Capitolo 39 - seconda parte

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Capisco subito a cosa si riferisce e abbasso la testa per la vergogna.

"Non è così semplice"

"Spiegami allora. Spiegami quali scuse ti sei messa in testa per sostenere la tua tesi riguardante il suicidio"

Pronuncia l'ultima parola con un tale disprezzo da farmi sentire sporca. Il suo tono è duro, capisco che sia arrabbiato, eppure non urla. Forse ha paura di spaventarmi e farmi scappare.

Mi irrita questo suo tono e atteggiamento così mi alzo in piedi e incrocio le braccia al petto indispettita. "Io non ho trovato delle scuse. Mi sono semplicemente chiesta -e se...-"

"E se? E se non avessi mai scoperto il motivo della tua assenza? Mi sarei sentito in colpa per il resto della mia vita. Anzi, forse non sarei neanche sopravvissuto ad un altro peso simile. E se tu ci avessi abbandonati tutti? Credi che Adam, Lily e gli altri avrebbero versato una lacrima e poi tutti avanti con la loro vita? Siamo stati in pensiero per te per tutta la settimana e credimi, so cosa ti ha spinto al silenzio...ma il tetto? No, il tetto non lo capisco proprio" La delusione è talmente intrinseca nella sua voce che sento il cuore stretto in una morsa. Il suo tono si alza e le vene sul collo si ingrossano. "E se tu ti fossi buttata senza dirmi niente? Io avrei venduto tutto ciò che mio padre mi ha lasciato ad un pezzo di merda e sarei rimasto amico dello stupratore della ragazza di cui mi ero innamorato!"

Vedo il suo viso farsi paonazzo dalla rabbia e il suo corpo tremare, non sapendo come gestirla.

Incapace di fargli capire ciò che provavo in quel momento, urlo in preda all'impotenza. "Te l'ho già detto. Io non volevo stravolgere la tua vita. Se avessi fatto quel passo tu ci saresti stato male ma pensandoci bene abbiamo solo diciott'anni, siamo giovani, saresti andato avanti. Tu l'avresti superato"

Qualcuno mi tappi i condotti lacrimali. Non ce la faccio più!

"Si, è probabile. C'è chi sostiene esistano due anime gemelle al mondo. Magari avrei incontrato un'altra ragazza con cui costruirmi un futuro"


Sbaglio o ha detto che siamo la sua anima gemella?

Non ti sbagli.

Oh mio dio.


Il suo tono completamente atono e senza sentimenti mi sbalordisce. "Ma io purtroppo non faccio parte di quelle persone. Per anni, troppo pochi ma per anni, ho vissuto con i miei genitori che per me rappresentavano il vero amore. Insieme da sempre e per sempre. Quindi c'era anche la probabilità che diventassi come tuo padre. Così giovane ed ingenuo e totalmente impreparato al suicidio della mia ragazza. Hai pensato che senza una spiegazione avrei pensato che fosse solo colpa mia? L'unica cosa che sapevo era che avevamo litigato"

Mi manca il fiato al solo pensiero di Charlie uguale a mio padre, lo guardo inorridita. Rifletto sulle sue parole però capisco che ha ragione, avrebbe avuto i sensi di colpa. Scuoto la testa mentre tutti i ricordi cercano di tornare a tormentarmi.


Inizio flashback:

Guardo mio padre varcare la porta di casa poco prima di essere portata nella villa Hilton. "Alan ti prego non ancora. Mi dispiace, mi dispiace aver fatto fermare la macchina ma ero solo una bambina! Ti scongiuro non lasciarmi portare via di nuovo. Ti prego, ti sto implorando. Salvami almeno questa volta"

Conta i soldi che ha in mano. "Più implori, più mi pagano"

Dopo essersi alzato i pantaloni, Matthew i afferra il braccio per dirigersi verso la porta. "Vieni amore, a casa mia ti ho fatto preparare la stanza. Be' ha solo un letto ma tanto ci servirà solo quello"

Cerco di divincolarmi. "No no no. Ti prego no"

"Non ti preoccupare, è un letto speciale. Ci possiamo fare tante cose"

Il suo sguardo mi basta per capire che è lo stesso letto di due anni fa. È a baldacchino ma non per gusti immobiliari, solo perché è più facile legarmi nelle posizioni che preferisce.

Lo guardo gentilmente cercando di far riaffiorare il suo lato buono. "Matthew ti prego ragiona. Pensaci bene, non è questo ciò che vuoi. Tu mi volevi bene un tempo e mi proteggevi"

"Adesso le cose sono cambiate. Non ti voglio bene, io ti amo e ti sto ancora proteggendo, con me sarai al sicuro"

Lo guardo completamente scioccata dal livello di pazzia raggiunto.

Implorante, sussurro: "Matthew no"

Finge di non avermi sentito. "Come?"

So che me la farà pagare per tutti i no che mi sono usciti di bocca.

Non perdo la speranza e insisto. "Matt. Matty. Fermati, ti prego"

"Ti amavo ogni volta di più quando mi chiamavi così. Adesso invece, dopo che hai detto sei volte la parola magica, ti scoperò altrettante volte e non puoi cambiare il tuo destino. Tu starai mia per sempre"

Tutto ciò che ricordo dei giorni successivi sono le mie urla e il sapore salato delle lacrime.


Quando riesco a riprendermi, Charlie è di fronte a me in ginocchio che mi guarda preoccupato. Mi rendo conto di non essermi semplicemente incantata ma di essere caduta sulle ginocchia e aver iniziato ad urlare per paura di ricordare.

Lo guardo e mi allontano di scatto tirando su col naso.

Mi mordo il labbro per non piangere, mi giro a guardarlo e prima di tornare al piano di sopra dico: "È per questo. Per questo mi trovavo su quel fottutissimo tetto! Perché ormai è entrato nella mia testa e torna...lui torna sempre, quando meno me lo aspetto...a-anc-anche se non voglio e ho paura, ok? N-no-n riesco a liberarmi di lui" Cerco di parlare nonostante il nodo che mi stringe la gola ed i singhiozzi che mi bloccato di continuo. Stringo le mani fino a far diventare le nocche bianche e mi arrabbio. Mi incazzo con Matthew, con Charlie e con me stessa. "Prima era solo una voce nella mia testa che riuscivo a controllare...adesso i ricordi infestano la mia mente e non vogliono lasciarmi in pace. Io volevo solo poter scappare ma lui mi compra di nuovo e tutto ricomincia ed io sono terrorizzata. Quindi si, ero su quel tetto e si, ho fatto il primo passo verso il vuoto ma se proprio lo vuoi sapere mi sono fermata per te! Anche se credevo fosse meglio lasciarti, anche se sapevo che dopo ciò che mi era successo non potevo aspettarmi più nulla, anche se avremmo sofferto entrambi, io sono scesa per te! Nonostante la paura che lui torni a prendermi in maniera definitiva"

Senza aspettare una reazione o una risposta, gli volto le spalle.

Torno alle scale che mi riportano in salotto. Vado verso il divano e mi infilo proprio nell'angolo dove sono coperta da più lati. Porto le ginocchia al petto mentre provo con tutta me stessa a ricacciare indietro le immagini che mi scorrono vorticosamente davanti agli occhi. Ho un gran mal di testa e il corpo indolenzito. Chiudo gli occhi per provare a razionalizzare gli ultimi eventi ma forse la cosa migliore da fare sarebbe scappare. Andarmene da qui e provare a fuggire anche se non saprei dove andare e con quali soldi. Ormai Charlie mi disprezza quindi che diavolo ci faccio ancora qui? Perché non riesco ad andarmene? Perché è così difficile lasciarlo? 

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora