Capitolo 9 - ultima parte

35 2 0
                                    

Mi allontano velocemente da Charlie che mi guarda confuso, non credo di riuscire a dargli spiegazioni così salto giù dal ramo senza preoccuparmi dell'altezza e inizio a camminare velocemente verso la scuola.

Prendo un respiro a pieni polmoni quindi vedo che non mi segue, entro nell'edificio scolastico dalla porta principale e sento delle risate mentre vedo dei bidelli che corrono per i corridoi e su per le scale. Non capisco cosa sta succedendo ma voglio scoprirlo così seguo gli studenti che come me sono curiosi e stanno cercando l'origine di tante risate. Accorgendomi che il casino proviene dalla palestra mi ricordo del graffito e mi affretto a correre per vedere le reazioni dei ragazzi. Entro nella stanza e vedo un cerchio di studenti raggruppati davanti al disegno che ridono e scattano foto.

Alle mie spalle, sento la fastidiosa voce di Katrine chiedere: "Che succede?" Mi supera per avvicinarsi al muro e capire l'origine di tante risate. "Ehi ma...qualcuno ti sta prendendo in giro Bethany"

La seconda oca sentendosi chiamata in causa guarda meglio il disegno.

"Non sono io. Tutti in questa scuola adorano Adam, chi lo prenderebbe in giro?"

Ha fatto un ragionamento giusto con il suo mono-neurone? Sono emozionata.

Ancora più confusa, Katrine chiede: "E allora chi è? Stacy?"

"No, io non sto con un giocatore di football"

Katrine mostra un sorrido antipatico all'amica e ribatte: "In realtà ora si, Charlie è entrato nella squadra"

"Be' ma non stiamo insieme. O almeno, non ancora. Lo convincerò alla festa di Beth"

Mi disconnetto subito dalla conversazione e vado verso il mio migliore amico che sta parlando con degli altri ragazzi della squadra di cui purtroppo non ricordo il nome. Non sono mai stata attiva sotto quel punto di vista, Adam ha sempre provato a convincermi a partecipare ad una partita della scuola ma non fa per me quindi i componenti delle squadre di football e di basket li conosco solo di vista.

Un ragazzo biondo che si trova alla destra di Adam, afferma: "Chissà cosa dirà il capitano"

Adam ride di gusto. "Ma che ti importa, è la cosa più realistica che io abbia mai visto e rispecchia entrambi i soggetti perfettamente. Chi lo ha fatto è un genio e voglio che diventi mio amico"

A quelle parole sorrido perché non ha capito che è stato Charlie ma il fatto che voglia essere amico di una persona che prende in giro il suo capitano rende l'idea su che tipo di persona sia, e sinceramente sono fiera di lui.

Mi avvicino al mio amico. "Che rimanga tra noi, sei già suo amico"

Il ragazzo biondo di prima, ora si trova di fronte a me e mi guarda spalancando gli occhi di un intenso blu. "Aspetta, sei stata tu? Una ragazza?"

Lo guardo infastidita. "No, un altro suo amico. Ma anche se fosse? Tu per caso mi conosci? Magari sono la ragazza più brava del corso d'arte. Però giustamente non potrei mai fare un disegno così perché... cosa? Sono femmina? Che idiozie!"

Il biondino si imbarazza subito per la sua stupida gaffe e cerca di rimediare. "No, io..."

Lo interrompo annoiata. "Si sì, ok"

Continuo a guardarmi intorno in cerca di Lily per sapere che cosa ne pensa ma il mio sguardo viene catturato da una figura scura appoggiata con la schiena alla porta sul retro della palestra.

È Charlie.

Faccio un respiro profondo e provo a trovare il coraggio di avvicinarmi per scusarmi. So che merita una spiegazione, mi sono comportata da matta e probabilmente pensa che io sia una stronza che lo ha fregato. Non voglio che pensi male ma sinceramente non saprei neanche come spiegargli cosa è successo senza dovergli raccontare tutto. Potrei inventarmi una bugia abbastanza convincente che spieghi perché sono scappata ma non credo che riuscirò a mentire davanti ai suoi occhi. Purtroppo non sono l'unica ad aver notato la sua presenza in disparte, infatti prima che possa farmi vedere da lui, Stacy gli si para davanti con un sorriso a trentadue denti e lo porta in corridoio prendendogli la mano.

Quella mano.

La stessa mano che pochi minuti fa era tra i miei capelli. La stessa mano che non voleva lasciarmi andare. La stessa mano che appartiene al fantastico ragazzo dal quale sono scappata come una cretina. Non posso credere che quel ricordo sia riuscito a rovinare un momento così bello. Ero pronta, io volevo quel maledetto bacio e invece i miei problemi devono sempre ricordarmi che non sono mia abbastanza lontani. Nonostante tutti i miei tentativi di andare avanti e provare a superare o a dimenticare ciò che mi è stato fatto, i ricordi saltano fuori sempre nei momenti meno opportuni.

Tra risate e schiamazzi di ogni tipo, finisce l'ora e nessuno dei due soggetti rappresentati nel disegno si è riconosciuto ma gli altri studenti e il corpo insegnanti sa benissimo di chi si tratta e nessuno si trattiene dal fare battutine o lanciare frecciatine ai protagonisti dello scandalo. Sinceramente non capisco come non siano riusciti a capire di chi si tratta dato che sulla maglietta di ognuno ci sono i loro numeri personali ma poi penso che forse stanno facendo finta di essere ingenui per mantenere una facciata. Non posso sapere cosa gira nelle loro teste anche se di solito si tratta di semplice aria.

Dato che ho le ultime due ore libere decido di tornare a casa per potermi mettere avanti con i compiti.


Nota autrice:

Eh già, è finito un altro capitolo. 

Che ne pensate del modo in cui hanno deciso di vendicarsi? E del pranzo fuori dagli schemi? 

Lo avreste baciato in quel momento? 

Fatemi sapere cosa ne pensate.


Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora