Capitolo 20 - seconda parte

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Nessuno parla, mi giro verso di lui per guardarlo mentre guida. Slaccio la cintura e poggio la schiena al finestrino così da poter concedere tutta la mia attenzione al ragazzo di fronte a me.

Il taglio sul labbro ha smesso di sanguinare ma si è gonfiato. Il livido sulla mascella è molto più scuro di prima e ogni volta che si muove vedo un'espressione di dolore che aleggia sul suo viso.

Si volta per guardarmi un attimo. "Dovresti rimetterti la cintura, pensa se facciamo un incidente?"

Incapace di trattenermi, sussurro: "A volte durante un incidente, ti salvi se non hai la cintura"

Mi rimetto seduta composta ma non riallaccio la cintura. Mentre andiamo, guardo fuori dal finestrino dato che non capisco cosa cavolo abbia Charlie. Di nuovo!

In un silenzio tombale arriviamo davanti ad un cancello in ferro battuto. È molto alto e decorato da alcune rose che gli sono cresciute sopra. Vedo che Charlie non fa niente per aprirlo, così inizio a pensare che la villa che riesco ad intravedere di fronte a noi non sia casa sua.

Il mio ragazzo continua a guardare il cancello senza dire niente così gli lascio la possibilità di mandarmi a casa.

"Senti, sei sicuro? Posso anche andare a casa, davvero"

Inizi a valutare la situazione. Non ho idea di dove mi trovo, non sono mai stata in questo lato della città ma sicuramente un Uber potrà raggiungermi. Non ho molti soldi quindi sono spacciata. Potrei chiamare Sam, non è troppo tardi però mi sentire troppo in colpa. Adam sicuramente si arrabbierebbe con Charlie e Lily non ha la macchina.

Inizio a disperarmi nel momento stesso in cui Charlie inizia a balbettare. "Io...sono sicuro ma...non è mai entrata nessuna...ragazza in casa"

Ora capisco meglio il suo senso di disagio. È un passo importante e può prendersi tutto il tempo che gli serve. Intanto non so come reagire. Il modo in cui l'ha detto è stato così dolce che vorrei abbracciarlo, però il significato delle sue parole mi fa sentire così importante che vorrei saltare di gioia.

Me lo aveva già detto ma per qualche strano motivo non ci avevo mai creduto fino in fondo. Sono la sua prima vera ragazza!


Ma lui non è il tuo.

Sei una coscienza di merda.

Dico solo i fatti come stanno.


I fatti stanno che questa è la mia prima relazione consensuale.

Rimango in silenzio ma questo viene male interpretato da Charlie che senza guardarmi chiede: "È strano vero?"

"Un po', ma nel senso buono della parola. Nemmeno io mi sono mai trovata in una situazione simile quindi tutto mi sembra un po' strano"

Guardandosi le mani, sussurra: "Se vuoi andare non ci sono problemi, non posso certo costringerti a rimanere"

Gentilmente, appoggio una mano sulla sua e lo guardo sorridendo. "Mi hai chiesto di restare con te e sono qui"

Le mie parole sembrano bastare a convincerlo. Il cancello si apre lautamente mentre Charlie rimette la macchina in moto. Diversi metri più avanti arriviamo davanti alla villa che ho intravisto prima. È molto bella, colorata con un tenue giallo antico.

La casa è a due piani e ha un piccolo portico in legno prima della porta principale. Saliamo le scale per il portico dove trovo una panchina bianca molto tradizionale ma in pessime condizioni.

Quando entriamo in casa, Charlie si affretta ad accendere la luce e vedo che siamo in un ingresso molto spazioso dove si trovano un'appendi abiti, un mobiletto e tre grandi arcate. Quella a sinistra credo che porti al salotto perché vedo un divano. Di fronte a noi prima dell'arco c'è un piccolo corridoio che credo porti in cucina dato che riesco a vedere un ripiano di marmo e oltre l'arco di destra c'è una scrivania ricoperta di fogli.

"Benvenuta" Charlie chiude la porta dietro di noi e raccoglie il borsone da terra. "Ehm, io dovrei lavarmi. Torno subito ma tu fa come se fosse casa tua"

Si avvicina verso le scale per andare al piano di sopra.

Lo fermo. "Ehi"

Sia il suo tono di voce tirato che il suo corpo irrigidito, mi rivelano che è davvero agitato. Quando si ferma e si gira di nuovo verso di me, mi avvicino a lui e senza pensarci lo bacio.

Non appena le mie labbra toccano le sue, sento una specie di esplosione di emozioni dentro di me e poi un tonfo. Charlie ha lasciato cadere il borsone a terra per potermi stringere i fianchi e approfondire il nostro bacio. Le mani che prima tenevo sulle sue guance, ora stanno scendendo. Prima sul collo leggermente scivoloso a causa del sudore e poi sulle spalle dove faccio leggermente leva per avvicinarmi ancora di più alle sue labbra.

Durante questo bacio meraviglioso, sento che Charlie sta indietreggiando tirandomi con sé. Vuole appoggiarsi al muro ma non appena ci sbatte contro gli esce dalle labbra un gemito di dolore e io mi allontano da lui.

Vedendo gli occhi chiusi e l'espressione sofferente, chiedo: "Ti sei fatto male?"


Certo che si è fatto male, ma che domanda stupida.

Ma te ne vai?


Sorride. "Tranquilla, va tutto bene"

Mi avvicino ma rimanendo ad addebita distanza. "Sei più rilassato?"

Allunga il collo per lasciarmi un dolcissimo bacio sul naso. "Si, grazie. Torno subito"

Raccoglie il borsone da terra e inizia a salire le scale a due a due con un vero sorriso sul volto.

Quando sento una porta chiudersi e l'acqua che scorre capisco che è sotto alla doccia e mi guardo intorno. Ho sete così vado in cucina e dopo aver cercato per almeno cinque minuti l'interruttore mi arrendo e uso la torcia del cellulare.

Vado verso il frigo, tiro fuori la bottiglia d'acqua e non posso far altro che notare che oltre all'acqua c'è molto poco. Giusto il minimo indispensabile per sopravvivere, delle uova e una bottiglia di succo insieme ad una testa di insalata, una vaschetta sigillata di bacon e delle scatolette le quali non mi ispirano proprio dato che sono tutte aperte da non so quanto. Perché vive in questo modo? Non può andare a fare la spesa? Confusa, mi giro verso un mobile per prender un bicchiere e quando lo trovo, finalmente bevo.


Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora