Aonaran: persona che vive isolata/eremita per propria scelta
"Quindi mi stai dicendo che Stiles, il tuo migliore amico, tuo fratello, ha deciso tre mese fa di trasferirsi in un posto isolato da tutto e tutti, da solo e a te sta bene?"
Derek è la terza volta che lo chiede a Scott, lo sa. Solo che gli sembra totalmente fuori dal mondo.
"Sì, Derek, per la terza volta. Mio fratello ne aveva bisogno e va bene così. Ci sentiamo una volta alla settimana, so che ha cibo e acqua, che sta bene e quindi sta bene anche a me."
Derek continua a fare avanti e indietro nel salotto di casa McCall.
"E tu sai dov'è che ha deciso di fare l'eremita?"
"No" risponde. "E anche s elo sapessi, non te lo direi."
"Cosa?" si altera Derek. "PErché non dovrei saperlo? Mica voglio ucciderlo!"
Lo sguardo di Scott si indurisce.
"No, lo so. Ma magari vuoi scopartelo di nuovo e poi andare via per altri cinque mesi."
La frase è come una doccia gelida per il mannaro.
"Stiles è andato chissà dove per colpa mia?"
Il tono di Scott sembra ammorbidirsi.
"No, non del tutto, credo. Non me ne ha parlato, ma comunque questi anni sono stati pesanti e il fatto che tu sia sparito non ha sicuramente aiutato."
Derek si siede finalmente sul divano, conscio del fatto che deve delle spiegazioni a Scott.
"Scott, sono andato via perché ero spaventato da Stiles."
"EH? Paura di Stiles? In che senso? Sei un lupo."
Derek quasi sorride.
"Avevo paura di quello che lui provava per me. Di quello che ho inziiato a ricambiare..."
Ora anche Scott si siede.
"Ricambiare? Ricambi i sentimenti che Stiles prova per te da anni e sei scappato lasciandolo da solo?"
Derek nega.
"No. Cioè sì, ma sono scappato perché non sapevo come dirgli che è il mio compagno. Il compagno ch eil mio lupo ha scelto per la vita."
Due ore dopo, quando Derek sta uscendo da casa di Scott, ha ancora più ansia, ma stringe il pezzetto di carta che gli ha dato l'amico, con su scritto l'indirizzo del posto in cui è Stiles.
Come detto da Scott, Stiles è isolato, in un bosco ad un'ora da Beacon Hills, ma non gli manca nulla. Ha con sé la jeep, la casa sembra avere ogni comfort e un sentiero la collega alla strada principale.
Sta per suonare il campanello, quando la porta si apre e ad accoglierlo c'è uno Stiles con un sorriso tirato e il cappuccio della felpa calato sulla testa.
"Ti ha avvertito" constata Derek.
Stiles annuisce, ma si sposta per lasciarlo entrare. Derek lo segue fino ad un salottino, piccolo, ma confortevole. Stiles rimane girato verso la finestra che dà sul bosco, le mani infilate nel tascone della felpa.
"Stai bene, Stiles?" chiede Derek e si dà dello stupido. Che domanda è?
Vede le spalle di Stiles alzarsi in un profondo respiro, poi il ragazzo si gira lentamente. Ed è Derek ora che fa fatica a respirare.
"Tu...io..."
Stiles sorride di un sorriso che non raggiunge gli occhi.
"Volevo dirtelo quattro mesi fa, quando l'ho scoperto, ma tu eri già sparito da un mese."
Stiles lo dice con un tono freddo, quasi senza emozioni. Solo che Derek lo sente bene il suo cuore battere veloce. Fa un passo, poi un altro e un altro ancora, fino a raggiungerlo. Stiles fa per arretrare, ma si blocca appena Derek si abbassa sulle ginocchia, lo guarda dal basso, appoggiando poi entrambe le mani sulla pancia rotonda e pronunciata.
"Sono due" aggiunge Stiles. "Questo perché se io devo fare i casini, li devo fare per bene."
Derek è troppo preso dal contatto, dai battiti che ora sente definiti e forti, dal calore che avverte sotto i polpastrelli, assieme ad un impercettibile movimento.
Nemmeno si è accorto di star piangendo, fino a quando un singhiozzo non gli scuote lo stomaco.
"Scusa" dice, ancora inginocchiato, guardando Stiles dal basso. "Scusami, Stiles. Ti-ti prego, perdonami. Ero terrorizzato, sono stato stupido e ti ho ferito e...ti prego, permettermi di prendermi cura di voi, di a-amarvi. Di-di avere la nostra famiglia..."
Le lacrime scendono copiose, perdendosi nella barba, ma a Derek non importa. Gli importa solo degli occhi lucidi di Stiles che si passa una manica della felpa sotto il naso, quando comincia a piangere.
"Io-io lo so che questo" dice, appoggiando le sue mani su quelle di Derek ancora sul pancione, "può succedere solo in un caso. Lo sapevo prima ancora di venire a letto con te la prima volta, ma non potevo i-immaginare che tu..."
"L'ho scoperto una settimana prima di andare via e-e mi sono spaventato. So che sono imperdonabile, ma...Stiles, ti prego..."
Derek sente la presa sulle proprie mani rafforzarsi, mentre Stiles lo tira verso di sé, per farlo alzare. Si ritrova faccia a faccia con l'umano, il suo umano, il suo compagno. Di nuovo il suo profumo, il suo calore, i suoi occhi. Derek non sa come abbia fatto a stargli lontano per cinque mesi. Ora sa che non potrebbe mai più farlo.
"Anch'io voglio questa famiglia. Voglio te, loro, noi. Io ne sono convinto, Derek. Tu?"
Derek annuisce, cingendigli la vita, affondando il naso nella piega del suo collo.
"Mai stato così sicuro."
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365 Sterek (2021) vol.1
Fanfiction365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno.