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Ataraxis: assenza di stress o ansia

Finalmente! 

Sono appena arrivati al mare, con tutto il branco, e Stiles è subito corso in acqua, col materassino sotto braccio. Quindi ora è lì, disteso, cullato dalle onde. Non sente più nulla, oltre al rumore del mare e qualche gabbiano in lontananza. Dio, è meraviglioso. Oltre al fatto che si è scordato della protezione solare e a breve dovrà tornare a riva. 

Riapre gli occhi dopo qualche momento, quasi sbadigliando per quanto si sente rilassato e alza poco il collo, cercando di guardarsi intorno senza cadere in acqua. 

"Porco cazzo!" esclama, guardando la riva. Riva che è molto, ma molto lontana. 

La sensazione di pace completamente sparita, sostituita dalla tachicardia e dal respiro che si fa subito corto. 

"Okay, non so nuotare benissimo, ma il materassino galleggia e a riva ci arriviamo. Sì, ci arriviamo" si fa forza da solo, cercando di mettersi seduto, senza perdere l'equilibrio. Deve solo muovere i piedi fino a riva. 

"Al mio tre, scendo da qua e torno a riva. Forza, Stiles!" 

Stiles conta fino a due, poi il mterassino, con un contraccolpo, viene trascinato verso il largo. Tutto quello che può fare è cacciare un urlo così forte che gli fa bruciare la gola. Si dimena, ma, stranamente non finisce sott'acqua. Qualcuno lo sta tenendo fermo, seduto. 

"Stiles, fermo!" 

"Derek?" 

"Sì, io. Fermo, rilassati e zitto. Ti riporto a riva!" 

Stiles obbedisce, ancora spaventato e spaventato anche dal fatto che Derek possa sbranarlo. 

Derek nuota, trascinandoselo dietro e, poco dopo arrivano a riva. Stiles mette i piedi sulla terraferma e tira un sospiro di sollievo. 

"Gra-" cerca di dire, ma Derek gli urla contro. 

"Cosa diavolo ti salta in mente? Ti allontani così, da solo, sotto il sole cocente e in mare aperto. Hai perso la testa? Stiles, è pericoloso, non sai nuotare e poteva succederti qualsiasi cosa!" 

Stiles si sente colpito da tutte quelle parole, così tanto che non riesce a rispondere. Balbetta solo qualche parola a caso, poi abbassa il capo e va a sedersi all'ombra. Vede Derek allontanarsi verso il bar, ma non gli interessa. 

"Si è solo preoccupato non vedendoti."

Lydia si siede sul lettino di fianco a lui, passandogli una mano tra i capelli. Stiles tira su col naso. 

"E pure io mi sono spaventato. Che bisogno c'era di urlarmi anche addosso? So che ho sbagliato, non ho tre anni..."

"Dai, quando sarete entrambi più calmi, farete pace."

Stiles inarca un sopracciglio guardandola. 

"Cosa?" chiede lei. "Lo so che c'è qualcosina tra voi, si vede."

Stiles arrossisce, ma non risponde. 



Passa un'altra ora e di Derek nemmeno l'ombra, Stiles è così triste che decide di salutare tutti e tornare nella casa che hanno affittato. Attraversa il giardino, sta per entrare in casa, quando vede proprio il mannaro seduto sotto un albero, all'ombra, con un libro tra le mani. 

Stiles gli si avvicina e, quando Derek alza lo sguardo su di lui, lo prende come un buon segno per poterglisi sedere affianco. 

Appoggia la testa sulla sua spalla, senza dir nulla, beandosi solo della sensazione di essere lì. 

"Non volevo urlarti addosso, ma... ho pensato ti fosse successo qualcosa, non sentivo più il tuo odore. Eri troppo lontano e..." 

"Ehi" lo interrompe Stiles. "Non è successo nulla e, anche se fosse accaduto qualcosa, sarebbe stata solo colpa mia. Tu sei il mio ragazzo, Derek, ma ciò non vuol dire che la mia incolumità sia compito tuo. Soprattutto quando prendo decisioni stupide come oggi."

Derek si gira, baciandogli la fronte. 

"LA tua incolumità, Stiles, può anche non essere un mio compito, ma è di sicuro la mia priorità. Voglio tu sia felice, sempre sereno."

Stiles sorride. 

"Con te lo sono. Tu sei la mia pace, Derek. Con te, ogni preoccupazione sembra non esistere più."

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora