Sono particolarmente tentata di alzare la mano per avvertire la professoressa che quello che sta spiegando in questo momento non mi servirà a nulla in futuro.
Purtroppo però il mio ruolo e la mia media scolastica mi impediscono di dire ai professori quello che penso veramente. Posso solo sorridere ed annuire così da mantenere un media abbastanza alta da farmi entrare al college.
Comunque, tornando alla lezione, sto facendo algebra e sarebbe anche interessante se solo la professoressa sapesse quello che sta dicendo.
Ovviamente nella lista delle cose che non posso fare c'è anche correggere i professori.
Per fortuna mancano solo cinque minuti alla fine della lezione, non ce la faccio più, voglio solo andare a casa.
Oggi però, questo lusso non mi è concesso perché essendo a capo del corpo studentesco devo dare il benvenuto ad un ragazzo nuovo. Dovrò passare con lui tutto il pomeriggio per fargli vedere la scuola, dargli l'orario delle lezioni e tante altre cose noiose che io non ho voglia di dire e che probabilmente lui non ha voglia di ascoltare.
L'unica informazione che mi hanno dato su di lui è che ha perso un anno, quindi sarà in classe con me per alcuni corsi. Io sono nella sua stessa situazione, purtroppo sono stata bocciata in seconda liceo ma poco importa perché non sono più quella ragazza. Non valuto mai una persona in base agli errori che fa. Una bocciatura può essere il risultato di una moltitudine di cose che vanno dalla mancanza di voglia di studiare, ai problemi personali.
Una voce gracchiante, che non sopporto proprio e che ascolto il meno possibile, mi riporta alla realtà. "Signorina Reed, sta facendo attenzione?"
"Certo. Infatti le posso dire che il risultato del problema che il mio compagno sta cercando di risolvere è la radice del seno fratto il coseno"
Tempismo perfetto, la campanella suona e io dico al volo un -arrivederci- alla prof mentre mi fiondo fuori dalla classe. Mi incammino subito verso l'ufficio del preside dove dovrei trovare il ragazzo nuovo.
Mi sento chiamare. "Ehi, Mia" Voltandomi, vedo la mia migliore amica, Lily, che mi sta raggiungendo a passo svelto. "Come mai non mi hai aspettato?"
Cammino all'indietro mentre le rispondo: "Scusa, devo andare dal ragazzo nuovo"
"Ah giusto, mi ero dimenticata. Va bene, allora ci sentiamo su Skype stasera per studiare, ok?"
La seguo con lo sguardo mentre mi sorride e va verso l'uscita. Lily l'ho sempre considerata molto bella. Non è tanto alta ma in compenso è magrissima e molto flessibile. Ha dei riccioli castani davvero stupendi e degli occhi verde smeraldo che incantano. Al contrario io sono un vero casino, la mia altezza non aiuta a nascondere il fatto che sono maledettamente magra. Non in modo sexy ma piuttosto in un modo al limite tra il sano e il malato. I miei capelli sono neri, ondulati e davvero troppo lunghi, mi avvivano al fondo schiena. Ho gli occhi di un azzurro tendente al grigio, nelle vecchie foto di famiglia erano azzurro cielo ma è ormai da qualche anno che si sono ingrigiti.
Io e Lily siamo molto diverse anche caratterialmente parlando. Lei è sempre molto calma e ben educata, sorride di continuo ed è per questo che tutti vorrebbero essere suoi amici. L'unico difetto, se così lo possiamo chiamare, è la sua voce che è talmente squillante da scuoterti il cervello. Alle otto del mattino è particolarmente fastidiosa da sentire ma le voglio un mondo di bene e non le dico nulla. Al contrario io sono un concentrato di risentimento, senso di colpa e rabbia che però limito dato che voglio andare al college con una borsa di studio. Sono sempre educata con tutti a meno che non si tocchi il tasto sbagliato, in quel caso esplodo e divento un animale.
L'ultima avventura è stata pochi mesi fa, un ragazzo dell'ultimo anno mi stava prendendo in giro. Mi aveva chiesto di uscire e io lo avevo rifiutato, mentre giravo per i corridoi della scuola ha urlato davanti a mezzo corpo studentesco che mia madre è una puttana. Davanti alle sue parole non ci ho più visto e ho reagito di conseguenza. Accanto a me avevo Lily che conoscendomi, sapeva di non potermi fermare. È corsa verso le porte del corridoio e le ha chiuse per fare in modo che non potesse entrare nessun professore o adulto con il potere di sospendermi. Non posso rivelare molto ma basti sapere che quel ragazzo è andato in ospedale e ha seriamente rischiato di perdere i genitali. Non ha sporto denuncia e nessuno ha parlato, non so perché, forse gli faccio paura o altro, ma poco importa. Qualunque sia il motivo non mi interessa, mi mancano ancora pochi mesi e poi sarò finalmente libera.
Immersa nei miei pensieri raggiungo la presidenza e ma non trovo nessuno ad aspettare.
La puntualità non è fondamentale per il ragazzo nuovo!!
Oh ciao coscienza, da quanto tempo non parlavamo solo io e te, mi sei mancata.
Già mi è dispiaciuto un po' che tu abbia avuto la testa tra le nuvole per tutta la giornata, mi sono annoiata.
Scusa...
Vado a sedermi in sala d'attesa e abbasso lo sguardo sulle mattonelle sporche del pavimento. Non capisco, io vedo le bidelle andare in giro per la scuola con le scope e gli stracci, ma non li usano per pulire, quindi che senso ha?
Ti fai sempre troppe domande.
Si, ma non sono così sbagliate.
Lo so, ma sai che non portano a niente di buono.
Ah no?
No, l'unico risultato è un bel mal di testa.
Nel mio campo visivo compaiono un paio di anfibineri che vedo fermarsi di fronte a me.
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Seconda Chance - Amore oltre ogni confine
RomanceLe seconde occasioni vengono date quando si commette un errore. Che sia in ambito amoroso, lavorativo o routine di tutti i giorni. Si fanno delle scelte che non sempre sono quelle giuste e una volta che ci rendiamo conto dell'errore, ci pentiamo. N...