"Sbaglio o sono due anni che mi devi una scopata? Ora sono maggiorenne" dice.
Derek è così sconvolto, che non sa cosa dire.
Sono passati due anni da quando Derek ha visto l'ultima volta Stiles, a casa loro, con i loro rispettivi genitori. La sera in cui Derek ha fatto le valigie ed è andato via, pioveva a dirotto e Stiles stava piangendo come Derek non l'aveva mai visto fare nemmeno da piccolo, quando gli si rompevano i giocattoli.
"Stiles, respira e calmati" gli aveva detto, quasi in panico quanto lui, perché il ragazzo singhiozzava quasi senza fiato. Non era un vero e proprio attacco di panico, ma sicuramente gli andava molto vicino.
"Dimmi che non ti piaccio!" aveva urlato Stiles. "Dimmi che non ho sentito le tue labbra sulle mie mentre ieri notte fingevo di dormire sul divano e ti sei avvicinato a me! Dimmi che stamattina, quando sei entrato in camera mia senza bussare ed ero mezzo nudo, non ti sei eccitato! Dimmelo, Derek!"
E Derek avrebbe potuto e avrebbe dovuto mentire, lo sapeva allora e lo sa a due anni di distanza, ma non ci era riuscito. Forse per la disperazione di Stiles, forse perché aveva già deciso di andarsene lontano, forse perché per una volta non voleva mentire a se stesso e al ragazzo davanti a sé. Quindi non aveva mentito, anzi.
"Sì, mi piaci, Stiles, mi piaci da morire. E ti ho baciato, hai ragione, perché credevo stessi dormendo e volevo sentire se le tue labbra fossero davvero morbide come sembrano. E sì, porca puttana, mi attrai e stamattina, mentre eri in mutande, di spalle, ti avrei afferrato e ti avrei scopato lì, nonostante i nostri genitori al piano di sotto!"
Stiles lo aveva guardato sconvolto e ammutolito, poi il suo tono si era abbassato e a Derek era sembrato solo triste.
"E allora perché stai andando a più di mille chilometri da qui?"
"Perché hai sedici anni e io ventisei. Perché sei il mio fratellastro, perché è...è sbagliato, Stiles, sotto ogni punto di vista."
E Stiles a quel punto sembrava essersi arreso. Si era spostato dalla porta, aveva permesso a Derek di andarsene e non si erano mai più visti o sentiti, per due anni, fino a quella sera.
"O forse, crescendo, sono diventato meno carino e non ti piaccio più?" insiste Stiles, senza lasciargli il polso.
"Credo tu abbia bevuto un po' troppo. Ti riaccompagno a casa" gli dice Derek, liberandosi.
"Non ho toccato nemmeno una goccia di alcool, Derek, non ho ventun'anni. Trova un'altra scusa."
Derek ancora una volta non sa cosa dire, ma per fortuna il suono del cellulare lo distrae e lo tira fuori dalla tasca. Un messaggio di Isaac.
(Ore 01:23) Noi siamo a casa, avvisa quando ci arrivi anche tu. O quando arrivi da Stiles. O se arrivate entrambi da te. Avvisa in ogni caso, anche se vi state saltando addosso, sai che altrimenti mi preoccupo. IL
Derek sorride, anche se si appunta mentalmente di dargli uno scappellotto appena lo vede. Isaac è sempre stato protettivo nei suoi confronti.
"Ah, scusa, non potevo saperlo" interrompe Stiles i suoi pensieri, poi continua, quando Derek lo guarda interrogativo. "Che stai con qualcuno. Hai sorriso leggendo il suo messaggio."
Derek si schiafferebbe una mano sul viso. Che conclusione affrettata. Ma decide di giocare al contrattacco.
"Quindi, vuoi che io ti scopi" dice, avanzando e mettendosi davanti a Stiles che lo guarda dal basso con occhi sbarrati. "Rispondi, Stiles" incalza.
Stiles annuisce.
"E vuoi farlo qui, nel parcheggio di un casinò?"
Stiles annuisce ancora. "Dove preferisci."
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365 Sterek (2021) vol.1
Fanfiction365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno.