Capitolo 42 - seconda parte

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"Dov'è la moto?"

"Gli allenamenti sono finiti prima così sono andato a casa a lavarmi, a prendere il borsone dell'incontro e la macchina"

In effetti, solo ora noto che indossa già i pantaloncini.

Gli guardo il viso. "Sicuro di voler partecipare?"

La ferita si riaprirà al primo colpo in faccia.

Mi lascia un bacio sulla mano intrecciata alla sua. "Tranquilla"

Un'onda di desiderio si propaga lungo il mio corpo al contato con le sue labbra ma la scaccio sapendo che non è il momento.

Metto un leggero broncio. "Ok"

Scuoto la testa al pensiero di doverlo guardare mentre mostra il suo lato più virile senza poter fare niente.

Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il -Black Poison-. Il tempo oggi è particolarmente altalenante, sembra seguire il mio umore instabile. Le nuvole hanno coperto il sole per quasi tutta la giornata eppure non c'è troppo freddo. Ormai l'estate si avvicina ma questa non è una giornata normale, nell'aria c'è qualcosa di strano. Come se uno dei pesi dell'equilibrio cosmico si fosse spostato di un millimetro. Il cambiamento è impercettibile ma io lo sento e ho un cattivo presentimento. Guardo istintivamente in direzione di Charlie e cerco di non pensare che il mio malessere potrebbe riguardarlo. Insomma, nessuno si basa sulle nuvole quindi potrebbe essere una strozzata galattica.

O potresti aver ragione.

Be' non voglio averla.

Non significa che dovresti ignorare ciò che senti.

Non lo ignoro. Starò attenta.

E come? Una volta che Charlie è in gabbia, non può uscire.

Lui è un campione. Non perderà.

Mi fido di te anche se tu non ti fidi del tuo istinto.

Arriviamo e superiamo subito la zona bar dove nonostante l'ora, ci sono già molte persone che bevono oppure giocano a biliardo e a freccette. Posso anche essere venuta qua già un paio di volte ma l'odore di questo posto per me rimane la cosa più nauseabonda mai sentita. Le assi di legno del posto hanno assorbito e mischiato l'odore di alcol, fumo e sudore. Non riesco proprio a capire come i clienti abituali riescano a passare serate intere qui dentro, a me bruciano gli occhi in soli trenta secondi. È come entrare in contatto con un veleno tossico che è stato nebulizzato ed inserito nei condotti dell'aria, sempre che ci siano.

Superata la porta con l'oblò, ci dirigiamo alla stanzetta delle scommesse per salutare i nostri amici. Lancio uno sguardo alla gabbia e rabbrividisco irrequieta. Non appena troviamo il manager del mio ragazzo e la sua splendida ragazza, non facciamo in tempo ad aprire bocca che veniamo interrotti bruscamente.

Derek salta in braccio a Charlie che mi molla la mano di scatto per non portarmi con sé sul pavimento. Lo schianto mi fa sobbalzare perché dev'essere stato doloroso, spero solo che quello strano rumore non sia stato un qualche osso che si spezzava.

Charlie senza fiato, urla: "Idiota che cazzo ti è preso?"

Derek gli sta schiacciando lo sterno. "Amico non pensavo sarebbe mai successo"

Julie ride scuotendo la testa come davanti ad un bambino monello ma troppo carino per punirlo.

Charlie si rialza e si massaggia la spalla che ha violentemente sbattuto. "Spero che sia qualcosa per cui ne valga la pena"

Derek sorride in modo inquietante e sospetto. "Oh sì, due notizie che cambiano le nostre vite"

Lo guardo scioccata. "Wow, chissà che notizie"

"Sono notizie favolose, comunque ciao anche a te piccola Xena e grazie"

Non capisco il ringraziamento ma alzo gli occhi al cielo per il soprannome mentre vado a salutare la sua ragazza. Ci sediamo insieme sul bancone in attesa che

Derek ci spieghi che succede. "Vuoi sapere prima cosa cambia la mia o la tua vita?"

Non l'ho mai visto così felice e devo ammettere che quando sorride così tanto, è molto più bello.

"Sembrerò egoista ma voglio sapere la mia"

Derek gli salta di nuovo addosso, senza farlo cadere questa volta, mentre urla: "Amico hai fatto sesso!! Finalmente"

L'imbarazzo mi fa diventare bordeaux quasi quanto la maglietta che indosso e provo a dissimularlo. Ma che diavolo? Ce lo abbiamo scritto in faccia, io mi sento felice e viva ma non pensavo che fosse una cosa visibile da un occhio esterno. Ci siamo comportati in modo normale oggi eppure tutti sapevano.

Charlie ride. "Questo lo so già, grazie"

Derek sbarra gli occhi ancor più scioccato. "Allora è vero! La mia era solo un'intuizione"

Sconvolta, chiedo: "Eri così felice per un'intuizione?"

"Conosco il mio amico e c'è l'ha scritto in faccia oltre al fatto che tu ce l'hai disegnato addosso"

Mi sorride e poi mi fa l'occhiolino. "In ogni caso grazie Xena per avergli aperto le porte del paradiso"

Charlie cambia discorso. "Idiota la tua notizia?"

"C'è un avversario tra tre giorni, in palio oltre che le scommesse degli spettatori con cui portiamo a casa circa tremila dollari a sera, lui stesso metterà un MILIONE se lo batti" 

Derek salta dalla gioia e si avvicina a Julie per mangiarle la faccia.

Curiosi, chiediamo: "E chi è?"

Julie ci guarda teneramente. "Awww ma sentili, parlano insieme"

"Non mi ha detto il nome, però mi ha chiesto di fare qualcosa di grande. Vuole un vero spettacolo quindi invita chi vuoi perché battere questo tipo ci seppellirà di soldi"

Le sue pupille diventano piano piano a forma di dollaro.

Julie capendo la situazione, prende il suo ragazzo ed esce. "Pensaci tranquillamente e non ascoltare questo idiota. Noi viviamo benissimo anche così"

Charlie inizia a cambiarsi. L'unica cosa che deve fare è togliersi la maglietta dato che indossa già i pantaloni. Fatto questo, viene verso il bancone dove sono seduta e mi chiede una mano per fasciargli le nocche.

Neanche questo vuole i guanti. Ma che problemi hanno questi avversari, si può sapere? Si credono più virili se vedono del sangue vero sul ring?

Prendo una sua mano tra le mie e inizio a fasciarla più stretto che posso così che si spacchi meno la pelle già sensibile. Gli accarezzo dolcemente le croste dovute all'ultima lotta e non posso evitare di soffrire. L'idea che lui non lo faccia per soldi ma per bisogno, mi intristisce. Non so cosa di tutti i traumi subiti da bambino lo spinga ad aver bisogno del dolore fisico. Julie mi ha spiegato che è come se punisse sé stesso ma non dovrebbe farlo...deve riuscire a perdonarsi. Anche io pensavo di meritare il dolore che la vita mi ha inflitto ma non me lo sono mai andato a cercare. Charlie lo insegue e devo trovare un modo per farlo uscire da questo ciclo vizioso. Assorta nei mei pensieri non mi sono accorta che anche Charlie sembra molto distante. Guarda la mano che gli sto fasciando ma il suo sguardo è vuoto e mi chiedo a cosa stai pensando.

Evita il mio sguardo e nervoso dice: "Devo chiederti una cosa. Non devi accettare per forza ma sarebbe una vera soddisfazione poter vedere la sua faccia e..." Inizia a parlare a vanvera così lo fermo.

Appoggio gentilmente la mano destra sulla sua guancia ispida e aspetto che alzi lo sguardo per guardarmi mentre gli parlo.

Con calma, chiedo: "Cosa dovrei fare?"

Mi sta mettendo davanti ad una scelta e con lui so di poter dire di no.

"Domani ho l'incontro in ufficio. Quello dove dovrei firmarle i documenti che passano le azioni di mio padre e quindi tutto il potere della società a Edward Hilton. Naturalmente non gli venderò più nulla ma voglio anche che sappia il motivo e dovresti esserci"

I miei polmoni si sono completate svuotati nell'istate in cui ha pronunciato il suo nome. Sento la gola chiudersi e lo stomaco contrarsi all'idea di dovermi trovare davanti a quell'uomo ancora una volta.

Non so che dire. 

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora