Sento la sveglia suonare e ho l'impulso di prenderla e lanciarla contro il muro ma evito. Prendo un respiro profondo e cerco di connettere il cervello con il corpo. Mi alzo stranamente riposata e nella mia mente iniziano a farsi strada immagini confuse del sogno che ho fatto stanotte. Vedo degli occhi azzurri, un corpo scolpito e delle mani unite.
Ho sognato, ho sognato davvero! È incredibile.
Dopo anni e anni a sopportare gli incubi che stavano lentamente distruggendo la mia mente portandomi alla pazzia, finalmente un sogno.
Avendo un muro della camera in comune con quella di mio padre riesco a sentire che è ancora profondamente addormentato. E come dargli torto, sono le cinque e quaranta. Ho tutto il tempo per prepararmi con calma e arrivare in tempo da Sam, non ho nessuna fretta.
Esco di casa alle sei, mi metto gli auricolari e faccio partire la playlist di canzoni solo strumentali, perché non voglio essere distratta dai testi. Il sole sta sorgendo e per prendere l'autobus gli devo proprio andare in contro. È bello sentire l'aria ancora fredda della notte che pian piano viene riscaldata dall'apparizione lenta del sole. Arrivo all'autobus sulle note di -River flows in you- di Yiruma.
Allegra come non mi capitava da tempo, saluto. "Buongiorno Sam"
Vedo che mi squadra per bene e poi mi sorride allungandomi la colazione.
Sam si mette seduto nel posto del guidatore ma girando il sedile così da potermi essere di fronte e mangiare con me. "Buongiorno a te Dolcezza. Dormito bene?"
Probabilmente vuole tastare un po' il terreno per capire cosa mi ha reso così felice
"Molto, per la prima volta da anni ho sognato"
Mordo anche la seconda brioche, quella che di solito mi tengo per la merenda a scuola. Stamattina oltre ad essere felice, sono anche affamata. Miracolo!
Mentre beve il caffè dal suo enorme termos, Sam mi chiede: "Cos'hai sognato di bello? Te lo ricordi?"
"In realtà no, non mi ricordo nulla, ma va bene lo stesso"
Mi alzo raccogliendo i tovaglioli sporchi e il sacchetto che conteneva la colazione per poi scendere e buttare tutto nel cestino della fermata.
"Ti devo svegliare anche stamattina?"
"No, non voglio dormire oggi"
Mi sistemo gli auricolari non appena sento il bus iniziare a muoversi per portarmi verso quella trappola mortale chiamata scuola. In realtà stamattina sono così felice da non volermi neanche lamentare dell'orario assurdo che fanno fare a noi poveri studenti.
Scendo dall'autobus e mi avvicino al cancello dove ovviamente vedo Lily che mi aspetta con Adam attaccato. Li raggiungo con un sorriso a trentadue denti che li fa insospettire.
Adam geme preoccupato. "Oh no. Lo sapevo, avrei voluto fare qualcosa ma non credevo che ci cadessi per davvero"
Lily mi guarda e poi si volta verso di lui confusa. "Ma di cosa diavolo stai parlando?"
"Guardala!" Controllo di non essere uscita in pigiama e dopo averne avuto la conferma guardo la mia amica e nemmeno lei vede niente. Adam si avvicina e mi mette le mani sulle spalle per scuotermi leggermente. "Ma non vedi che sorride? Tu l'hai mai vista sorridere alle otto del mattino? È sicuramente caduta nel tunnel della droga, mi dispiace di non aver fatto nulla ma tesoro, tu ne puoi uscire"
Lily sbuffa e si avvicina all'ingresso. "Idiota, mi hai fatto preoccupare seriamente"
"Tu sei pazzo, tutto questo per uno stupido sorriso?" sbuffo alzando gli occhi al cielo. Nonostante la mia negazione Adam rimane convinto del fatto che io abbia iniziato a drogarmi. Infatti mi prende il viso per controllarmi in naso, poi mi annusa le dita e infine mi alza la manica per vedere se ho dei segni sulle braccia.
È uscito fuori di testa.
"Ti tengo d'occhio"
Ci avviamo verso l'edificio grigio posto davanti a noi per passare il nostro badge identificativo sul sensore dei totem elettronici della scuola per poi andare nelle nostre rispettive classi. Non siamo ancora dentro che sentiamo il rombo di un motore che ci fa girare tutti e tre. Vicino alle auto dei professori si sta parcheggiando una moto nera che purtroppo conosco.
Adam scuote la testa mentre Charlie ci raggiunge con una certa fretta. "Amico, sei un vero esibizionista"
Stamattina è vestito con dei jeans neri strappati sulle ginocchia, una maglietta verde scuro con sopra delle scritte nere e delle Vans del medesimo colore che sembrano abbastanza usate. I capelli sono tutti in disordine perché si è appena tolto il casco ma qualcosa mi dice che non è il tipo da pettinarseli la mattina.
Charlie sorride come un perfetto Casanova. "Se posso vantarmi perché non approfittarne. Buongiorno ragazze"
Entrambe salutiamo contemporaneamente. "Giorno"
Ci avviamo tutti insieme ai totem per timbrare e poi saluto i miei amici per andare alla mia lezione che scopro essere la stessa di Charlie.
Curiosa di sapere se Cole mi farà delle storie per la new entry, chiedo: "Allora, pensi davvero di entrare nella squadra di football o lo hai detto solo per toglierti Adam di dosso?"
Cole non riesce a capire che essere la presidentessa del consiglio studentesco non significa che ogni suo problema, anche il più insignificante, mi deve essere riferito con emergenza.
"No, non l'ho fatto per Adam. Cioè in realtà si, però non penso sia una cattiva idea. In fondo lo sport mi piace e posso usare gli allenamenti come rimpiazzo alla palestra settimanale che già faccio"
Ecco perché è così muscoloso.
Ce lo aveva già detto. Comunque secondo te a cosa gli servono?
In che senso, non ti capisco.
È un artista e non dico che non debba avere muscoli ma i suoi sembra usarli e non capisco per cosa.
Hai ragione, è troppo allenato per uno che vuole solo fare il figo.
Ecco vedi.
Wow, per una volta siamo d'accordo.
Che strana sensazione.
A chi lo dici.
D'impulso e continuando a guardare il corridoio davanti a me dico: "Grazie"
Charlie mi guarda confuso. "Per cosa?"
"Perché sei amico di Adam. Non ha un vero amico maschio accanto da anni ormai. Gli altri gli parlano solo perché è il co-capotano e ho sempre saputo che avesse bisogno di qualcuno di diverso da me o da Lily. Per non parlare di Bethany, la sua esistenza non ha un senso"
Non so perché sto parlando in questo modo a Charlie. Insomma, lui è il ragazzo che mi ha ascoltato cantare, che si ricorda dello spartito sui suoi orari, che nota il cambiamento dei miei occhi e che mi ha fatto quello stupidissimo scherzo ieri, eppure Adam si fida e non posso far altro che provare a fidarmi anche io.
"Sono felice di essere suo amico. Penso che con una bella chiacchierata potrei convincerlo a lasciare Brittany per dichiararsi finalmente a Lily"
È la seconda volta che sbaglia il nome di Bethany e questo mi rende felice perché significa che della sua presenza non gliene importa un fico secco ed è meglio così.
Entriamo nell'aula di economia e il professore ci intima di andarci a sedere anche se non siamo in ritardo e manca ancora metà classe. Ci stiamo avviando verso il banco doppio in fondo perché è vuoto ma Charlie viene fermato. Sento subito la voce squillante e fastidiosa di Stacy. "Ehi Charlie, anche tu a questo corso? Che bello!! Vieni a sederti con me" Inaspettatamente vedo Charlie che va da lei e le si siede accanto.
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Seconda Chance - Amore oltre ogni confine
RomanceLe seconde occasioni vengono date quando si commette un errore. Che sia in ambito amoroso, lavorativo o routine di tutti i giorni. Si fanno delle scelte che non sempre sono quelle giuste e una volta che ci rendiamo conto dell'errore, ci pentiamo. N...