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Nemmeno da piccolo cadendo dalle scale si era mai ritrovato ad avere un braccio rotto. Una volta aveva anche deciso di lanciarsi dal quinto gradino, senza nemmeno farsi un graffio, e ora invece ha un braccio rotto e dolorante. 

E come se l'è rotto? Come un cretino, un imbecille. Era al loft di Derek, mentre il branco teneva una riunione mensile (che si traduce in: pizza, patatine e film), ed era andato in cucina a prendere da bere. Solo che in cucina c'era Isaac e, di fronte a lui, Derek in piedi. 

Stiles aveva visto Isaac abbracciare di slancio Derek e quest'ultimo stringergli le braccia intorno alla vita, un po' impacciato. Stiles era stato preso da una gelosia così forte ed improvvisa, che aveva indietreggiato, cercando di non far rumore. 

Solo che non aveva visto dove stava mettendo i piedi ed era inciampato su qualcosa, andando a sbattere contro il pavimento, cercando di parare la caduta col braccio. Braccio che si era rotto a causa della posizione e del peso improvviso. 

Non ricorda bene il seguito. Sa solo di aver visto Melissa all'ospedale, che poi gli avevano messo il gesso e rispedito a casa, dove si era messo a letto e ci era rimasto fino a quel momento. 

E' quasi l'alba, ormai, ma non ha chiuso occhio nemmeno un po'. Si sente ridicolo sia per la caduta che per il motivo. Geloso di Derek, ancora, dopo dieci anni. Ha una cotta per lui praticamente da quando l'ha visto la prima volta nella riserva con Scott e ancora non riesce a farsela passare. Anzi, si rompe le ossa pure. Appunto, ridicolo. 

Cerca di trovare una posizione comoda, senza soffrire dal dolore, quando suo padre dà un colpetto alla porta ed entra. 

"Stiles, io sto per andare a lavoro, sicuro che puoi stare da solo?" 

"Sì, certo. Me ne sto buono qui e Scott mi porta da mangiare più tardi."

"Okay, allora vado. Qualsiasi cosa, chiamami." 

Lo sceriffo si chiude la porta alle spalle e Stiles si lascia andare contro il cuscino sbuffando e chiudendo gli occhi. Magari riesce a dormire un p-

plonk

Un rumore contro la finestra lo fa scattare e inveire. Lo ignora, ma quello si ripete ancora. 

A fatica, si alza, scostando le tende. Guarda intorno, ma non c'è nulla, poi abbassa lo sguardo. Derek è in piedi nel suo giardino. 

"Derek?" grida, dopo aver aperto la finestra. 

"Spostati che salgo" ordina il mannaro, cominciando ad arrampicarsi. Arriva in camera dopo una manciata di secondi. 

"Ho sempre un campanello, sai? Non c'è bisogno di lanciare pietre."

"Non volevo farti fare le scale, dato che inciampi sui tuoi piedi, ma la finestra era comunque chiusa" spiega. 

Stiles vorrebbe fargli una smorfia, ma evita e torna a sedersi sul letto. Solo che la smorfia la fa lo stesso, ma per il dolore. 

"Fa male?" chiede Derek e Stiles annuisce. "Posso fare qualcosa?" aggiunge. 

"Non credo tu possa riparare le ossa, ma comunque non è necessario, tranquillo. Anzi, come mai sei qui?" 

Derek si siede sul letto al suo fianco, facendo visibilmente attenzione a non muovere troppo il materasso, per non muovere Stiles. 

"Mi sentivo in colpa?" 

Stiles strabuzza gli occhi. 

"Per?" chiede. 

Derek gli guarda il braccio. 

"Per questo? E perché mai? Non mi hai mica fatto cadere tu!" dice. "Non mi hai fatto cadere tu, vero?" poi aggiunge, ironico. 

Derek alza gli occhi al cielo. "No, o almeno non intenzionalmente, ma ho sentito le tue emozioni e ti avevo sentito arrivare in cucina."

"Beh, ero solo sorpreso per quello che avevo vist-"

"Quello che hai vis-"

Stiles lo interrompe a sua volta. 

"Derek, è una cosa carina se ti piace Isaac, se tu piaci a lui! Cioè è inaspettata, ma chi sono io per giudicare, eh? Magari sarà difficile dirlo a Scott, perché, andiamo, lo sanno tutti che adora Isaac, ma poi gli passer-"

"E a te passerà lo stesso?" chiede l'alpha. 

Stiles abbassa lo sguardo. Inutile negare. 

"Certo che mi passerà, prima o poi."

"Anche dopo dieci anni?" 

Quello è un colpo basso. Che senso ha prendersi gioco dei suoi sentimenti? Stiles si alza, indicando la finestra col braccio sano.

"Puoi andare via da dove sei tornato, Derek?" dice, freddo. 

Derek si alza, ma, invece di andare verso la finestra, si avvicina a Stiles, che indietreggia. Derek gli afferra subito un fianco, tenendolo stretto. 

"Se continui ad indietreggiare, finirai per farti male. E poi è un gesto poco coraggioso, no?" 

Stiles arrossisce, ma non si lascia intimorire. "O è un gesto per salvarsi la vita, no?" ribatte. 

"Sei così sicuro che camminando in avanti, ti faresti più male?" 

"Vedendo te ed Isaac abbracciarvi e stare insieme? Sì, Derek, mi farei molto più male di un braccio rotto" ammette, mentre gli occhi cominciano a farsi lucidi. 

"Isaac ed io non stiamo insieme" comincia Derek, stringendo la presa. "Isaac mi stava solo dicendo che Scott è il suo compagno e che non sa come dirglielo e stava avendo un attacco di panico."

"Non devi darmi spiegazioni, Derek" risponde, per poi aggiungere con tono più alto, "ASPETTA! Se tu sei qui e mi stai abbracciando e ti senti in colpa e mi stai dicendo queste cose, allora-"

Derek non gli dà modo di finire la frase. Fa scontrare le loro labbra, poi le loro lingue. 

Stiles è cosi preso dal bacio, che si dimentica tutto. E si dimentica soprattutto del braccio rotto, quando lo alza, con l'istinto di avvolgere le braccia intorno al collo di Derek. 

"CAZZO CHE DOLORE!!" esclama. 

"Sei un disastro" sussurra Derek, con le braccia ancora a circondarlo in maniera protettiva, con uno sguardo dolce e un sorriso sulle labbra, che a Stiles fanno passare il piccolo insulto decisamente in secondo piano. 





La parola era "BRACCIO ROTTO". 

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora