mio letto che bisbigliano.

R: ragazzi si sta svegliando!

Ei: Bro vieni!

I: arrivo eccomi!

Ok:ora sono in tre. Metto a fuoco e vedo Irama,Einar e...aspetta ma quello è Zerbi.

R: Biondo? Ci sei?

Faccio per tirarmi su e inevitabilmente mi vengono delle espressioni di dolore sul viso.

Ei: Bro fai con calma!

B: no ce la faccio!

R: come stai?

B: sto!

I: Lauren ci ha spiegato tutto Frà...l'hanno dimessa ieri sera e appena è arrivata abbiamo saputo. Non è stata colpa di nessuno.

B: infatti io non mi chiamo così!

R: Biondo! È stata colpa del ghiaccio, nessuno al posto tuo avrebbe potuto evitarlo! È stato quel furgone a slittare sull'asfalto.  

Non rispondo e Irama ed Einar sembrano capire il mio silenzio.

R: sono qui per conto della produzione e di Maria. Non poteva venire, ma vi è vicino a tutti e tre.

B: quello - indico un enorme vaso di fiori - è da parte vostra?

R: sì! Non dovete preoccuparvi di niente:Maria ha detto che sabato non farete la puntata e avrete tutto il supporto necessario.

Biondo ed Emma - Ricordati di ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora