Capitolo 8 - ultima parte

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Finalmente due ore dopo sono fuori da scuola e posso andare con calma alla fermata. Ascolto la musica mentre esco dal cancello. Nell'intervallo tra una canzone e un'altra sento il rumore di una moto. Girandomi vedo Charlie che mi sorride mentre si infila il casco e poi parte ad una velocità che mi mette i brividi. Quando arrivo alla fermata non devo aspettare tanto prima dell'arrivo di Sam. "

Ehi Dolcezza sei ancora felice come questa mattina?" Mi allungo verso di lui per dargli un bacio sulla guancia, adora questo mio gesto tanto quanto io adoro farlo.

"Non sono proprio gioiosa, Adam ha avuto una ricaduta durante un'ora buca e abbiamo pianto in teatro"

"Capisco. Ne ha passate tante quel povero ragazzo"

Annuisco e non commento il fatto che sia la prima volta che dice qualcosa di carino sul mio amico da quando sa della sua esistenza.

"Ho anche litigato con le tre oche del pollaio e un po' con Charlie ma poi con lui mi sono vendicata"

Questa parte della giornata lo incuriosisce molto di più così gli racconto per bene come sono andate le cose. Alla fine, mi dà ragione perché è ovvio che io abbia ragione se si tratta di una discussione con le cheerleader.

Siamo quasi arrivati al capolinea quando passiamo davanti al bar del quartiere, non che bar preferito di mio padre, e lo vedo entrare con sottobraccio una prostituta.

Sam allunga una mano verso il mio braccio e mi abbraccia. "Dolcezza...non guardare"

Dopo diverse lamentele da parte delle persone perché l'autobus rimane fermo, Sam si separa da me e riparte. Non sono più in vena di parlare quindi mi metto ad ascoltare musica mentre guardo fuori dal finestrino. Chi mi vede potrebbe pensare che sono una depressa o che sto guardando fuori per fare scena ma in realtà non mi importa molto quello che pensano gli altri. Quando guardo fuori è per osservare le persone che camminano per strada e immaginare le loro vite. Ad alcuni faccio capitare dei miracoli perché la mia mente ha bisogno di credere che ogni tanto possano succedere mentre ad altri faccio capitare ciò che capita a me per non sentirmi sola. So che può sembrare orribile, non auguro a nessuno ciò che è successo a me però si tratta di fantasia e il mio subconscio ha bisogno di sapere che non solo l'unica. Ho pensato più di una volta di andare a parlare ad un incontro con un gruppo di supporto ma questo significherebbe ammettere ciò che ho passato. In più, non essendo soggetti alla legge sulla privacy, potrebbero denunciare le persone coinvolte pensando di farmi un favore ma non è così. La situazione è molto più complicata e non ci sono prove se non quelle fisiche che però non sono riportate su nessun documento valido.

Mentre medito sul mio passato e forse futuro, sento il cellulare vibrare e controllo che non sia nessuno di importante.


Messaggio da sconosciuto:

"Ehi sono Charlie, voglio fare una cosa domani ma ho bisogno di te. Salta l'ora di informatica e vieni in palestra. Sarò già là"


La prima cosa che faccio dopo aver letto il messaggio è salvare il numero, poi lo rileggo più volte e ogni volta, quando leggo le parole: "ho bisogno di te" il mio cuore salta un battito. Non so che intenzioni abbia ma vuole che io sia lì con lui e io ci sarò.

Arrivata a casa, che ovviamente è vuota, vado a lavarmi e poi mi metto a studiare. Per cena mi faccio solo un panino, sapevo che la fame di oggi sarebbe stata solo un caso isolato e che non si sarebbe protratta ancora per molto.

Dopo aver mangiato, mi preparo lo zaino e i vestiti per l'indomani. Mi sto per sdraiare a letto quando mi ricordo della porta così mi affretto chiuderla a chiave. Mi stendo speranzosa di cadere subito in un sonno profondo, sognando di incontrare ancora occhi verdi-azzurri pronti a osservarmi, peccato che non sempre i desideri si avverino.

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora