Dopo ormai dieci minuti dall'essere entrata in classe ed essermi scusata con la professoressa per il ritardo, arriva anche Charlie. Provo a mettere il mio zaino sulla sedia accanto a me per fargli capire che non voglio mi si sieda vicino ma lui se ne frega altamente.
Butta a terra il mio zaino e prende posto di fianco a me.
Pensavo di poter passare queste due ore in pace eppure Charlie non la smette di fissarmi. Il suo sguardo però non è più rassicurante, infatti ora mi mette a disagio. Non riesco a reggerlo così un'ora e mezza dopo mi alzo bruscamente e raccogliendo lo zaino chiedo alla prof il permesso di uscire -per quel motivo-.
Ovviamente lei mi dà il suo consenso, visto che non può fare altrimenti e io sono indecisa se uscire e andare a casa oppure salire al secondo piano per liberarmi di un po' di emozioni in sala musica.
Scelgo la seconda opzione e mi avvio verso l'ascensore. Quando mi trovo davanti all'aula di musica, provo ad entrare e scopro che è chiusa a chiave. Fortunatamente essere la presidentessa del consiglio d'istituto e avere questi straordinari permessi di uscire mi permettono anche di possedere le chiavi di quest'aula.
Apro la porta e me la chiudo alle spalle. Lascio a terra lo zaino, accanto al palco e vado per collegare il telefono alle casse per far partire una base casuale, ma mentre scorro le canzoni non faccio che pensare alla canzone che mi tormenta da stamattina.
Decido di cantarla per liberarmi dal dolore ma voglio fare una cover, quindi metto via il telefono e vado in fondo all'aula per prendere una chitarra acustica dall'armadietto degli strumenti del coro.
Torno verso il palco e mi siedo sul bordo, lascio penzolare le gambe e incomincio a pensare a quella canzone che mi fa così male. Le mie dita iniziano subito la parte introduttiva di questa straziante storia e poi le parole mi escono di bocca.
Se solo potessi, darei tutto l'oro del mondo per poterti rivedere mamma. Ho bisogno di sapere che questo è solo un incubo durato troppo e che prima o poi aprendo quella porta vedrò te e Ethan lì fuori ad aspettarmi con un sorriso sul volto. Mi basta anche solo sognarvi, però ho bisogno che sia un sogno dal quale prima o poi mi sveglierò per scoprire che voi state bene. Sinceramente non so cosa darei per potervi sentir dire ancora una volta che mi volete ancora bene. Questo è un mio irrealizzabile desiderio perché so di essere stata io uccidervi, eppure se solo avessi la certezza che morendo potrei riavere un vostro abbraccio, lo farei seduta stante.
Voi non mi avete detto addio, perché non era ancora arrivata la vostra ora. Ho affrettato il destino e mi dispiace, mi dispiace davvero tanto. Non so se riuscirete mai a perdonarmi, io non ci riesco. Voi siete morti ma non potete capire cos'ho provato io nel vedervi lì davanti ai miei occhi.
Corpi senza vita.
Corpi di persone che amavo.
Persone che amo.
Mi mancate da morire. Sono sicura che la sensazione che ho sentito dentro, quando vi ho visti cadere sia stata un preliminare della morte interiore che ho provato dopo nel vedervi, immobili e sanguinanti.
But If you loved me
Why did you leave me
Per sopravvivere ho bisogno di credere che voi abbiate lottato perché mi volevate bene. Ethan, noi litigavamo spesso, poco prima che tu mi lasciassi per sempre avevamo litigato ma come ogni volta tu eri riuscito a farti perdonare. Voglio che tu mi stia a sentire in questo momento perché ho bisogno che tu sappia che non ti ho mai odiato veramente. Sei sempre stato un fratello fantastico nonostante la differenza d'età. Eri premuroso e paziente come nessun altro. Riuscivi a trasmettermi la tua tranquillità tramite un solo sguardo e io amavo i tuoi occhi. Ero orgogliosa di essere tua sorella e l'idea di essere diventata più grande di te mi strazia ad ogni compleanno, non riesco a sopportare questi pensieri.
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Seconda Chance - Amore oltre ogni confine
RomanceLe seconde occasioni vengono date quando si commette un errore. Che sia in ambito amoroso, lavorativo o routine di tutti i giorni. Si fanno delle scelte che non sempre sono quelle giuste e una volta che ci rendiamo conto dell'errore, ci pentiamo. N...