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Metensomatosis: la migrazione di un'anima da un corpo a un altro
Derek ha trentacinque anni, sulla carta di identità. Derek ha duecentoventisette anni, sulla sua pelle.
I lupi mannari invecchiano, sì, ma lo fanno lentamente e praticamente indenni da qualsiasi malattia o danno fisico. Non è immortale, per niente, e molte volte ha rischiato di morire, solo che non è ancora successo. Ha vissuto molte vite, ha incontrato così tante persone che ha perso il conto e ha girato il mondo in lungo e in largo. Una volta è stato un mercante spagnolo, un'altra un pasticciere francese e un'altra ancora un pirata del mar dei Caraibi. Tutte vite vissute a pieno, senza privarsi di nulla e vivendo tutte le esperienza possibili.
Ora, nel duemilaventuno, sta per cominciare la sua ennesima vita. Sì, è un po' stanco, ma c'è qualcosa che lo trascina in avanti ogni volta. Non pensava fosse possibile, ma se ne è reso conto dopo quattro vite: il filo rosso del destino, le anime gemelle, due persone che si riconoscono in ogni vita, in ogni versione di sè.
Ha incontrato Stiles quando aveva per davvero diciassette anni, in un paesino di campagna, mentre dava da mangiare alle galline che suo padre allevava. Stiles era entrato di corsa nel recinto di casa sua, urlando e spaventando tutti gli animali. Derek per poco non gli aveva sparato. Aveva quindici anni, un cane lo stava inseguendo ed era caduto diritto addosso a Derek. Da quel giorno, da quella vita, ne avevano vissute insieme tantissime altre, Tutte le vite di Derek, ogni vita di Stiles.
Stiles che non aveva semrpe lo stesso nome, ma sempre gli stessi occhi, la stessa pelle bianca ricoperta di nei e lo stesso carattere sveglio, sarcastico e che sfidava Derek con gli occhi. Un ragazzino, un politico, un criminale e ancora un barbone, un pirata, un avvocato. Josh, Mike, Ezechiel, Thobias, Kyle...
Quella mattina, di ottobre duemilaventuno, Derek è entrato in uno Starbucks con la sua mascherina a coprirgli mezzo volto e con un fortissimo mal di testa. Non si ammala, quindi quell'affare non gli serve, ma deve mantenere le apparenze. Solo che respirare con quella a coprirgli il naso gli fa fatica e gli viene un impossibile mal di testa ogni volta.
Ha ordinato il caffè tenendo lo sguardo fisso sul cellulare, lo ha afferrato senza nemmeno ringraziare il barista e si è seduto ad un tavolo libero. Solo dopo aver bevuto il primo sorso, ha letto il nome sul bicchiere, come sono soliti fare lì dentro. Solo che lui il nome al barista non l'ha detto. Infatti, stupito, Derek legge cosa c'è scritto.
Non mi hai detto il tuo nome, quindi ti ci scrivo il mio, così il mio capo non crede me ne sia dimenticato. Sono Stiles.
Stiles.
Derek alza di scatto la testa, guardando verso il bancone e...e Stiles è lì.. Coi gomiti appoggiati al banco, che guarda nella sua direzione, col suo solito sguardo furbo e luccicante. Gli fa un occhiolino e Derek cerca di trattenere le lacrime, mentre si alza e gli va vicino.
"Sono Derek" dice, presentandosi.
"Brutta giornata, Derek?" chiede l'altro.
Derek nega. "No, non lo è per niente."
Stiles.
Ha di nuovo quel nome, il primo nome. Il nome del ragazzino quindicenne che Derek ha incontrato nella sua prima vita. E questo può significare una sola cosa, Derek lo ha letto in molti libri, non sapeva nemmeno fosse reale.
Quella è la sua ultima vita, l'ultima vita che vivrà con Stiles. Poi non sa cosa accadrà. Quasi sicuramente continueranno ad incontrarsi, ad amarsi ogni volta per l'infinito. Derek magari rinascerà lupo o magari no, sarà uno scienziati, un medico, un papà a tempo pieno, chi può saperlo.
Sa solo che quella è l'ultima vita che ricorderà di aver vissuto con Stiles, il suo vero Stiles, che incontra da più di duecento anni e che ama da altrettanto tempo.
"Quindi posso aggiungere un dolcetto offerto da me al tuo caffè?" chiede il ragazzo.
Derek annuisce. "Solo se io posso aggiungere una cena offerta da me questa sera."
E tutto ricomincia. Per l'ultima volta. O per la prima di tante altre.
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365 Sterek (2021) vol.1
Fanfiction365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno.