***ATTENZIONE***
Non voglio essere segnalata e difatti ho messo la storia tra i racconti per un pubblico adulto. Se siete facilmente impressionabili vi chiedo gentilmente di saltare le prime due parti di questo capito. Nell'ultimo abbiamo assistito al ritorno di Matthew e nel tempo penso di aver chiarito a tutti la sua azione di carnefice quindi sapere cosa vi aspetta.
Leggete a vostro rischio e pericolo.
Grazie per l'attenzione.
Si alza dal divano e tenta di abbracciarmi. "Ti sono mancato tesoro?"
Mi divincolo subito dalla sua presa e chiedo brusca: "Che ci fai tu qui?"
Nonostante la paura riesco a mantenere un tono deciso e non terrorizzato, so che lui ama la mia paura.
Il telefono inizia a suonare ma lo ignoro anche perché è nella borsa che ho lasciato cadere per lo shock.
"Una settimana amore. Ti ho comprata per una settimana e ti conviene farmi godere come un riccio perché mio padre ha speso il triplo. Alan mi ha accertato che avresti opposto molta più resistenza questa volta"
Si avvicina e mi morde il lobo dell'orecchio fino a farmi urlare dal dolore.
Contento, preme con prepotenza le labbra sulle mie per poi sbattermi la schiena alla porta. Mi tira i capelli per farmi aprire la bocca e ficcarci dentro la sua schifosissima lingua. Inizio a sentire la sua erezione sulla mia pancia mentre continuo a spingerlo sul petto ma senza risultati.
"Fermo"
Riesco a uscire della gabbia creata con le sue braccia e mi allontano. Il telefono riprende a squillare e lui risponde senza parlare. Ascolta per un attimo e poi mette giù con un sorriso sadico sul volto.
"Vieni qua amore che devo lasciarti dei segni per il tuo caro Charlie. Sai è preoccupato per te ma dimostriamogli che stai bene. Pensandoci bene possiamo mandargli un audio di te che urli mentre godi per me"
Dio, il suo sguardo è davvero spaventoso.
Continuo a indietreggiare mentre lo guardò con disprezzo. "Io non godo, tu mi fai male!"
Alle mie spalle, due mani mi bloccano e sento la voce di Edward, il padre di Matthew.
"L'affare è concluso figliolo. Hai una settimana ma da quanto mi è stato detto la puttanella ha il ragazzo. Dobbiamo portarla a casa perché potrebbe presentarsi qui" Non appena finisce di parlare, mi lancia addosso al figlio come fossi un pupazzo.
"Papà...non è una puttanella, è il mio giocattolo. Comunque quanto tempo ho?"
Il suo sguardo mi paralizza. So cosa vuol dire, so cosa sta per succede. Non riesco a muovermi, il mio respiro si è bloccato e credo anche il battito. La paura si insinua dentro di me impedendomi di scappare, o almeno di provarci.
Edward si avvicina alla porta per raggiungere il suo autista. "Dieci minuti. Ti aspetto in macchina è appena tornato Tyler"
Matthew mi guarda e sorride. "Ce li faremo bastare, vero amore?"
Guardando il suo viso riesco ancora a vedere il mio amico d'infanzia. Quello che mi voleva bene, quello che mi proteggeva. Il mio amico dai capelli e occhi neri. Quello che picchiava i bambini che mi prendevano in giro. Adesso è diventato un ragazzo che io ho fatto l'errore di rifiutare e che porta rancore.
Scoppiando in lacrime, cerco inutilmente di farlo rinsavire. "Matthew ti prego, pensaci. Ripensa a tutto ciò che mi dicevi quando eravamo più piccoli. Ripensa alle sere in cui hai dormito qui per consolarmi dopo la morte di mia madre e di Ethan. Ricorda tutte le volte che sono venuta a casa tua per studiare e passare le nostre serate cinema...ti prego ripensaci e fermati"
Il suo sguardo si indurisce. "Ma io ci penso amore mio, ci penso e ripenso sempre. L'unica cosa che ricordo è che io ti ho aperto il mio cuore dicendoti che ti amavo e tu lo hai calpestato senza pensarci due volte" La sua mano destra mi afferra il collo e inizia a stringere. "Avevo deciso che ti avrei fatta soffrire allo stesso modo ma ho trovato di meglio. In questo modo posso averti come e quando voglio. Nessun sentimento quindi i tuoi -no- non verranno ascoltati"
Quando lascia la presa sul mio collo, mi accascio in cerca d'aria. Sento una mano infilarsi tra i miei capelli e afferra una ciocca tirandola indietro. Piega la mia testa fino a farsi guardare dal basso e sorride in quel suo modo così perverso.
All'improvviso, mi afferra un braccio e mi scaraventa contro il tavolo della sala. Mi spinge con forza finché non ho il petto attaccato al tavolo ed il sedere alla giusta altezza per lui. Con una mano mi blocca i polsi dietro la schiena impedendomi di muovermi mentre con l'altra strappa l'abito.
Mi dimeno con violenza per cercare di scappare mentre le lacrime non accennano a smettere. Urlo sperando si essere ascoltata. "Matthew no! Matthew...ti prego no"
Non lo fa mai. Lo supplico ogni volta ma non faccio che divertirlo maggiormente.
Abbassa le mie mutandine. "Tu non fai altro" Si abbassa la zip e sposta i boxer per potersi toccare mentre mi osserva, inerme. "Non dici altro" Con un solo movimento, entra dentro di me talmente tanto forte da farmi strillare tra le lacrime. "Solo NO" Si muove senza sosta e senza allentare la presa sui miei polsi. "E da adesso questa sarà anche la mia risposta" Le sue spinte continuano sempre più prepotenti mente il dolore che provoca non fa che crescere. Arriva quel momento in cui, il dolore è talmente intenso che mi arrendo. Svuoto i miei polmoni dall'aria e smetto di pensare, smetto di esistere.
Il tavolo freddo contro la guancia è l'unica cosa che riesco a sentire, oltre che il sapore salato delle lacrime e il dolore acuto alla mia intimità.
Chiudo gli occhi ancora pieni di lacrime mentre ripenso che questo è e rimarrà sempre il mio destino. Sono il suo giocattolo e sempre lo sarò perché mio padre è aggrappato ai soldi e Edward Hilton ne ha a valanghe quindi scappare sarà un'impresa ardua. Sempre che io riesca a riprendermi da questa seconda vendita. La prima volta non so neanche come ho fatto a sopravvivere dopo un mese in quella casa ma so di essere cambiata radicalmente e questo succederà di nuovo, solo che questa volta ho molto di più da perdere.
Penso a Charlie e al fatto che vorrei non essermene mai andata da casa sua. Non potrò mai più tornarci per chiedere spiegazioni a mentre fredda. Non so se posso sopportare tutto questo un'altra volta. Cerco di pensare a Charlie facendo finta che ci sia lui al posto di Matthew, cerco di pensare alle sue labbra sul mio corpo e non al bruciore che sento. Mentalmente non faccio che ripetere il suo nome.
Charlie. Charlie. Charlie. Charlie. Charlie. Charlie. Charlie. Charlie.
Matthew aumenta la velocità e capisco che sta per venirmi dentro. Quando il momento arriva mi sento sporca come non mai mentre lui si accascia sulla mia schiena impedendomi di respirare. Non penso ad altro che a Charlie cercando di disconnettermi dal mondo. Il motivo per cui sono scappata da lui ormai è come un ricordo lontano. Voglio solo che le sue braccia mi stringano forte mentre mi sussurra parole dolci aspettando che mi addormenti con la testa sul suo petto.
Distrarmi e pensare a Charlie sarà ciò che farò per tutta la settimana.
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Seconda Chance - Amore oltre ogni confine
RomanceLe seconde occasioni vengono date quando si commette un errore. Che sia in ambito amoroso, lavorativo o routine di tutti i giorni. Si fanno delle scelte che non sempre sono quelle giuste e una volta che ci rendiamo conto dell'errore, ci pentiamo. N...