#161

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Talia quando vede Derek tornare a casa da solo e sente il suo odore, già sa che è andata male. Ma aspetta comunque che Derek la raggiunga in cucina, che se ne stia seduto almeno dieci minuti, che la guardi preparare I biscotti e che, solo poi comincia a parlare.

"Mi ha mandato via, non mi ha nemmeno salutato. E lo capisco, anche io sarei arrabbiato. Va bene così."

"Ma...?" Lo incalza.

"Ma ha fatto comunque male. Mi avrebbe fatto piacere stare un po' lì con loro. Ma allo stesso tempo mi basta sapere che è al sicuro e che sta bene, come durante questi anni. Mi piacerebbe essere suo amico, ma non posso costringerlo."

Talia gli si avvicina, baciandogli la fronte.

"Sei diventato proprio un ometto. Quando è successo?"

Derek la guarda fintamente male.

"Mamma, ho sedici anni, sono grande già da un po'!"

Talia gli fa una smorfia, poi gli dà un piatto coi biscotti.

"Portali anche a tuo padre, è chiuso nello studio a lavorare."

Tre anni dopo

Stiles è al liceo da una settimana e già non ne può più. Si studia molto di più, c'è un casino di gente, un sacco di corsi da seguire ma, soprattutto, c'è la squadra di basket.
Stiles li odia. Sono dei bulli senza cervello, pompati di steroidi che gli hanno fottuto anche il cervello e che se la prendono solo con i più deboli.

Non che Stiles sia mai stato preso di mira, ma in due settimane già lì ha visti contro un ragazzo del secondo anno e una cheerleader che chissà quale torto gli aveva fatto.

Sono in quattro, solitamente, e proprio quei quattro stanno spintonando un ragazzo nel corridoio.

Scott nemmeno fa in tempo ad afferrarlo per lo zaino, che Stiles è già da loro e ne afferra uno per la spalla per farlo girare.

"E tu chi cazzo sei? Vieni dalle elementari?"

"Sono Stiles Stilinski e voglio che tu e i tuoi amici la smettiate di prendervela con le persone senza motivo e usando la violenza. Se volete litigare con qualcuno, fatelo con le parole e spiegando le vostre motivazioni!"

Quello gli ride in faccia, poi si rivolge ai suoi compagni.

"Lo avete sentito il bimbo, qua? Quindi io ora gli dovrei spiegare che ce l'ho con lui perché ha osato toccarmi, interrompermi e urlarmi in faccia? Io penso sia più divertente ficcargli la testa in un water!"

Gli altri tre deficientti se la ridono e Stiles si infervorisce ancora di più.

"E cosa risolveresti? Prova a spiegarmi perché te la stai prendendo con lui e con tutti gli altri che picchiate. Magari così mi dimostri di non essere uno scimmione senza un briciolo di cervello! O forse non ne sei capace perché è proprio quello che sei?!"

Il ragazzo sembra farsi ancora più grosso agli occhi di Stiles mentre gli si mette faccia a faccia, furioso.

Stiles comincia ad avere un po' di paura quando gli prende il colletto della maglietta.

"Cosa diavolo sta succedendo qui?!"

Una voce tuona e interrompe il vociare. Il tizio lascia subito andare Stiles e arretra di qualche passo.

"Capitano, ha cominciato lui e gli devo dare una lezione."

Ora è Derek a spintonarlo, allontanandolo ancora un po' da Stiles e mettendoglisi di fronte.

"L'unica cosa che devi dare a qualcuno è un foglio in cui firmi l'abbandono della squadra di Basket, Bloom. E lo voglio tra dieci minuti in palestra. Sono stato chiaro?!"

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora