Stiles stenta a crederci, ma sta succedendo davvero: è agosto, non fa molto caldo, è al mare, è già immerso per metà nell'acqua e, soprattutto, al suo fianco c'è Derek Hale in costume. Un Derek Hale che quella mattina, di sua iniziativa, gli ha mandato un messaggio per dirgli di prepararsi perché l'avrebbe portato al mare.
Stiles si era vestito di tutta fretta, cercando il costume in fondo all'armadio. Nemmeno ricordava l'ultima volta che aveva messo piede in spiaggia, forse qualche anno dopo la morte di sua mamma, con Scott e Melissa, un pomeriggio. Solo che poi non ci erano più tornati.
E ora è lì, le onde che gli si infrangono contro le cosce, i brividi di freddo perché proprio non si aspettava che fosse così gelida l'acqua, e, appunto, Derek al suo fianco.
"Mi aspettavo che corressi in acqua appena messo piede sulla sabbia, non che avessi paura di sentire freddo, ragazzino."
Stiles si volta a guardarlo. Lui è ancora lì che cerca di prendere coraggio e tuffarsi, o almeno bagnarsi le spalle, mentre Derek è giò bagnato, ha già fatto una nuotata a largo e ha tutte quelle meravigliose goccioline che dai capelli gli cadono sulle spalle, lungo il petto e le bracc- Ok, basta!
"Sono un piccolo fragile umano, non posso buttarmi di colpo in acqua gelida, potrei sentirmi male!" risponde, fintamente offeso, con un accenno di sorriso. Derek alza gli occhi al cielo, poi gli si avvicina e il suo sguardo cambia.
Stiles arretra di un passo, di colpo, perché sa cosa vuole fare. Certo che lo sa!
"Sourwolf, non mi bagnerai! Guarda come te lo sto dicendo, con calma. Non farmi mettere ad urlare che c'è gente!" dice, con tono ansioso, mentre Derek avanza inesorabile.
Stiles continua ad arretrare, fino a sentire qualcosa contro i polpacci e, ovviamente, come qualsiasi essere umano, urla, terrorizzato.
"COSA CAZZ-" dice, urlando e girandosi, rendendosi subito conto di essersi scontrato semplicemente con il salvagente di una bimba che se ne sta lì, ridendo di lui e battendo le manine, mentre anche suo padre sghignazza. Stiles borbotta qualche scusa confusa, troppo in imbarazzo per dire altro e poi si gira, bloccandosi.
Derek ora è vicino, troppo vicino.
"Preso" sussurra il mannaro, stringendogli le braccia intorno ai fianchi e sfiorandogli il collo con la punta del naso.
Stiles rabbrividisce e, sinceramente, non sa se sia per il freddo del corpo bagnato di Derek o solo perché quello è il corpo di Derek, che ogni volta gli provoca brividi anche solo sfiorandolo.
"Bastardo" sussurra di rimando, ma gli allaccia le braccia intorno al collo, incontrando il suo sguardo e sorridendogli. Ormai si è bagnato, tanto vale approfittarne.
"Cucciola, non guardare i signori, andiamocene. Qui non c'è proprio più pudore, fare cerce cose tra uomini davanti ad una bambina!"
Stiles sente il proprio cuore perdere un battito nello stesso momento in cui gli occhi di Derek si accendono per una frazione di secondo di rosso e scioglie l'abbraccio.
Stiles rimane lì, fermo, tra le onde, mentre vede Derek allontanarsi, verso la riva, uscire dall'acqua e cominciare ad asciugarsi. Non sa cosa fare, si sente ferita dalle parole dell'uomo, ma sa di non dovergli dare importanza. Non sa se avrebbe dovuto rispondere, non sa cosa stia pesando Derek. Si passa le mani bagnate tra i capelli, con lo sguardo ancora sulla figura del mannaro che se ne sta in piedi, al sole, con l'espressione contrariata.
Forse non voleva che qualcuno pensasse che stanno insieme? Forse si è vergognato?
E' con quelle domande che gli frullano in testa che Stiles lo raggiunge, prendendo il telo e cominciando ad asciugarsi meglio che può.
"Andiamo via?" chiede Derek, continuando a guardare verso il mare. Stiles nemmeno gli risponde, ma annuisce, prende il suo zaino e si infila la maglietta e le scarpe. Il costume che ancora gocciola, ma a quanto pare Derek ha così voglia di scappare da lì che non gli importa nemmeno di bagnare i sedili della sua amata Camaro.
Raggiungono la fine della spiaggia, Stiles sbatte i piedi sull'asfalto per togliere almeno la sabbia, poi si avvia verso destra, dove hanno parcheggiato.
"Dove stai andando?" chiede Derek, prendendogli un polso.
Stiles lo guarda, inarcando un sopracciglio in perfetto stile Hale.
"Alla macchina? Non dovevamo andare via?"
Derek sembra guardare un alieno e Stiles non capisce cosa non gli sia chiaro. Lui stesso ha detto di voler andare via.
"Stiles" dice, avvicinandosi di qualche passo. "Intendevo andare via da quella spiaggia, non tornare a casa" spiega, con tono calmo.
"Ma tu..." balbetta l'umano. "Tu non eri arrabbiato?"
"Sì, e lo sono ancora. PEr questo voglio andare in una caletta poco lontana, dove non dovrebbe esserci nessuno" risponde con tono ovvio.
"Ah, ecco..." nessuno li vedrà, ecco perché.
"Stiles" Derek continua, ancora con lo stesso tono. "Mi dici a cosa stai pensando? Lo sai, vero, che quell'uomo è solo un idiota e che non è vero ciò che ha detto?"
"Sì, lo so..." risponde, abbassando lo sguardo. "Ma...beh, mi dispiace ti abbia infastidito. Lo so che magari non vuoi farti vedere con me-"
"Cosa?" Derek lo interrompe, ora il tono è decisamente più alto. "Perché non dovrei volerlo? Stiles, ascoltami, credi io sia arrabbiato perché quell'uomo ha pensato che noi stessimo insieme?"
Stiles non risponde, ma incassa ancora di più il capo tra le spalle. Sente un colpetto sotto al mento, Derek che gli chiede gentilmente di alzare la testa,
"Guardami" dice. "Sono arrabbiato perché ho sentito il tuo cuore quando ha parlato e ho sentito quanto ti abbia ferito. Doveva essere una giornata speciale, per noi, e mi sono arrabbiato perché quell'idiota ha rovinato un bel momento. Se mi fossi vergognato di te, non credi ti avrei portato in un posto poco affollato già da questa mattina? Non credi che non ti avrei abbracciato in acqua?"
Stiles lo guarda, sentendo gli occhi farsi lucidi. "Davvero?" chiede, in un sussurro.
Derek alza gli occhi al cielo.
"Sì, davvero. E dovresti cominciare a credere che quello che c'è tra noi da quasi sei mesi sia reale, non frutto della tua fantasia e che io provo esattamente quello che provi tu. Che lo sento. Che ti sento. Okay?"
Stiles sente il cuore impazzito, le lacrime ormai nemmeno cerca più di trattenerle, ma un sorriso gli si apre sul volto, mentre si stringe a Derek, più forte che può. Il mannaro lo stringe a sua volta, dandogli piccoli baci tra i capelli.
"Non pensare più a cose così stupide, okay? Fosse stato per me, sarei andato da quel tizio e, dopo averti baciato davanti a lui, lo avrei riempito di botte, ma mi sarebbe dispiaciuto per sua figlia. Quindi ora ce ne andiamo, perché non voglio traumatizzare una bambina e, dato che l'altra spiaggia è deserta, farai l'amore con me in acqua, okay?"
Stiles alza lo sguardo e, dopo aver annuito, appoggia le labbra su quelle del suo compagno.
La parola era "AFFOLLATO".
Questa è una richiesta di @elisarella34
e, purtroppo, quello che è accaduto a Stiles e Derek è accaduto pochi giorni fa a lei e alla sua ragazzo. Erano al mare e una persona evidentemente senza cervello si è divertita ad insultarle. Mi ha chiesto di scrivere qualcosa per "esorcizzare" la loro rabbia dopo l'accaduto e, nel mio piccolo, spero di aver esaudito la sua richiesta.Voi tutt* come state? Io mi godo l'ultima settimana di ferie, sperando di scrivere un bel po', perché mi manca.
Alla prossima, Blu.
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365 Sterek (2021) vol.1
Fanfiction365 parole. 365 Sterek. Una Sterek al giorno. Per 365 giorni. Per il secondo anno.