Capitolo 9 - terza parte

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Il coach ci ha visti da dietro e ci sta inseguendo. Ci beccherà, ci beccherà me lo sento. È molto distante e noi potremmo seminarlo ma sono troppo stanca per poter resistere.

Mi guardo dietro e anche se non lo vedo, sento ancora i suoi passi. Ho già il fiatone, non durerò ancora molto. "Come fa a correre ancora?" Ha anche lui la sua età, eppure non sembra affatto stanco.

"È molto allenato. Sai com'è, essendo il coach deve per forza esserlo"

"Penso che potrei vomitare la milza"

Rallento e mi giro di lato come se dovessi vomitare veramente, forse devo farlo davvero.

Charlie alunna un braccio nella mia direzione. "Che immagine disgustosa, vieni qua. Ti aiuto a salire"

Strabuzzo gli occhi. "Salire dove?"

"Sull'albero, così evitiamo di essere beccati"

Mi avvicino. "Ok"

Alzo le braccia per tenermi al ramo e poi sento le mani calde di Charlie che mi stringono i fianchi. La mia schiena viene percorsa da tanti piccoli brividi ma nonostante questo non mi distraggo e cerco di issarmi sull'albero senza poggiare tutto il peso sul polso. Il livido è quasi sparito grazie al cielo, ora che so come fare per evitare che mi faccia più male del solito, mi sono quasi dimenticata di averlo.

Mi siedo sul ramo e un secondo dopo Charlie mi è davanti, ovviamente per lui nulla è difficile. Sto per parlare ma una mano mi zittisce, sto per morderla quando però vedo il coach passare sotto l'albero e quindi capisco le sue intenzioni quindi ritraggo i denti.

Mezzo scioccato e mezzo divertito, Charlie mi chiede: "Stavi per mordermi?"

Rispondo con un'alzata di spalle e sorrido. Sentendo il mio stomaco brontolare, dico: "Ma ora c'è il pranzo"

Charlie mi porge un Tupperware con all'interno quelli che sembrano dei maccheroni al formaggio. "Tieni mangia"

Mi guardo intorno scioccata. "Da dove lo hai tirato fuori?"

Sorride e indica un buco nel tronco dell'albero dove si trovavano altri contenitori e dell'acqua. "Lo avevo lasciato qui"

Stupita che qualcuno possa davvero programmare qualcosa che sembra puramente casuale, chiedo: "Avevi già organizzato tutto?"

Le sue guance si colorano leggermente. "Si, volevo pranzare con te. Però non avevo previsto il coach"


Oh mio dio, sta arrossendo, che cosa dolce.

Si, davvero dolce.

Gli stanno brillando gli occhi.

Lo vedo.

So che lo vedi.

E allora perché lo dici.

Perché ogni tanto ho voglia di parlare con qualcuno e purtroppo qui ci sei solo tu.

Taci.


"Oh"

Charlie incastra i suoi occhi nei miei. "Vuoi pranzare con me?"

Non posso resistere e non ci provo neanche. Ormai non oppongo più resistenza, tanto è inutile.

Incapace di sostenere il suo sguardo, rispondo sinceramente. "Si" Curiosa, chiedo: "Se non ci fosse stato il coach come mi avresti convinta a salire sull'albero?"

Alza le spalle come se non si fosse post il problema. "Non lo so, mi sarei inventato una scusa o te lo avrei semplicemente chiesto"

Sorrido di fronte alla sua sincerità. "Bene, buon appetito"

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora