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Teso, ero a pezzi ma un sorriso in superficie
Nascondeva i segni d'ogni cicatrice
Nessun dettaglio che nel rivederti
Potesse svelare quanto c'ero stato male

Stiles entra a casa di Scott e sa già chi ci troverà lì. Sono passati quattro anni da quando l'ha visto l'ultima volta, nemmeno al matrimonio di Scott ed Isaac, due anni prima, si era presentato. Stiles nemmeno aveva chiesto l motivo, pur sapendo che era sempre rimasto in contatto con la coppia. Aveva cercato di non chiedere mai di lui e ci era riuscito.

Solo che una settimana prima, proprio Scott gli ha detto che ci sarebbe stato per il primo compleanno di Jack, il cucciolo suo e di Isaac. E ci sarebbe stato perché Jack, in quanto lupo, aveva bisogno di una sorta di benedizione dall'Alpha della città. Che è sì, suo padre, ma non solo. Quindi la presenza di Derek si era rivelata necessaria e fondamentale. E Stiles non avrebbe rinunciato al primo compleanno del suo nipotino per nulla al mondo.

"Ciao a tutti!" saluta, sorridendo e soprattutto vago, senza avvicinarsi a nessuno in particolare, proprio per non sentirsi obbligato a salutare Derek.

Derek che è lì, nel giardino sul retro, che chiacchiera con Lydia, come se l'avesse vista il giorno prima e non quattro anni prima.

"Ehi, zio Stiles!" lo saluta Scott, andandogli in contro con Jack in braccio.

"ehi, piccola meraviglia!" esclama, allungando le braccia e stringendolo, baciandogli le guanciotte e facendolo ridere. "Sei diventato già un ometto!"

"E si è pure già sporcato tutto! Ciao Stiles!"

"Ehi, Isaac" saluta, girandosi verso il biondo. "Come stai?"

"Benissimo, stanotte questa peste ha dormito come un angioletto, stranamente. Tu come stai?"

Stiles percepisce tutte le implicazioni di quella domanda e, senza nemmeno rendersene conto, risponde guardando Derek lontano. "Sto bene, tranquilli. C'è dell'alcool?"

"Sì, ma nel caso, ridammi mio figlio" lo prende in giro Scott, stemperando la tensione.

Stiles si avvia verso un tavolo dove vede bibite e si versa un calice di vino, fermandosi a guardarsi intorno. Inevitabilmente riflette su quanto siano cresciuti tutti, che a trent'anni Isaac e Scott sono sposati, hanno un figlio. Lui stesso ha è un agente dell'FBI e Lydia è sempre in giro per il mondo. Ormai sono adulti, incredibile.

"Ciao, splendore!"

Proprio la ragazza gli si mette a braccetto, schioccandogli un bacio sulla guancia.

"Ehi, bellissima" ricambia, baciandole una tempia. "Come va?"

"Bene, ho dieci giorni di stop e li passerò tutti qui a casa, era tanto che non ci venivo. Tu sei in licenza?"

"Sì" annuisce. "Per il prossimo mese, poi dovrei andare in Messico."

"Oh, Derek è appena tornato da lì, sai?" dice, come fosse una conversazione come le altre. Stiles la guarda male. "Cosa c'è?" chiede lei, con fare innocente.

"Niente, niente. Mangiamo qualcosa?"

Lei sorride. "Mh, sì, dai, continuiamo a far finta che lui non sia qui e che la sua presenza non ti sia ingombrante quanto quella di un elefante in uno sgabuzzino!"

Stiles nemmeno le risponde.

La serata procede bene, o almeno Stiles riesce a mantenere la calma necessaria per poter fingere che sia così, per la successiva ora. Fino a quando non viene presa la torta e tutti si avvicinano al tavolo. Jack cerca di infilare le manine nella torta, Scott ed Isaac sono felicissimi e Stiles è quasi commosso a quella scena.

"Come tutti sapete, c'è una persona che è venuta qui per un motivo particolare" dice Scott a tutti.

"E anche perché ci vuole bene e non lo vedevamo da troppo tempo" aggiunge Isaac. "Derek, puoi venire qui?"

Stiles segue la figura di Derek che si avivcina ai tre e può concedersi il lusso di osservarlo per qualche secondo in più.

Non è cambiato molto, anche se sembra ancora più adulto, ma è la sua espressione ad essere cambiata. Derek sorride, è sereno, Stiles non l'ha mai visto così. Tranne che in alcuni momenti che sta ancora cercando di rimuovere dalla sua mente. 

Stiles lo osserva mente prende Jack in braccio e il bimbo cerca di infilargli le manine nella barba. 

"Ehi, mostriciattolo, stai un secondo fermo" lo sente dire e lo stomaco gli si accartoccia per la troppa tenerezza quando Derek se lo stringe contro, annusando il suo profumo dalla piega del collo. Stiles a stento trattiene le lacrime e deve essersene resa conto anche Lydia che gli si avvinghia al braccio, allungandosi a baciargli la guancia. 

Derek fa una smorfia a Jack che ride sonoramente, poi lo guarda e illumina i suoi occhi rossi. Jack lo fissa, poi ride ancora di più, scatenando le risate anche dei suoi papà. 

"Stiles, stai bene?" sente chiedere da Lydia, ma Stiles non riesce a muoversi, non sa cosa stia succedendo. Si sente inchiodato al terreno e agli occhi di Derek che ora lo stanno fissando. 

"Tesoro..." sussurra Lydia, ma Stiles scuote forte la testa, come per ridestarsi, si volta ed entra di corsa in casa. Si chiude nella prima stanza che trova, il bagno, e cerca di respirare. 

La maniglia si abbassa e la testa di Scott fa capolino oltre la porta. 

"Ehi, posso entrare?" 

Stiles annuisce, perché non riesce a parlare e Scott lo abbraccia forte, dopo essersi chiuso laporta alle spalle. 

"Lo sapevo...io sentivo che l'aveva fatto prima di scappare. Che...che è per quello che è scappato anni fa..." 

"Sapevi cosa?" chiede Scott, asciugandogli le lacrime. 

Stiles non fa in tempo a rispondere alla domanda, perché la porta si apre di nuovo, mostrando la figura di Derek. 

"Scott, puoi lasciarci soli?" chiede e Scott guarda Stiles, continuando ad asciugargli le lacrime. Stiles lo abbraccia, poi gli sussurra un "vai" sciogliendo l'abbraccio. 

Quando Scott richiude la porta, nellos tesso momento Stiles viene stretto in un altro abbraccio. Cerca di divincolarsi, perché è furioso, ma Derek è ovviament epiù forte di lui. 

"Lasciami parlare, ti prego" dice e Stiles si ferma, senza però ricambiare l'abbraccio. 

"Non ho scuse, lo so, ma voglio comunque dirti che mi dispiace. E non mi dispiace averti scelto come mio compagno, quella è stata la scelta migliore della mia vita. Mi dispiace di essere scappato senza dirti tutto. Non controllavo ancora bene il mio lupo e con te era sempre peggio, rischiavo di perdere sempre il controllo e farti del male. E ora so che non sarebbe successo, perché il controllo perso con te è solo positività per me. Ma quattro anni fa ero terrorizzato all'idea di perderti, Stiles. E non ti chiedo di perdonarmi, non potrei mai dopo così tanto tempo, ma sono felice di avertelo almeno detto." 

Derek stringe un po' di più, Stiles lo sente annusargli i capelli, poi lo lascia andare. Stiles si forza ad alzare lo sguardo, per poterlo guardare in faccia. Sa che è sincero, nonostante tutto Derek è una delle persone di cui si fida di più al mondo. 

"Rifallo" dice. 

"Cosa?" 

"Mostrami i tuoi occhi. Fallo di nuovo." 

Derek chiude gli occhi, quando li riapre, sono accesi di rosso. Stiles si sente come una falena attratta dalla luce. 


Quattro anni scivolati in fretta e tu
Mi piaci come sempre, forse anche di più.


La parola era "LICENZA". 

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora