Un mese dopo, Stiles mette piede fuori dalla propria camera per la prima volta.
Non ha voluto vedere nessuno, nemmeno Scott o suo padre. Hanno cercato di parlare con lui, Melissa ha chiesto più volte di poterlo visitare, ma nonostante le nausee, i dolori, nessuno ha messo piede lì dentro. Lo sceriffo gli ha passato i pasti, dei libri, ci ha provato anche coi videogiochi. Stiles, però, si era chiuso in un mutismo assoluto. Era lì, solo con i propri pensieri, il computer e il cellulare.
Ed è proprio a causa di quei due collegamenti con l'esterno che sta scendendo al piano di sotto, lentamente. Sa che suo padre sta guardando la partita e che, come ormai ogni pomeriggio dopo la scuola, Scott è lì in salotto a fare i compiti.
Nessuno dei due sente la sua presenza, per questo scende in maniera più pesante e rumorosa l'ultimo gradino e poi entra in salotto. I due si sono già alzati di scatto.
"Stiles!" esclama suo padre, ma Stiles lo blocca.
"Lasciatemi parlare, o non lo faccio più, vi prego" dice e Scott annuisce, così come Noah. Stiles li invita a sedersi e lui resta in piedi davanti a loro.
"Sono incinto. Ormai lo sappiamo bene e sappiamo anche che lo sono da tre mesi, da questa estate."
I due annuiscono, nonostante Noah non riesca a tenere ferme le mani. Stiles continua.
"Ho fatto delle ricerche su storie, sia su base scientifica che...non. Ovviamente, la scienza non è mai stata a conoscenza di gravidanze maschili. Risulta impossibile, non abbiamo il giusto apparato riproduttore. Quindi gli scienziati non ci possono aiutare e, lo dico già da ora, non voglio diventare cavia per esperimenti governativi segreti."
Noah fa per parlare, ma Stiles lo blocca.
"Quindi mi sono concentrato molto sui miti, sulle leggende, sui racconti popolari. Pochi parlavano di vampiri, per lo più libri per adolescenti; ancora meno menzionavano strani esseri mutanti con fattezze metà uomo e metà donna, che potevano decidere se ingravidare o se portare il feto" stiles sbuffa un sorriso, "e vi assicuro che non mi sono mai accorto di essere un mutante."
"Infine" e si fa serio, "davvero molte storie, da ogni parte del mondo e in ogni lingua, menzionano un unico caso in cui un uomo può affrontare una gravidanza."
"Quale?" non riesce a frenare la curiosità Scott.
"Secondo queste storie, in molte comunità esistono famiglie antiche, molto antiche, a protezione di un territorio. Proprio come degli animali che difendono la propria terra. Questi esemplari hanno, appunto, la capacità anche di mutare forma. Si narra che quando uno di questi...di queste leggende scelga un compagno, lo faccia per la vita e, che sia maschio o femmina, il compagno deve essere in grado di perpetuare la razza. O famiglia, se volete. Si tratta di un rapporto tra il capo del...gruppo, quindi un Alpha, e il suo compagno, che l'Alpha ha scelto, con parte...mutante e umana. E si tratta di un rapporto per la vita e monogamo."
Lo sceriffo lo guarda con occhi sbarrati, Scott fa lo stesso.
"Che esseri sono?"
E' Melissa a chiederlo, mentre li raggiunge. Era in cucina, ma deve aver sentito tutto.
"Lupi mannari."
Alla fine Stiles si è seduto lì sul divano, con loro tre, per cercare di razionare l'irrazionalizzabile. Aspetta un bambino, forse a causa di un lupo mannaro, ha voglia di fragole.
"Figliolo, hai detto che sei stato a letto con tre persone. Devi contattarli."
Stiles lo guarda male.
"Non ci penso nemmeno."
"Stiles, ragiona" insiste l'uomo, "se è come dici, considerando che è l'unica pista che abbiamo, hai bisogno di qualcuno che ne sappia qualcosa. Non voglio perderti."
Stiles si perde negli occhi lucidi di suo padre.
"Si dice che ogni famiglia, o branco, di lupi mannari, abbia una sorta di collegamento con il mondo esterno grazie ad un emissario, circa. Un uomo o una donna che fanno da tramite tra i due mondi. Non che ora i mannari vivano ancora isolati, ma continuano a tenere questa figura tra loro."
"E noi come lo troviamo questo emissario?" chiede Scott.
"Io l'ho già trovato."
Stiles non è proprio certo che il signor Fox, avvocato di Los Angeles, sia un emissario, ma l'uomo ha il blog più descrittivo e ben fatto che Stiles abbia trovato sull'argomento mannari. Lo scrive da quando era giovane, dice che la passione gliel'ha passata suo padre e il suo studio si chiama Wolf&Fox. Dai!
"PErò, prima di metterci in auto per andare lì, tu devi fare un'altra ecografia, gli esami del sangue e dobbiamo capire se hai bisogno di vitamine, integratori, se tutto procede come una qualsiasi gravidanza" ha ordinato Melissa poche ore prima.
Per questo ora è sdraiato a letto, con la pancia scoperta e di nuovo quell'odioso gel freddo sulla pelle.
"Pronti?" chiede la donna. Questa volta sono presenti anche Noah e Scott. Stiles annuisce.
L'immagina, piccola, appare sullo schermo dell'ecografo quasi subito. Stiles non distingue bene le forme, ma capisce che è decisamente più grande della volta precedente.
"Ora è grande circa sette centimetri e mezzo e pesa quasi quindici grammi" spiega la donna. "E sembra tutto decisamente...normale."
"Sta bene, quindi?" si trova a chiedere Stiles, la voce un po' incrinata.
LEi annuisce. "Posso anche fartelo sentire, se te la senti."
Stiles annuisce e Scott, senza che gliel'abbia chiesto, si mette al suo fianco e gli stringe la mano.
Un rumore invade la piccola stanza. Un forte cuore che batte veloce. Stiles nemmeno fa caso alle lacrime di suo padre, è troppo concentrato su ciò che sente, con le orecchie, con il cuore, con la pancia. Si è appena innamorato di suo figlio.
Quando si mettono in auto, verso Los Angeles, lo sceriffo riapre l'argomento.
"Quindi i tre ragazz-"
"Papà" lo interrompe. "Non scriverò a nessuno. E poi, secondo Instagram, almeno uno dei due è da escludere. Giusto, Scott?"
Scott arrossisce. "Te lo avrei detto, ma non mi facevi parlare. Theo è stato qui due settimane fa, per Liam. Stanno praticamente insieme e sembrano anche molto legati."
Stiles sorride intenerito. "Sono contento per cucciolo Liam. E non è incinto, giusto?"
"No, anche se lo hanno fatto molte volt-"
"E gli altri due? PErché non vuoi?" interrompe Melissa.
"Uno perché è inglese e ormai sarà in un altro continente e l'altro... Beh, Derek la seconda volta mi ha praticamente fatto promettere che non lo avrei più cercato."
"Perché?" "LA SECONDA VOLTA?" parlano in sincro Scott e sua mamma.
"Il perché non lo so e sì, Scott, ci sono stato insieme anche il giorno prima che lui partisse."
"Quindi ci sono più probabilità che sia lui rispetto a J-"
"Non voglio saperlo" chiude il discorso Stiles.
La parola era "PIEDE".
Mi sono impelagata in questa storia senza volerlo minimamente e ora sto cercando di uscirne senza portarla per le lunghe. O la trasformò in una storia a sé. Non lo so, ci sto pensando.
Blu.
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365 Sterek (2021) vol.1
Fanfiction365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno.