Acrasia: mancanza di autocontrollo
Finalmente! Stiles è riuscito finalmente a prendere una A in chimica, nonostante la materia e nonostante Harris. Appena suona la campanella che li avvisa della pausa pranzo, corre in mensa e, cogliendolo si sorpresa, abbraccia Derek che se ne sta seduto ad un tavolo, dandogli le spalle.
Gli stringe le braccia intorno al collo, urlandogli praticamente in un orecchio, ma dura poco. Perché Derek gli afferra un polso per toglierselo di dosso, strattonandolo e guardandolo male.
"Cosa diavolo ti prende che mi salti addosso così? Hai perso il senno?!"
Stiles consce Derek dalle scuole medie, quindi da sei anni, e per quanto possa essere una persona non propensa a dimostrazioni di affetto, non si è mai rivolto così male. E, soprattutto, non gli ha mai fatto male.
Stiles lo fissa con tanto d'occhi, mentre si massaggia il polso arrossato.
"Derek, stai bene?" gli chiede. Quel comportamente non è la normalità, forse Derek sta poco bene?
"Sto benissimo, non rompere i coglioni!" risponde e si alza, lasciando lì il suo pranzo e uno Stiles con gli occhi lucidi.
"E' scontroso da stamattina, l'ho salutato e mi ha praticamente ringhiato" rompe il silenzio Erica, seduta allo stesso tavolo.
Stiles si asciuga una lacrima, poi si alza a sua volta. La fame totalmente sparita.
Le lezioni del pomeriggio Stiles potrebbe affermare di non ricordarsele nemmeno, mentre mette in moto la jeep e si avvia verso casa. Sa di avere il muso lungo, ma si aspettava delle scuse da Derek, invece non l'ha nemmeno incrociato nei corridoio e all'uscita l'ha visto salire nella Camaro senza guardarsi nemmeno in giro.
Il pomeriggio e la sera Stiles li passa studiando, o almeno provandoci. Controlla il cellulare ogni dieci minuti, ma nessun messaggio o nessuna chiamata lo fanno vibrare. Quando suo padre torna da lavoro, cenano insieme, poi torna a chiudersi in camera, magari può giocare ai videogiochi. Passa un'altra ora, quando sbuffa esasperato, si alza dal letto, si infila le scarpe, prende le chiavi della jeep ed esce.
Arriva a casa di Derek in pochi minuti e gli manda un messaggio per farlo uscire. Non ci spera, ma Derek si fa trovare in giardino, braccia incrociate e sguardo duro.
"Possiamo parlare?" chiede Stiles, una volta che l'ha raggiunto. Derek annuisce e si avvia sul retro, conducendolo nel capanno degli attrezzi.
"Vuoi uccidermi e farmi a pezzetti?" cerca di sdrammatizzare Stiles, ma Derek sbatte la porta, sembra furioso. "Derek?"
Il più grande non risponde, ma si avvicina a Stiles, lo prende per i fianchi e lo fa sedere sul tavolo appoggiato contro un muro.
"Cos-" cerca di chiedereStiles, ma Derek gli sta leccando il collo, dalle clavicole al mento, lentamente. Stiels rilascia un gemito, di piacere inaspettato, ma si irrigidisce
"Derek, tu...cosa...non ti sei mai comportato co-così..."
"E ti dispiace?" chiede.
"N-no" cerca di rispondere Stiles, ora che un suo lobo è tra i denti del suo amico. "Ma non capisco..."
"Voglio solo farti mio, non vuoi? Sei di qualcun altro? Sei di Danny?"
Stiles sente un ringhio rombare sordo nel petto del mannaro e finalmente capisce.
"Mi hai visto ieri, con Danny, al locale..."
Derek si stacca di colpo. "Mentre ti divertivi con Danny al locale, vuoi dire."
"Derek tu sei...geloso?" azzarda Stiles, incredulo.
Derek si avvicina ancora, prendendogli i polsi e portandoglieli sopra alla testa, parlandogli con un tono roco all'orecchio.
"E Danny? Lui sarebbe geloso se io ora ti facessi mio?" dice, per poi girarlo di scatto, premendo la sua erezione contro il sedere di Stiles. Che quasi si spaventa.
"Derek, io...io sono tuo, lo-lo hai sempre saputo in fondo. Però questo... io lo voglio, ma non-...è la mia prima...e io..." Stiles è così agitato che balbetta, ma sente improvvisamente freddo quando Derek lo lascia andare. Si gira e trova il mannaro appoggiato alla parete opposta, gli occhi tornati del verde naturale, la fronte sudata e uno sguardo terrorizzato.
Stiles gli va vicino, cauto, per non spaventarlo, e gli sposta le ciocche di capelli dalla fronte madida di sudore.
"Cosa succede, Derek?"
Il lupo ha il respiro corto, la paura negli occhi.
"Non-non voglio farti del male o obbligarti, io... mi dispiace, Stiles" dice, portandosi le mani a coprire il viso.
"Ehi, ehi, ehi. Lo so, stupido. Mi spieghi cosa sta succedendo nella tua testa da lupone?"
"Ieri vi ho visto in pista, mentre ballavate e vi strusciavate e... oggi c'è il plenilunio e di solito mi controllo, lo sai, ma questa volta... Averti visto in quel modo con lui, aver sentito i vostri odori, mi ha mandato fuori di testa."
"Come se avessi perso l'ancora?"
Derek annuisce. "Come se avessi perso te" aggiunge.
Stiles si sporge, si alza sulle punte e gli bacia la fronte.
"Non è così. Io sono tuo, Derek, fin da quando ho capito cosa significasse avere una cotta e poi innamorarsi. E tu lo sai bene. E voglio esserlo...in qualsiasi senso."
Derek gli stringe le braccia intorno ai fianchi, respirando l'odore dal suo collo. Stiles rabbrividisce.
"Mi dispiace se ti ho spaventato, non ti avrei mai costretto a fare qualcosa che non volevi, mi sarei controllato."
"lo so" sussurra manssaggiandogli la schiena. "Mi fido di te e del tuo lupo."
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365 Sterek (2021) vol.1
Fanfiction365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno.