Capitolo 6 - seconda parte

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Charlie indica un enorme insegna verde con la scritta -Frairmount Park- in giallo con un carattere molto elegante e chiede: "È quella l'entrata?"

Annuisco e parcheggiamo la moto, riesco togliermi il casco senza bisogno di una mano. Ci avviamo verso il parco e dopo essere entrati veniamo accolti dall'odore dei fiori. Adoro questo parco a marzo, c'è sempre un'aria rilassante e spesso l'erba è bagnata a causa della pioggia ma per me e i miei amici non è un problema, noi abbiamo il nostro posto.

Inizio a seguire il largo sentiero che è accostato da entrambi i lati da alberi distanti almeno cinque metri uno dall'altro. Sono messi tutti in fila ed è completamente artificiale come composizione ma rende la passeggiata più rilassante. "Vieni, dobbiamo andare verso est"

Charlie mi cammina accanto tenendo le mani nelle tasche dei jeans. "Come troviamo Lily e Adam?"

Indico un gazebo che dista ancora diversi metri da noi. "Sono già al nostro posto. Ogni volta che veniamo qui, sia tutti insieme sia da soli, ci sediamo sotto il nostro gazebo. Devi sentirti onorato perché non lasciamo che chiunque si sieda con noi. È un po' come con la tua moto, quel posto è sacro per noi e non lasciamo entrare neanche i bambini"

Rido al ricordo di Adam che ogni volta spaventa i bambini che vogliono entrare salire il nostro cartello.

"Come fate a impedire che le persone ci salgano?"

Ho stuzzicato la sua curiosità, mi viene spontaneo allargare ancora di più il sorriso.

Inizio a correre verso il gazebo. "Te lo mostro appena arriviamo"

Lo trovo un posto stupendo, è costruito in legno bianco e noi lo teniamo bene, non si vede che ha almeno vent'anni. Prima di salire e trovare le panchine in metallo sistemate a semi cerchio, ci sono tre scalini sempre il legno e sul primo c'è il cartello: SE SALI NON TI MUOVI PIÙ. Questa è stata un'invenzione di Adam.

In pratica sugli scalini ha messo la stessa colla delle trappole per insetti, quella che si asciuga istantaneamente quando qualcosa non vi si poggia sopra. È capitato più di una volta che i bambini non volessero dare ascolto al cartello e provavano comunque a salire. Il problema era che dopo il primo passo venivano fermati sul primo scalino e molto spesso le mamme tutte preoccupate hanno chiamato i vigili del fuoco che tiravano il bambino insieme all'asse di legno ancora attaccata ai piedi e ne mettevano una nuova che Adam ovviamente non perdeva tempo a ricoprire con questa colla di cui non ricordo il nome.

Mi avvicino all'orecchio di Charlie e sussurro: "Non toccare gli scalini"

Adam si alza dalla panchina e viene verso di noi. "Ehi amico, vieni su"

"E come senza toccare gli scalini?"

Il mio migliore amico si gira verso di me e mi punta un dito contro. "Mia sei una guasta feste"

Scoppio a ridere davanti alla sua espressione. "Certo, certo"

Passo accanto agli scalini e quando vedo il piede di Adam accanto alla mia faccia gli intimo di spostarsi pizzicandogli la scarpa.

Si allontana di scatto. "Ahia"

Sbuffo. "Ma smettila, non ti ho neanche sfiorato"

Alzo le braccia e mi aggrappo alla ringhiera del gazebo, mi tiro su usando la forza che ho nelle braccia. Non faccio molta fatica perché non è poi così alto e ormai è una cosa che faccio da tanti anni. Appena salgo, mi alzo in piedi e mi pulisco le mani sui pantaloni per poi andare a sedermi accanto alla mia migliore amica e massaggiarmi il polso. Non ci ho pensato e salendo mi ci sono appoggiata. Fa un male cane ma non posso dire niente, però Charlie se n'è accorto.

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora