#37

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Sono entrata un quella scuola solo da tre ore e ho già mal di testa. Non c'è tanta gente come in quelle di New York, ma chiacchierano tutti con tutti, sorridono, parlano di una qualche festa di paese che si terrà da lì a poco e urlano. Non sembrano saper parlare a voce normale.

L'unica persona, fino ad ora, che mi sembra abbia un minimo di affinità con me, è questa ragazza che mi sta seduta di fianco, Lydia. Ha i capelli di un meraviglioso rosso e sembra anche molto intelligente. Ed è amichevole, nonostante io sia consapevole di essere scontrosa, di sembrare antipatica e una cje se la tira. Anche se non è per niente così.
Lydia mi ha anche invitata con lei in mensa, dopo esserci conosciute alla lezione di storia, e ora sono seduta al tavolo con lei e altri ragazzi: Allison, Scott, Stiles e Jackson, che credo sia il suo ragazzo.

"Quindi, Cora, sei arrivata qui da New York?" Mi chiede Scott. Sembra un cucciolo, con quei capelli arruffati e gli occhi neri.

"Sì" rispondo sorridendo, mentre l'altro ragazzo, Stiles, si aggiunge alla conversazione, dopo aver finito il suo pranzo.

"Chissà da dove viene invece quell'adone, l'altro ragazzo nuovo che è arrivato oggi. Credo sia all'ultimo anno e, Dio, mi farei fare di tutto da uno così. Quegli occhi e i bicipiti e...quella maglietta gliel'hanno disegnata addosso?"

Sto per scoppiare a ridere, ma mi giro lo stesso nella direzione e verso cui sta guardando Stiles con occhi sognanti. E la mia teoria è confermata. Sto per rispondergli con gentilezza, ma Lydia mi precede.

"Ehm, Stiles, quello lì-"

Ma Stiles la interrompe.

"Li conosci, Lyds? Ti prego, dimmi di sì!"

Lydia sghignazza e mi guarda. "Io no, ma Cora sicuramente sì. È suo fratello!"

Stiles sembra strozzarsi con la propria saliva e mi fissa. "Tuo fratello? Cazzo! Beh, è oggettivamente bello e a guardarvi bene vi somigliate tantissimo e sei bellissima anche tu. Oddio, Scusa, sto straparlando!"

Rido insieme a tutti gli altri, quasi le lacrime agli occhi.

"Tranquillo, ci sono più o meno abituata."

3 ore dopo

"Ehi, Der!"

Raggiungo Derek, che mi sta già aspettando alla nostra auto, schioccandogli un bacio sulla guancia, ma lui sembra distratto. Gli sventola una mano davanti agli occhi, poi seguo il suo sguardo.

"Cosa stai fissan-" comincio a chiedere, ma poi lo vedo.

Poco distante da noi, c'è Stiles che chiacchiera con Scott che è di spalle. Gesticola e sorride e lancia sguardi furtivi nella.nostra direzione.

"Derek?" Ci riprovo e finalmente mio.fratello mi guarda.

"Cora, penso di avere qualche problema mentale" dice serio.

Quasi mi spavento.

"Perché? Non ti senti bene? Cosa succede?" Chiedo allarmata.

Lui risponde, ma continua a guardare davanti a sé.

"Da quando ho visto quel ragazzino, non riesco a togliergli gli occhi di dosso. È bellissimo."

Sorrido, prendendo un sospiro di sollievo.

"Non sei malato, fratellone, sei solo vittima di un colpo di fulmine abbastanza potente e, per inciso, anche ricambiato. Stiles elogiava re, i tuoi occhi e i tuoi bicipiti oggi a pranzo.

Derek finalmente mi guarda.

"Questo paesino comincia a piacermi."








La parola era "MAGLIETTA".

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora