#66

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"Dai, non puoi startene a casa da solo, vieni con me e ti presento qualche amico."

Così era iniziata la serata di Stiles. 

Non aveva voglia di uscire, ma Isaac lo aveva coinvolto in una serata al pub con persone che non conosceva, se non di vista. Stiles voleva solo starsene a casa, giocare con la Play e mangiare patatine. 

Solo che ora è lì, seduto in quel posto affollato, con una birra davanti e un antipatico del cazzo di fianco. Isaac sta amabilmente chiacchierando con altri, alla sua destra, mentre alla sua sinistra c'è questo tipo che sembra grugnire invece che parlare, ha un cipiglio antipatico e risponde solo con sarcasmo e ironia. Non che Stiles non apprezzi il sarcasmo, anzi, solo che lo irrita il fatto che quel tizio riesca ad essere più bravo di lui. 

"Quindi, conosci Isaac da quando eravate piccoli?" ci prova ancora Stiles ad avere una conversazione. 

"Da quando era piccolo lui, considerando che abbiamo sei anna di differenza."

Stiles vorrebbe sbattergli la testa nel boccale che ha davanti. 

"Non pensavo fossi così vecchio" controbatte. 

"Beh, se non lo pensavi, significa che me li porto molto bene, allora."

UFFA. ANTIPATICO. 

Un gesto violento viene interrotto da Isaac che si gira verso Stiles, passandogli un braccio intorno alle spalle. 

"State facendo amicizia?" chiede. 

Stiles si volta a guardarlo male. "Con lui? Credo sia impossibile" dice, lasciando andare il filtro bocca-cervello. 

Isaac ghigna. 

"Hai trovato pane per i tuoi denti, no?" chiede, rivolto questa volta a Derek. Sì, è il nome dell'antipatico. 

"Questo ragazzino? Ne ha di strada da fare."

"Ehi!" protesta Stiles. "Io sono il re del sarcasmo."

"Non avevi ancora incontrato me."


Sei mesi dopo 

"Di chi sei, tu?" 

Stiles ha il respiro corto, il cervello in pappa e sta esplodendo per l'eccitazione. Geme. 

"Scusa, non ho capito bene. Di chi sei, tu?" 

Derek glielo chiede ancora, mentre continua a prepararlo con le dita. Stiles lo vorrebbe solo dentro, ma è un bastardo. Derek ama "torturarlo", fargli desiderare così tanto di averlo, da farlo arrivare al punto di pregarlo. Ma a Stiles piace anche sfidarlo. 

"Io sono solo mio!" ribatte, ma poi la bocca gli si apre in un muto grido, quando Derek comincia a muovere le dita più velocemente, colpendo la sua prostata, ma stringendogli la base nel membro, per non farlo venire. 

"Risposta sbagliata. Riproviamo: di chi sei, Stiles?" 

Stiles reclina la testa contro il cuscino. Non ce la fa più, vuole sentirlo dentro. 

"Sono tuo. Sono solo tuo!" risponde e Derek sfila le sue dita, per sovrastarlo. 

"Bravo bimbo." 




La parola era "PUB". 

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora