Capitolo 1 - ultima parte

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Corro più veloce che posso, per fortuna l'autista mi conosce e quindi mi aspetta.

Salgo e mi sporgo per dargli un bacio sulla guancia morbida e rugosa. "Ciao Sam, grazie"

Sam è un vecchio signore che non ha perso la sua bellezza negli anni. Guida lo stesso autobus da tutta la vita, l'ho conosciuto perché tutti i giorni sia per andare a scuola che per tornare a casa devo farmi quaranta minuti di bus e spesso rimango da sola con lui.

Ci siamo conosciuti il primo anno di superiori, perché mi capitava spesso di addormentarmi la mattina e di non scendere alla fermata giusta. Più di una volta Sam mi ha dovuta svegliare per dirmi che eravamo tornati al capolinea. Dato che dovevo smetterla di addormentarmi ho iniziato a parlare con lui per tutta la durata del viaggio e ci siamo raccontati molte cose, belle e brutte. Lui mi ha raccontato di come ha conosciuto e perso sua moglie e io di come ho perso mia mamma e mio fratello e dello strano comportamento di mio padre da allora. Proprio a causa di quest'ultimo mi è capitato spesso la sera di fare i compiti con Sam sul bus e di tornare a casa solo quando sapevo che mio padre era già a letto.

Per me Sam è come uno zio, il mio zio preferito. Uno di quelli che durante l'infanzia ti viene sempre a prendere a casa perché sa che ti annoi e ti porta al parco giochi o in piscina e si mette a fare cose buffe con te.

Mi sorride mettendo in risalto le rughe d'espressione vicino alla bocca e agli occhi. "Buon pomeriggio Dolcezza, come mai ancora scuola? Ti aspettavo un'ora fa ma Lily mi ha avvertito che non saresti venuta"

Mi siedo sul sedile accanto a lui che è riservato solo a me. "Oggi è arrivato un ragazzo nuovo, sono rimasta con lui per mostrargli la scuola"

"Ma che brava ragazza"

Mi metto comoda e allungando le gambe cosi da godermi le storie esilarati che mi racconta tutti i giorni. "Allora, raccontami la tua giornata"

Fare l'autista può sembrare un lavoro noioso ma ogni giorno ne succedono di tutti i colori su questo autobus. Una volta Sam ha dovuto cambiare percorso perché ad una fermata era salita una donna incinta a cui le si erano rotte le acque dopo cinque minuti che era salita. Sam l'ha portata in ospedale mentre la donna gridava e imprecava a causa del dolore per le contrazioni. Sfortunatamente non c'ero ma la faccia di Sam mentre mi raccontava la storia era davvero buffa. Essendo un uomo buono, ha deciso di fermarsi con la signora finché non è arrivato il marito ed è tornato ore dopo per sapere come stava il bambino. Ha scoperto che in realtà è femmina e si chiama Alice.

Mi guarda titubante e io mi rimetto seduta composta sentendo salire l'ansia. "Dolcezza...credo sia meglio se inizi a studiare le cose per domani"

Questo significa solo una cosa.

Con il classico nodo alla gola, gli chiedo: "Dove lo hai visto?"

Risponde con un sussurro. "Al Rob's"

Si tratta del bar vicino casa mia. Iniziano a pizzicare gli occhi a causa delle lacrime che minacciano di uscire.

Con la gola chiusa, gracchio un: "Quando?"

"Questa mattina dopo averti lasciata a scuola, l'ho visto entrare e ogni volta che ci sono passato davanti lo vedevo al bancone"

Vede che ho gli occhi lucidi così allunga un braccio nella mia direzione e mi stringe forte una mano ed è solo grazie a lui se non scoppio in lacrime in mezzo alle persone.

"Ok"

Inizio a tirare fuori i libri ma prima di cominciare mando un messaggio a Lily dicendole che non possiamo sentirci su Skype perché non mi sento bene. Non è del tutto una bugia, perché che non sto bene questo è poco ma sicuro.

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora