#125

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#Writober ( ho fatto un po' confusione con le pubblicazioni. Questa è la parola di oggi. Avevo pubblicato quella di domani, sorry. Ora è tutto in ordine!) 

Lorn: abbandonato, condannato

Cosa facciamo stiamo insieme stasera
Dai non andare via
Non inventare adesso un'altra scusa
Un'altra un'altra bugia

Derek entra nella camera di quello squallido motel, sempre lo stesso da più di tre anni, e si guarda intorno. Succede sempre, sempre la stessa cosa. Stiles torna a Beacon Hills per suo padre, si ferma qualche giorno e finiscono lì. 
Non al loft, non nella villa ristrutturata. No. In un motel, dove non possono essere visti. 

Derek nemmeno sapeva sarebbe andato lì, ci era stato solo quindici giorni prima e, di solito, passa almeno un mese intero tra una visita e l'altra. Solo che, a quanto pare, l'occasione speciale era stato proprio il compleanno dello sceriffo. L'uomo aveva voluto riunire tutta la famiglia e tutti gli amici più cari. Così, Derek si era ritrovato ad una cena insieme a Noah, MElissa, Scott con Isaac, lui con sua sorella Cora (entrambi lavorano nella polizia, per aiutare col sovrannaturale), e Stiles. Stiles con Carl, suo marito. 

LA cena era stata tranquilla, Derek aveva parlato praticamente solo con Cora e Isaac, ma non gli erano sfuggiti gli sguardi di Stiles. I soliti sguardi che gli lancia da diciassette anni, da quando si sono incontrati da ragazzini. Sguardi che ha sentito come fuoco sulla pelle e che, come sempre, si sono trasformati in messaggi quella sera stessa. 

Stiamo insieme stasera? Aveva chiesto Stiles. E Derek aveva provato a dire no, davvero. Avrebbe voluto inventare una scusa, dire che doveva lavorare, che si era ammalato durante la cena. Solo che non ci era riuscito. Ecco perché ora è lì e sta aspettando Stiles. 

Cosa ne pensi di dimenticare
Di lasciarci andare

Stiles entra, scrollandosi la pioggia da dosso, poi si sfila il cappello e guarda in direzione di Derek, seduto su una poltrona di fianco al letto. 

"Ehi" saluta, avvicinandosi mentre si sfila la giacca. "Sei qui da molto?" chiede. 

Derek fa cenno di no col capo, poi si alza e gli si avvicina, mettendogli le mani ad incorniciargli il viso. Fa male, fa fottutamente male. 

"Cosa gli hai raccontato stavolta?" chiede, lasciando il soggetto inespresso. Carl. 

Stiles abbassa impercettibilmente lo sguardo, poi torna a guardarlo. 

"Non possiamo non parlarne? Siamo qui io e te. Solo noi due..."

Ma dimmi la verità
Forse stasera è una sera
Che ti sentivi sola
E sei venuta qua

Un'ora dopo le lenzuola sono sfatte, i loro odori impregnano la stanza, i respiri sono ancora affaticati e i loro corpi sudati sono pelle contro pelle. Derek tiene Stiles stretto tra le braccia, il naso affondato nei suoi capelli, mentre il più giovane gli accarezza piano il petto. 

"Avevi lo sguardo triste a cena. Stai bene?" chiede il mannaro. Cerca sempre di essere impassibile, di far finta sia solo sesso, ma è sempre sconfitto da quello che prova. Non è solo sesso tra loro. 

"Non è importante, Der" cerca di sviare. 

"Ehi" insiste Derek, prendendogli il mento con le mani e forzandolo ad alzare lo sguardo. "Sono io, con me puoi parlare, lo sai."

Stiles annuisce. 

"E' solo che...le cose a casa non vanno benissimo. C'è un litigio al giorno, lui è sempre a lavoro, Scott è lontano, e-"

"E tu ti senti solo" conclude Derek per lui. 

"Sì, ma, boh. Mi sono iscritto in palestra, sto uscendo con dei ragazzi, in ufficio va alla grande, ma... Mi manchi."

Non eri tu che dovevi partire
E non tornare più
Non eri tu che in fondo
È come salire
Basta non guardare giù
Va bene va bene va bene
Bugiarda quando ti conviene

Stiles non l'ha mai detto prima di quel momento. Non ha mai ammesso di sentire la mancanza di Derek. Si sono sempre visti e salutati con tranquillità, come se a lui non pesasse la separazione e Derek è sempre stato convinto fosse così. 

"Stiles-" comincia, ma Stiles lo imterrompe. 

"Lo so, okay? Lo so che l'ho voluto io, che sono andato via, che ho detto non sarei più tornato indietro, ma... ma ciò non vuol dire che io non senta la tua mancanza, va bene? Io ci provo a farlo andare bene, provo a stare con lui, ad essere un bravo marito, io..." 

"Tu guardi solo quello che ti obblighi a guardare, ma non tutto il resto."

Stiles si mette seduto, guardando Derek. 

"Cosa intendi?" 

Versati pure da bere
È sempre lì dove sai tu
Ti sei accorta che facciamo l'amore, sì
Ti sei accorta sì
E non mi dire che non lo volevi
E che non lo sapevi che finiva così

Derek non lo guarda, ma si alza dal letto, senza nemmeno preoccuparsi di rivestirsi e apre una bottiglietta d'acqua. Ne beve qualche sorso, poi si appoggia alla scrivania vecchia contro la parete. 

"Stiles, io ti amo. Tu lo sai questo? Lo vedi? O vedi solo l'amore di tuo marito, la vita che avete insieme? Vedi solo la comodità di quello che hai, contro l'ignoto che rappresento io, no? Ma ti sei reso conto che ci conosciamo da diciassette anni? Ti sei reso conto del fatto che andiamo a letto insieme da quando ne avevi venti e ora ne hai trentaquattro? Ti sei reso conto che, anche se sei stato fidanzato e ora sei sposato, continui a cercarmi ogni volta? Per te è solo sesso?" 

Va bene va bene va bene
Distratta quando ti conviene

Derek afferra un asciugamano, poi si avvia in bagno, senza nemmeno aspettare risposta. Lo sguardo perso di Stiles è stato gia abbastanza e non vuole sopportare oltre. Fa una doccia, che non aiuta né a schiarirsi i pensieri né a calmarlo e, quando esce dal bagno, si riveste sotto gli occhi di uno Stiles ancora nudo avvolto dalle lenzuola. 

Quando si infila le scarpe e afferra la giacca, Derek si permette di guardare per un'ultima volta Stiles e solo in quel momento nota che sta silenziosamente piangendo. 

"Tu mi ami?" chiede. 

Derek sorride, triste. 

"Sì, Stiles, con tutto me stesso e da molti anni. E non so se fingi di non saperlo o se davvero non ci arrivi. E non voglio che tu ricambi i miei sentimenti, davvero. Non voglio nemmeno sapere perché continui a cercarmi, se per te tutto questo non vale nulla. Però io non ne posso più." 

Diresti anche che mi vuoi bene
Anche se non me ne vuoi più
Va bene va bene va bene va bene

Derek non sente nessuna risposta da parte di Stiles, così come Stiles non lo richiama mentre si chiude la porta alle spalle. Si infila in auto e si immette in strada. Le mani tremano, gli occhi accesi di rosso e la rabbia mista al dolore. Ha sentito la sofferenza di Stiles, sente la propria e qualcuno doveva pur mettere un freno a quella follia, a quella corsa in discesa verso un baratro sempre più vicino. 
Rallenta quando le luci della città si fanno vicine, un po' più calmo, ma col lo stesso vuoto dentro. Non sa se Stiles lo cercherà ancora, probabilmente no, ma è convinto sia la scelta migliore. Se Stiles non lo ricontatterà, avrà fatto la sua scelta. Finalmente. 

E va bene così. 

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora