Ukiyo: il "mondo fluttuante", vivere il momento
"Se ti va, puoi venire a casa, un giorno. Così ti faccio vedere dove vivo ora!"
Stiles lo aveva detto a Derek pochi giorni prima e il mannaro, quel pomeriggio, si sta addentrando nella riserva per raggiungere, appunto, casa sua.
"Ehi, Derek!"
Derek si sente chiamare appena scende dall'auto e si volta verso la voce. Stiles è sotto il portico di una villetta piccola, ma molto carina. Tutta bianca, circondata da un giardino molto curato.
"Benvenuto!"
"Ciao, Stiles. Molto carino qui."
"Davvero? Ci tengo molto, sai? Dai, vieni a vedere dentro!"
Derek lo segue sorridendo, preso da tutto quell'entusiasmo. Appena varcata la soglia, però si blocca, guardandosi intorno. Forse ha anche la bocca spalancata.
Tutto ha colori naturali: sabbia, tortora, bianco, verde salvia. L'arredamento è minimal, ma estremamente confortevole, anche se Derek può vedere solo l'ingresso e il salone principale. Le forme stesse dei mobili, rendono tutto più armonioso. Quasi nessuno spigolo, tutto è tondeggiante, chiaro.
"Ti senti un po' fluttuare?" chiede Stiles. Derek si gira a guardarlo e lo vede sghignazzare.
"In che senso?" chiede.
"L'ho arredata in stile Ukiyo, è un termine che deriva dalle due parole giapponesi uku che significa "fluttuante" e yo che significa "mondo". Come se vivessi in un mondo fluttuante, un vivere con più leggerezza, senza farsi prendere dallo stress della vita quotidiana."
Derek si guarda un altro po' intorno, capendo a fondo cosa ha voluto intendere Stiles con quelle parole.
"Mi piace. Come se fosse in netto contrasto con la tua iperattività."
Stiles arrossisce.
"Beh, sì. Era un po' quello lo scopo. Avere un posto sicuro e calmo, al di fuori del caos della mia testa."
"Beh, non mi offri nemmeno un caffè?" chiede Derek, per toglierlo dall'imbarzzo.
"Certo, certo, seguimi" fa strada Stiles. "Ti offrirei del tè con tutta la cerimonia giapponese e il resto, ma magari sarà per un'altra volta..."
Derek lo segue, senza rispondere a quella sorta di promessa per il futuro.
Sorride, scuote la testa come per scacciare quel pensiero e concentrarsi sul presente, non su un futuro incerto. Su un certo presente, lì, in quella casa, con Stiles che parla, parla e parla, mentre fa il caffè.
STAI LEGGENDO
365 Sterek (2021) vol.1
Fanfiction365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno.