Sei stanco. Distrutto. Senza energie. Prosciugato dalla forza vitale che dovrebbe mantenerti in piedi e ti accasci su una delle panche in metropolitana, aspettando il treno delle ventidue.
Hai appena finito di lavorare, dopo ben quattro ore di straordinari, e venerdì e stai sentendo addosso il peso dell'intera estenuante settimana lavorativa appena finita.
Stranamente, la metro è quasi deserta, tranne che per un gruppetto di ragazzi poco distante da te e una ragazza seduta al tuo fianco.
La osservi, mentre scorre le dita sullo smartphone e pensi sia davvero bella, con quei capelli biondo ghiaccio.
Sorridi, intenerito, quando lei sorride allo schermo. Avrà ricevuto un messaggio dal suo fidanzato? Qualcuno le ha detto che per cena ci sono le lasagne?
Sei così preso dalle tue fantasie (ti capita spesso, soprattutto in metro, di perderti a fantasticare sulle vite degli altri pendolari, ti rilassa e non ti fa pensare allo stress), che non ti rendi conto che il gruppetto di ragazzi si è avvicinato. Te ne accorgi solo quando uno di loro alza la voce."Ehi! Biondissima!" Urla, rivolto alla ragazza, mentre il suo branco di amici se la ride.
La ragazza si stringe nelle spalle, tenendo la testa bassa e ignorandoli.
Lo stesso ragazzo fa qualche passo verso di lei, mettendoglisi davanti."Tesoro, sei sola? Puoi almeno guardarmi in faccia? È da maleducato non farlo e tu sembri così una brava bimba, educata ed ubbidiente!"
Le risate degli altri aumentano e un altro tipo si avvicina.
"Sì, ubbidiente soprattutto sulle ginocchia, secondo me, con il mio cazzo in bocca!"
Le risate letteralmente esplodono e la ragazza si alza di scatto nello stesso momento in cui lo fai tu e il primo ragazzo le afferra un braccio per bloccarla.
"La smettete di molestarla?" Urli, facendo un passo avanti per coprire lei col tuo corpo.
"Addirittura molestarla? Amico, le stiamo facendo i complimenti per quanto è bona!"
"Complimenti?!" Urli ancora di più. "Siete solo sporchi e viscidi e la state violando!"
"A questo qui secondo me piace il cazzo!" Abbaia uno dei ragazzi che se ne sta in disparte e tu decidi di ignorarli, perché non puoi ragionare con certa gente. Ti giri verso la ragazza alle tue spalle.
"Ehi, stai bene?" Le chiedi. Lei annuisce.
"Grazie, grazie davvero" ti risponde, ancora a testa bassa.
"Lo vuoi tu il mio cazzo, ragazzino?!" Continua ad urlarti contro il ragazzo e tu ancora lo ignori e, per fortuna, arriva il treno. Sali insieme alla ragazza, rimanendole seduto affianco, per paura che sia ancora troppo scossa.
Scende alla fermata prima della tua, dicendoti che, per fortuna, lì c'è il suo fidanzato ad aspettarla.
Durante il tempo che resta tra le due fermate, pensi che sia assurdo tutto quello. Assurdo che una ragazza debba trovare normale il non poter camminare da sola per strada la sera, il sentirsi costantemente a rischio di molestie. E pensi che sì, forse alle ragazze succede più spesso, ma che anche tu qualche volta hai ricevuto commenti sessisti e squallidi. Come quella volta che stavi tornando a casa dopo aver fatto serata. Eri vestito normale, jeans e t-shirt neri. L'unica "particolarità" erano le tue converse fuxia che ti aveva regalato Lydia e la matita nera che avevi messo sotto gli occhi. Un uomo, forse sulla cinquantina, appoggiato all'ingresso del tuo palazzo ti aveva detto cose davvero poco carine. Non avevi messo la matita nera per almeno un mese, prima di renderti conto che erano loro quelli sbagliati. Che tu avevi tutt il diritto di fare quel che cazzo volevi.
Scendi dal treno, trascinandosi verso l'uscita dalla metro, quando senti degli schiamazzi.
"Guardalo, sembra quasi sculettare!" Urla uno.
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365 Sterek (2021) vol.1
Fanfiction365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno.