Capitolo 145

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E: Potremmo prendere una pizza! - faccio finta di fare un passo indietro - sempre se ti va....

L: of course!

È estremamente contenta, ma dopo poco anche il suo entusiasmo si smorza.

L: but...sicura che Biondo vuole?

E: certo! Ma che domande fai?

L: non volevo disturbarlo,dopotutto è casa sua.

E: ma se te l'ho chiesto io!

L: ok sorry!

E: lo dico io a lui...sarà contento vedrai! - cerco di tirare in ballo sempre il fatto della memoria - poi lo faccio per ricordare! Allora vieni per le sette così parliamo un po' o anche prima se vuoi!

L: fine! I'll be there!

E: ti aspettiamo! - sto per riattaccare, ma mi fermo - Lauren?

L: sì?

E: I love you! Grazie ancora!

L: me too! Bye!

Mi è davvero dispiaciuto mentirle, ma le dirò tutto, solo dopo averlo detto a Simone. Ritorno al bucato e finisco di stirarlo, poi piego tutto e mi volto per mettere nel mobile le lenzuola. Devo metterle in alto e mi metto sulle punte, ma non ci arrivo perfettamente. All'improvviso sento due mani sulla vita e delle labbra sulla guancia.

B: serve una mano?

E: sì grazie.

Le mette a posto e chiude il mobile, per poi guardarsi intorno.

B: scusa ma che diavolo stai facendo?

Alzo le spalle, perché non posso dire di più di quello che già è ovvio.

B: Emma non sei una domestica!

E: lo so, ma volevo fare qualcosa. 

B: non dovevi mettere a posto la tua roba?

Sento dal suo tono che è scocciato, così mi avvicino a lui.

E: sei arrabbiato con me?

Prova a tenere il muso per qualche secondo, ma poi non riesce a non sorridermi.

B: e come si fa? - mi accarezza i capelli - ti prego insegnamelo!

Scuoto la testa ridendo.

E: mi è venuto naturale farlo:non mi sono stancata, anzi mi sono addirittura rilassata a stirare quelle lenzuola.

Lo vedo meno agitato,anzi sorride quasi quando con la voce mi soffermo sull parola "quelle".

B: però d'ora in poi se devi fare una cosa mi chiami!

E: non posso chiamarti ogni secondo!

B: no ma se devi fare qualcosa per la casa, la facciamo insieme, perché non sei qui per mettere a posto ogni cosa!

Lo abbraccio, mettendo la mia testa nel suo collo.

E: e perché sono qui?

B: ovvio! Perché ci sono io piccolè!

Scoppio a ridere, mentre rimango tra le sue braccia.

B: dai che ti aiuto a mettere via questa roba!

Mette via l'asse e il ferro, poi prende in mano quella poca biancheria e quei vestiti che avevamo lavato.

B: porto su io!

E: sì dai! - gli prendo la mano libera e lo tiro su per le scale - così ti faccio vedere come ho sistemato tutto!

B: calmati! - lo sto tirando un po' troppo forse - non so dove trovi tutte queste energie!

E: veloce però!

Arriviamo in stanza e gli faccio appoggiare le cose sul letto, poi lo porto davanti all'armadio.

E: chiudi gli occhi!

B: dai...

E: ti do un bacino se lo fai!

B: un bacino?

E: un bacio!

Chiude subito gli occhi ed io apro tutte le ante.

B: vado?

E: un secondo, aspetta!

Apro di poco anche i cassettini e gli do un rapido bacio a stampo.

E: go!

Simone apre gli occhi e dopo qualche secondo di osservazione, sorride.

E: allora? Ti piace?

Non gli faccio dire nulla.

E: sai ho pensato fosse una buona idea mettere tutto in ordine!

Lui continua a osservarmi prestando molta attenzione a quello che dico e io gli spiego come ho diviso tutte le cose.

E: allora? Dí qualcosa!

B: se mi fai parlare....

E: no perché sai non so come l'avresti presa,alla fine è casa tua e...

Mi sento prendere il polso e Simone mi tira a sé, baciandomi. Si stacca e mi accarezza la guancia.

B: è perfetto! - abbassa lo sguardo, per rialzarlo quasi subito sorridendo - tu sei perfetta!

Ti amo Simone! Ti amo tanto e non sai quanto vorrei dirtelo. Si volta a guardare l'armadio, tenendomi abbracciata da dietro.

B: quindi...questa ormai è anche camera tua eh?

E: beh...se devo stare qui un po', devo avere tutto quello che mi serve. 

Sono costretta a rimanere un po' vaga. Mi volto indietro verso di lui.

E: non credi?

B: certo! - mi da un bacio sulla guancia - devi fare come se fossi a casa tua Emma!

Questa volta gli do io un bacio sulla guancia, poi scendiamo.

E: sai mentre passavo, ho visto che eri fuori.

B: sì! - sorride - ho chiamato Einar per sentire come stava!

E: e sta bene?

B: sì e ti salutano! Gli ho detto che ti hanno dimesso, almeno loro staranno tranquilli.

E: grazie!

Sto per dirgli qualcos'altro, ma lui mi guarda con gli occhi spalancati.

B: Emma!

Si mette una mano nei capelli.

E: che c'è?

B: sono già le sei! Dobbiamo andare in farmacia!

E: oh my God!

B: io chiamo il taxi, tu prepara le ricette e mettiti la giacca.

Biondo ed Emma - Ricordati di ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora