Stiles non mette piede a Beacon Hills da tre anni.Ha continuato ovviamente a sentire suo padre, a sentire Scott e ogni tanto anche Lydia, ma nessun altro.
Ha avuto da fare, decisamente molto da fare e non ha avuto mai tempo, nemmeno durante le vacanze. E, in più, sapeva non essere il momento adatto per tornare lì.
Mentre ora lo è. Ora è tutto perfetto e al suo posto.
Ed è questo quello che si ripete, mentre il taxi si ferma fuori casa di suo padre, addobbata con poche lucine natalizie sicuramente opera di Melissa, e prende un respiro, infilando le chiavi nella porta di ingresso.
Noah corre subito, probabilmente spaventato, e si ferma nell'ingresso, le mani davanti alla bocca e l'espressione stupita.
"Ciao, papà!" Saluta Stiles, che subito viene stretto in un fortissimo abbraccio.
Si sente di nuovo un ragazzino, come se fosse tornato ai diciassette anni. Insicuro, con il bisogno di essere protetto. E l'odore di suo padre è sempre lo stesso. L'odore di casa.
"Perchè non mi hai avvisato? Sei arrivato ora? Sarei venuto in aeroporto!"
Stiles lo stringe un po' di più, poi si separano.
"Volevo farti una sorpresa!"
Noah sorride, poi corruccia lo sguardo. Stiles sa che sta per arrivare la domanda.
"Cos'hai fatto agli occhi?"
Appunto.
Stiles li chiude e, quando li riapre, l'espressione di Noah è ancora più sconvolta.
"Sono...viola?"
Stiles annuisce.
"Oltre ad essere un allievo dell'accademia, sono diventato anche altro, papà."
"Ti prego, non una bestia mannara anche tu! Lo interrompe lo sceriffo.
"No. Sono un druido, come il dottor Deaton."
"Ma lui non ha gli occhi viola. E tu anche quando sono normali hai delle sfumature diverse. Perché?"
Stiles richiude gli occhi, ora di nuovo castani. Con qualche sfumatura scura.
"Perchè...sono abbastanza potente, diciamo così. Sono direttamente legato al Nemeton, ad un mannaro Alpha, e ho studiato tanto per sviluppare al meglio i miei poteri" spiega, alzando le mani, con i palmi verso l'alto. Dal centro delle mani, delle piccole scintille viola scoppiettano, disperdendosi poi nell'aria.
"Oddio!" Esclama Noah.
Due ore dopo, Stiles ha appena suonato il campanello di casa di Scott. Vive ancora lì, ma non più con sua madre. Era pronto a fare una sorpresa al suo amico, ma è lui ad essere sorpreso, vedendo la persona oltre la porta.
"E quando avevate intenzione di dirmelo?" Chiede, senza nemmeno salutare, ad un Isaac in tuta e maglione natalizio con una renna.
"E tu?" ribatte Isaac, accendendo gli occhi di giallo. Stiles sente i suoi cambiare colore e sorride. Sapeva sarebbe successo, Isaac è membro del braco di Scott, così come lo è lui.
"Touché!" esclama, poi una voce li raggiunge.
"Amore, chi è?!" urla Scott, da dentro. Isaac arrossisce fino alle orecchie, Stiles sghignazza, intimandogli di tacere ed entra di soppiatto. Raggiunge Scott che è seduto sul divano, di spalle. La TV accesa su un film in pausa.
"Amor-" comincia, ma si interrompe. Deve aver sentito l'odore di Stiles, perché si alza di scatto e, se possibile, arrossisce più di Isaac, balbettando qualcosa senza senso.
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365 Sterek (2021) vol.1
Fanfiction365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno.