Quella sgualdrina tutta curve.
Oh andiamo, ma si può andare in giro con vestiti così corti.
È la divisa delle cheerleader.
Lo so, ma sembra che lei abbia accorciato ancora di più la sua, se poco poco si muove le vedo tutto quello che ha sotto, sempre che ci sia qualcosa.
Secondo me sotto non indossa l'intimo.
E come fanno con i salti mortali, le persone non vedono nulla?
Magari vanno molto veloci e non si nota.
Vabbè non è importante.
Invece si, ci ha appena rubato Charlie.
Lui è andato da lei.
Ma è un maschio, mi sembra normale che risponda al richiamo di una femmina in calore.
Ma come parli? Dove siamo su National Geographic?
Non prendermi in giro.
Si, va bene.
Il professore si volta verso Stacy infastidito. "Signorina Cooper non so se la sua vicinanza infastidisca il nuovo arrivato ma a me non sta bene quindi si metta nel suo lato del banco"
Mentre mi perdevo nei miei pensieri non mi sono accorta che si era avvicinata alla sedia di Charlie. Sono praticamente in due su una e lei continua a sporgere in avanti il seno come se potesse crescere ancora di più.
Squallido.
Gentilmente, il professore mi chiama e mi chiede: "Signorina Reed, vuole venire a correggere il compito che avevo dato per casa?"
Mi verrebbe da chiedere se ho davvero scelta. Dato che lui me l'ha chiesto potrei rifiutare ma poi penso alla borsa di studio e quindi mi mordo la lingua. Annuisco educatamente per poi alzarmi e andare alla lavagna con il mio quaderno. Lascio che il professore veda il compito eseguito mentre inizio a scriverlo alla lavagna. Era abbastanza difficile e l'ho dovuto iniziare da capo almeno cinque volte prima di risolvere l'arcano quindi ormai lo conosco a memoria.
Inaspettatamente, rispetto alla regola universale secondo cui tutti i professori devono essere brutti, antipatici e cattivi, il mio professore di economia è un'eccezione. Credo sia il mio preferito insieme a quella di letteratura. È simpatico e scherza con noi, è gentile perché sa cosa significa essere studenti prima ancora di essere professori e ci concede degli sgarri senza conseguenze. In più non è neanche niente male, sulla quarantina ma molto affascinante. È raro che dia dei compiti da svolgere nel fine settimana perché dice che dovremmo solo pensare a divertirci e ogni volta che qualcuno sembra non stare bene, lui si prende del tempo per parlare con quell'alunno. Ormai ci conosce tutti in modo abbastanza personale, non sa molto di me ma ha capito come sono fatta e andiamo molto d'accordo.
Dopo aver svolto l'esercizio e aver imprecato silenziosamente tutte le volte che sentivo la risatina fastidiosa di Stacy dietro di me, mi giro per tornare al banco. Per farlo devo per forza passare accanto alla sgualdrina che cerca di spostare la sua borsa in mezzo al mio passaggio per farmi inciampare ma io me ne accorgo in tempo e decido di pestargliela con brutalità, così impara.
Arrabbiata, Stacy, si sente in dovere si parlarmi. "Ehm scusami, era la mia borsa imbranata"
Le risposto tra i denti. "E quella era la mia strada. La tua borsa era un ostacolo e gli ostacoli si calpestano"
Vedo Charlie che ride ma non mi importa. Mi piacerebbe poter riversare la mia rabbia anche su di lui ma evito dato che la simpatia del professore nei miei confronti non può certo impedirmi una sospensione.
"Sei solo invidiosa"
Ovviamente non sapendo come rispondere, tira in ballo l'invidia di cui io non soffro minimamente. È un'ossessione della gente -popolare-, se non ti va bene qualcosa di loro sei invidioso. Non pensano che la loro mancanza di cervello o di simpatia possa infastidire.
"L'importante è crederci, ma ricorda che la convinzione fotte e non nello stesso modo in cui sei abituata"
I miei compagni mi hanno sentito e probabilmente anche il professore ma lui non dice niente e per questo lo adoro.
Dopo aver visto che Stacy è rimasta senza parole mi sistemo sulla sedia e presto la mia completa attenzione alla lezione ma nonostante questo sento lo sguardo di fuoco di Charlie su di me. Riesco a percepire i suoi occhi muoversi sulla mia figura e la trovo una cosa veramente irritante. Inizio a canticchiare delle canzoni nella mia testa per rilassarmi prima di alzarmi e tirare un pugno sul bellissimo viso di quel ragazzo così maledettamente complicato.
La lezione finisce e io senza aspettare un secondo di più esco dalla classe e mi avvio verso la prossima aula. Una mano mi prende il polso sul quale anche stamattina ho messo il foulard di ieri perché è ancora nero. Mi sto girando per chiedere gentilmente a chiunque sia di lasciarmi ma poi vedo che è Charlie e allora mi incazzo.
Ringhio. "Idiota, mi fa ancora male" Vorrei urlare dal dolore ma non posso dato che il corridoio è pieno di studenti.
Mi lascia il polso così in fretta che sembra che io l'abbia scottato con la mia pelle. "Oh cazzo, scusa"
Scontrosa, chiedo: "Cosa vuoi?"
Charlie mi guarda con un sorriso beffardo che al momento vorrei cancellargli tirandogli ceffoni a due a due finché non diventano dispari. "Salutarti e chiederti come mai tanta fretta visto che alla prossima ora non hai nulla"
Ma poi gli rovineresti la faccia.
Non me ne importa niente della sua faccia.
E invece si, infatti sei così incazzata che abbia scelto di sedersi con quella baby prostituta da non accorgerti che conosce il tuo orario meglio di te.
Cazzo, è vero. Dove stavo andando?
Non lo so e questo mi conferma che lavorare allo zoo sarebbe stato meno difficile che farti da coscienza.
Be' grazie.
Di niente tesoro.
Lo fulmino con lo sguardo. "Come sai i miei orari?"
"Il foglio, l'ho appena letto"
Mi avvicino alle scale. "Ok...io andavo a studiare nell'aula di musica"
"Senti io volevo..."
Non riesce a finire la frase perché una fastidiosissima voce squillante lo chiama da dietro e insieme a essa si sente il ticchettio veloce dei tacchi che si avvicinano sempre di più.
Per quale motivo, oca uno, due e tre hanno il permesso di portare dei tacchi a scuola ancora non l'ho capito e penso non lo capirò mai. Anche se Katrine è fidanzata con Cole non significa che il preside fa quello che vuole lei.
Stacy ci raggiunge. "Charlie, ehi Charlie"
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Seconda Chance - Amore oltre ogni confine
RomanceLe seconde occasioni vengono date quando si commette un errore. Che sia in ambito amoroso, lavorativo o routine di tutti i giorni. Si fanno delle scelte che non sempre sono quelle giuste e una volta che ci rendiamo conto dell'errore, ci pentiamo. N...