Mi sveglio di soprassalto. Sento il mio cuore pompare a mille e il respiro irregolare. Ho la fronte imperlata di sudore e sento la maglietta bagnata sempre a causa di quest'ultimo.
Un altro incubo.
Ancora!
Non ce la faccio più. Non posso continuare così. Ho sempre avuto gli incubi ma erano dialoghi con mia mamma e mio fratello in cui loro mi guardavano senza proferire parola. Ho sempre considerato quelli degli incubi perché mi sono sempre sforzata di farli parlare fino a quando non hanno iniziato a dire che era solo colpa mia, ma rivivere ogni notte quei ricordi ancora così vividi nella mia mente, è davvero mille volte peggio.
Guardo l'ora e sono le quattro e cinquantasette così mi alzo e aprendo la porta non sento russare quindi ne deduco che mio padre sia tornato.
Meglio così.
Vado a farmi una doccia per lavarmi dal sudore e provare a dimenticare l'immagine dei capelli d mio fratello che sbucano dal sacco nero per cadaveri. Uscendo dalla doccia, mi fermo un attimo davanti allo specchio e mi guardo ma non riesco a sostenere il mio stesso sguardo per più di due secondi. Distogliendo gli occhi dalla mia figura riflessa, esco dal bagno e vado a vestirmi. Oggi indosso un maglione nero con le maniche lunghe e bianche, in mezzo ha una strana fantasia che ancora non riesco a spiegarmi e sotto porto dei jeans blu scuro. Il tutto abbinato con un paio di scarpe da ginnastica.
Mi guardo allo specchio e mi trucco quel poco che basta a nascondere che non ho dormito.
Inizio ad incamminarmi verso il bus e sento che il taglio mi sta bruciando, l'acqua calda della doccia lo ha irritato e ha ripreso a sanguinare ma niente che non si potesse nascondere con l'ultimo pezzo di garza rimasto. Devo davvero ricordarmi di andarla a comprare, in caso contrario non so proprio come fare.
Quando arrivo alla fermata mi accorgo di non aver messo gli auricolari, si vede che sono proprio distratta oggi. Salgo sul bus e Sam mi porge la colazione, io gli do un bacio sulla guancia e lui mi sorride di rimando.
Mentre beve il suo caffè, mi chiede: "Buongiorno Dolcezza, allora com'è andata la festa?"
Sforzo un sorriso. "Buongiorno, è andata bene, mi sono divertita"
Mi guarda preoccupato. "Allora perché quella faccia?"
Sbuffo anche se ormai dovrei sapere che mi conosce da troppo tempo per non capire quando sto male. Abbasso lo sguardo sulle mie mani. "Ieri sera ho litigato con Alan"
"Mi dispiace, per quale motivo?"
Vedendo il suo viso segnato dal dispiacere, non posso che sentirmi in colpa. Se non ci fossimo mai incontrati, gli avrei risparmiato un sacco di preoccupazioni inutili.
Sapendo che Sam non conosce la storia di Matthew, resto vaga. "Il solito"
"Capito, vuoi che ti svegli quando arriviamo?"
"No, grazie. L'ultima cosa che voglio fare in questo momento è dormire"
Infilo gli auricolari e in questo momento capisco che il telefono mi odia perché quando schiaccio la riproduzione casuale, parte -All i want- dei Kodaline. Non passo avanti perché non salto mai le canzoni, quindi non posso far altro che trattenere le lacrime nel sentire la voce straziante di Stephen Garrigan mentre racconta una storia dolorosa.
La canzone finisce e ne partono molte altre ma non riesco ad ascoltarle dopo aver sentito la prima. Continuo a rimuginare sul testo, su ciò che vuole trasmettere e sulla musica. Soprattutto sul pezzo strumentale che c'è verso la fine, in quel punto non parla, non spiega nulla, eppure credo sia la parte più commovente della canzone.
Riesco a districarmi dai miei pensieri giusto in tempo per scendere alla fermata giusta, saluto Sam e in questo momento mi accorgo che nelle mie orecchie Christina Aguilera sta cantando -Express-. Metto in pausa la canzone perché non sono in vena e vado verso Lily che mi accoglie con un sorriso smagliante.
Questa ragazza proprio non la capisco, sono le otto del mattino e stiamo per passare cinque ore a scuola ad annoiarci, eppure lei riesce a sorridere comunque.
Incredibile, semplicemente incredibile.
Stregoneria.
Io al momento vorrei solo sputare in faccia alle persone che mi guardano, figuriamoci se riesco a parlare con loro. Fatta eccezione dei miei amici ovviamente. Lily si alza in punta di piedi per lasciarmi un bacio sulla guancia. "Buongiorno"
"Giorno"
Vedo Adam venire verso di noi e sul mio viso nasce il primo vero sorriso della giornata. "Ma buongiorno tesoro"
Adam mi stringe a sé e mi solleva da terra facendomi girare. "Buongiorno splendore" Scoppio a ridere e poi mi mette giù. Con tutta la nonchalance del mondo, si avvicina alla nostra a mica e le lascia un braccio intono alle spalle. "Giorno Lily"
Iniziamo ad incamminarci verso l'entrata con il tesserino personale alla mano.
Dietro di noi, una voce che mi dà i brividi lungo la schiena, ci chiama. "Scusate, non mi aspettate più?"
Adam tira un finto pugno alla spalla di Charlie e sbuffa. "Scusa amico, ma preferivo entrare in orario almeno una volta visto che da quando ti aspettiamo non facciamo altro che entrare in ritardo"
Lily sorride radiosa e lo saluta. "Ciao Charlie"
Lo guardo cercando di ricordare cosa è successo alla festa. "Giorno"
Mi sorride. "Ciao Radiolina"
Non penso che lui sia davvero cosciente di quando possa essere bello il suo sorriso. Lo guardo confusa. "Radiolina?"
"Si, dopo che ti ho vista giocare a Shazam ho pensato fosse il soprannome perfetto"
Non mi ricordo di averlo visto al tavolo. "C'eri anche tu?"
"Certamente, ci siamo anche visti. Forse eri troppo ubriaca"
Io mi ricordo di aver parlato con lui ma solo dopo il gioco, quando aspettavo di andare a casa. Non lo so, magari mi sbaglio. Non farei troppo affidamento alla mia memoria di venerdì sera.
"Invece mi ricordo tutto. Infatti mi ricordo molto bene che quando sono andata a giocare tu stavi salendo in camera con Stacy. A meno che tu non sia flash nei rapporti non potevi essere giù mentre giocavo"
Adam e Lily ci guardano in silenzio come fossimo una scena importante di un film al cinema.
Gli mancano solo i popcorn.
Adam tossisce per finta e intanto afferma: "Cazzo, questa fa male"
"Mi dispiace piccola Shazam, ma io c'ero e ho sentito tutto. Se devo essere sincero ho preferito la vittoria contro Ryan, quando lo hai corretto all'ultimo mentre lui credeva di aver vinto. Ma anche le espressioni sconvolte delle due ragazze erano simpatiche"
Lo guardo circospetta per un attimo ma poi mi convinco. C'era davvero, ma sono ancora sicura che non fosse al tavolo con noi. Probabilmente era dietro di me e non l'ho visto.
"Radiolina...forse potrebbe piacermi"
Charlie sorride radioso. Entriamo a scuola tutti e quattro e quando timbriamo il badge e viene fuori scritto il nostro nome sullo schermo, tutti vediamo il simbolo di avvertenza che segna il ritardo.
Ci giriamo tutti verso Charlie e in coro gli diciamo: "Grazie"
Non è la prima volta che entriamo in ritardo, Adam prima aveva ragione, aspettare Charlie significa entrare dopo, ma non potrebbe svegliarsi prima come facciamo tutti?
Comunque sia, ci salutiamo dato che per le prime tre ore non saremo insieme e poi io e Lily andiamo a fare diritto mentre Charlie e Adam vengono chiamati in palestra per degli allenamenti supplementari visto che tra una settimana ci sarà una partita importante, il campionato sta per finire e dobbiamo cercare di risalire nella classifica, visto che grazie a Cole la nostra scuola è terzultima. Le due squadre che si trovano sotto di noi in realtà giocano meglio ma non si sono presentati ad alcune partite importanti e sono scesi in classifica. Quindi teoricamente siamo noi i peggiori.
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Seconda Chance - Amore oltre ogni confine
RomansaLe seconde occasioni vengono date quando si commette un errore. Che sia in ambito amoroso, lavorativo o routine di tutti i giorni. Si fanno delle scelte che non sempre sono quelle giuste e una volta che ci rendiamo conto dell'errore, ci pentiamo. N...