Capitolo 125

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A questo punto non riesco a restarmene lì senza dire nulla.

B: scusate!

X: Simone!

Mi guardano entrambi in modo strano.

B: do io il sangue ad Emma!

Il padre di Emma rimane senza parole, perso perché abbia capito che avevo sentito tutto.

X: Simone il gruppo di Emma non può ricevere sangue da chiunque e...

B: sono 0 negativo io! Mia sorella mi ha sempre detto che sono un donatore universale.

C: Simone non è necessario davvero!

B: invece sì! Emma ne ha bisogno!

Mi volto di nuovo verso il dottor Ferrari guardandolo con un espressione che lo intima a muoversi a darmi una risposta.

X: sarebbe perfetto il tuo come gruppo, ma Simone mezzo litro di sangue è una quantità consistente per chi come te è ancora un po' debole.

B: io so che se i valori sono a norma si può donare!

X: Sì ma...

B: niente ma! Mi dica in che stanza andare!

Sento gli occhi del padre di Emma fissi su di me, ma ora voglio solo aiutare Emma.

X: allora vieni con me! I tuoi valori erano regolari all'ultimo controllo:bevi una bottiglietta di acqua e facciamo il prelievo.

Lo seguo e anche Conrad viene con noi. Il dottore mi lascia cinque minuti per bere e ci lascia nella sala prelievi.

C: Simone quello che stai facendo non ha prezzo!

B: Emma è tutto per me! Le ho promesso che l'avrei sempre protetta. Ho già rotto quella promessa una volta, non lo farò ancora.

Lo vedo abbassare la testa e appoggiare una mano sulla sedia:è palesemente nervoso.

B: perché ha detto no?

Rialza lo sguardo ma non mi risponde.

B: da quel poco che ho visto e sentito ama Emma incondizionatamente! Se io non ci fossi stato lei avrebbe dovuto darle quel sangue capisce?

C: speravamo non accadesse mai una situazione del genere!

Si siede e con una mano si regge la testa.

B: se se la sente di parlarmene io sono qui!

C: mia figlia ha trovato una persona davvero speciale in te Simone!

B: siamo in due mi creda!

C: Emma non dovrà mai sapere nulla ok?

Le sue parole mi spaventano, perché non ho idea di cosa possa esserci di tanto importante da non portarlo ad aiutare sua figlia. Annuisco, ma il dottore entra per il prelievo.

C: ti aspetto fuori!

Mi mette una mano sulla spalla ed esce. Non mi accorgo di nulla perché è questione di un secondo. Usciamo e ci troviamo Conrad lì ad aspettarci.

C: tutto a posto?

X: sì! Ora però - si rivolge a me - devi andare a mangiare qualcosa, perché hai bisogno di energie!

C: non si preoccupi ci penso io! La ringrazio dottore.

X: di nulla! Se ho novità vi faccio chiamare!

Si allontana e Conrad mi chiede di seguirlo per il pranzo.

B: non vorrei lasciare Emma...

C: andiamo al ristorante qui a fianco! Siamo a due passi e poi vorrei davvero parlare con te!

Usciamo dall'ospedale e per la prima volta dopo ore, rivedo la luce del sole:effettivamente l'aria dell'ospedale era molto pesante, tuttavia l'idea di essere lontano da lei non mi lascia tranquillo. Entriamo nel ristorante e ordiniamo subito qualcosa.

C: non abbiamo mai detto nulla a nessuno di questa faccenda, nemmeno ad Emma!

B: non è obbligato a dirmelo! Magari sua moglie non sarebbe d'accordo nel parlarne con uno sconosciuto.

C: tutto sei tranne che uno sconosciuto Simone! - mi sorride - mia moglie sarà sicuramente d'accordo con me! Se Emma si fida di te allora anche noi possiamo farlo.

B: come preferisce!

C: dammi del tu avanti! Sei la persona che ha salvato nostra figlia, nessuno più di te merita di sapere!

B: non ho fatto nulla di ché!

Mi versa da bere ed iniziamo a mangiare.

C: il mio gruppo sanguigno non è compatibile a quello di Emma!

B: come no? Il dottor Ferrari ha detto che il gruppo di Emma deve avere un riscontro con il gruppo del padre!

Non mi dice nulla, ma portandosi il cibo alla bocca si limita a guardarmi.

B: aspetti...ma quindi...

C: ho conosciuto la madre di Emma quando lei aveva quasi sei anni,ma sono diventato legalmente suo padre quando lei ne ha compiuti 12.

B: non capisco.

C: mia moglie era ancora sposata quando abbiamo iniziato a frequentarci e per anni ci siamo visti all'insaputa del marito.

B: per sei anni?

C: sei anni e 22 giorni! - lo vedo sorridere, ma per la malinconia - ho contato le ore! Sai l'ex marito di mia moglie non c'era quasi mai e con loro c'ero sempre io.

Mi viene naturale stringergli la mano.

C: ho visto Emma crescere! L'ho cresciuta io praticamente!

B: ma perché lei non parla mai di suo padre? - capisco subito di aver potuto urtare la sua sensibilità così mi correggo subito - di quell'uomo?

C: te l'ho detto lui non c'era quasi mai e quando c'era...- si ferma qualche istante - non le prestava le attenzioni che meritava! Raramente però ci si ricorda di qualcosa a quell'età.

Biondo ed Emma - Ricordati di ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora