Capitolo 20 - prima parte

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Torno verso la stanzetta per parlare con Julie e Derek mentre Charlie si riveste ma faccio marcia indietro quando vedo che la ragazza è seduta sul bancone sul quale prima contava i soldi. Ha le gambe intorno alla vita del suo ragazzo e lo sta baciando con passione.

Decido di lasciargli un po' di privacy così vado ad osservare meglio la gabbia, dato che mi ha leggermente incuriosito. Mi avvicino a quell'ammasso di metallo e lo guardo attentamente cercando di ricordare ciò che Charlie ci ha appena fatto dentro.

"Ehi tesorino, come mai tutta sola?"

Mi volto infastidita dal nomignolo che mi è stato affibbiato da uno sconosciuto e mi ritrovo davanti l'avversario di Charlie. I capelli rossi ora sono più scuri dato che sono umidi, non so se perché si è lavato o a causa del sudore.


Mentre mi guarda vedo i suoi occhi marroni farsi più scuri e so cosa significa.

Non mi piace, questa situazione non mi piace affatto.


"Ma tu sei la ragazza..."

Lo interrompo. "...del tipo che ti ha appena messo KO? Si, sono io"

Osservandolo meglio posso vedere tutti i pugni che Charlie è riuscito ad assestargli, ha l'addome coperto ma dalla sua espressione di dolore capisco che anche lui ha dei lividi lì. Sul viso invece ha un taglio al sopracciglio sinistro e gli si sta gonfiando l'occhio destro. È messo veramente male. In più non so cosa gli stia sanguinando oltre alle nocche ma vedo del sangue uscire dalle sue labbra anche se non ha nessun taglio. Un ghigno crudele gli deforma il volto. "Stavo per dire che sei quella che ha urlato. Sai ti devo ringraziare, sono riuscito a colpirlo solo perché lo hai distratto"


È davvero colpa mia.

Julie ti ha detto che lo avrebbe colpito comunque.

E se mi avesse mentito per non farmi stare male?

E se ti stesse mentendo lui per farti stare male?

Uffa...


"N-no, non è vero. Ci saresti riuscito comunque"

Cerco di mantenere la testa alta nonostante i sensi di colpa.

"Grazie per la fiducia ma no"

Mi sta davvero sulle palle questo tipo, ora lo picchio io. Sorrido acida. "Be' non mi importa, il mio ragazzo ti ha distrutto comunque"

"Ah sì? Be' chiedigli cosa gli fa più male, scommetto che è lo zigomo, eppure era un colpo che poteva parare"


Giuro che lo picchio.

No, non lo farai.

E chi me lo impedisce?

Charlie.

Ma se si sta cambiando non ci vede.

È appena uscito, sta venendo verso di noi e sembra arrabbiato.


"Austin sparisci"

Il rosso mi appoggia un braccio attorno alle spalle. "Ma guarda un po' che bocconcino abbiamo qui"

Mi allontano subito e lo fulmino con lo sguardo. "Non mi è parso di dirti che potevi toccarmi"

"Oh, quindi sei un bocconcino piccante. Il mio preferito"

Ok, il suo sguardo è preoccupante, sembra un malato. Conosco troppo bene quell'espressione. L'unico motivo per cui non vado nel panico è che ho il mio ragazzo accanto.

Se uno sguardo potesse uccidere, Charlie avrebbe già fatto fuori Austin. "Molla la presa. È mia"

Nonostante la situazione non riesco a trattenere un sorriso. Sono felice perché mi sento finalmente protetta. È una sensazione che non provavo da anni e non mi ricordavo quanto potesse essere forte.

Il rosso mi fa l'occhiolino. "Ok, ma ehi bocconcino se vuoi un uomo vero sai dove trovarmi"


Che frase squallida, rischio di vomitargli in faccia.


"Un uomo vero non perde un incontro e io ho già il mio campione"

Austin ci supera per uscire dalla gabbia e sembra alquanto arrabbiato. Prendo la mano di Charlie cercando di non fargli male.

Andiamo verso la stanzetta di legno dove Julie e Derek hanno smesso di scambiarsi effusioni amorose e ci stanno guardando sorridendo felici per non so cosa. Non capisco i loro sguardi però mi metto leggermente dietro il braccio di Charlie per nascondere il viso che sarà sicuramente diventato rosso.

Derek finge di asciugarsi una lacrima e poi dà una pacca sulla spalla a Charlie. "Sono così orgoglioso di te amico" Il mio ragazzo geme di dolore. "Scusa"

Confuso, Charlie chiede: "Perché? Che ho fatto?"

"Hai marcato il territorio per la prima volta"

Arrossisco mentre gli altri scoppiano a ridere per l'idiozia della situazione.

"Sei un'idiota"

Non contento, Derek riprende la parola. "Come ti sei sentito quando l'hai vista con lui? Scommetto che ti è tornata la voglia di picchiarlo molto più violentemente. Tipo di privarlo del braccio con cui l'ha toccata. O più semplicemente di staccargli la testa a morsi. Ma ehi, è solo un esempio"

Prima che il discorso diventi ancora più macabro, Julie si avvicina per calmare il suo ragazzo. "Ok, ora basta amore. Dobbiamo lasciarli andare a casa" Julie ci abbraccia entrambi calorosamente. "Oh aspetta, la vincita"

"Julie non c'è bisogno. Derek mi ha detto che volete comprare una casa più grande e poi lo sai che non mi servono"

Sapevo che il motivo non erano i soldi. Esclusi questi, cosa rimane? Potrebbe trovarlo divertente, oppure potrebbe essere un modo per sfogarsi. Un po' estremo ma ognuno ha il suo.

Prima di avere l'occasione di chiederglielo, vedo Julie che torna da noi con occhi fiammeggianti. Tira un pugno sul braccio di Derek. "Idiota, lo hai fatto apposta vero? Charlie, sei troppo gentile ma ce la facciamo con la nostra metà"

Il mio ragazzo lascia un bacio sulla guancia dell'amica per tranquillizzarla. "Vedilo come un ringraziamento per essere riuscita a farlo iscrivere all'università"

Dopo esserci salutati tutti, torniamo al bar. Prima di rientrare mi affretto ad infossare il naso nella maglia del mio ragazzo. Nonostante il forte odore di sudore e quello metallico del sangue, sa ancora del suo dolcissimo aroma muschiato.

Passiamo velocemente lungo tutto il bancone proprio come abbiamo fatto appena arrivati. Uscendo, vedo la macchina esattamente dove l'avevamo lasciata. Considerato il posto pensavo che non l'avremmo ritrovata.

Saliamo in auto e Charlie parte per tornare incittà, verso casa sua. 

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora