Entrati in palestra, la troviamo vuota e Charlie mi porta verso gli spogliatoi maschili. Dopo essere entrati, lui va verso il suo armadietto personale che viene dato solo ai membri di una delle due squadre della scuola, anche se il preside ha delle preferenze per quella di football.
Curiosa, chiedo: "Perché hai vestiti per due persone?"
Apre un borsone nero e inizia a tirare fuori delle tute. "Oggi in teoria c'erano gli allenamenti ma Cole li ha annullati per questo abbiamo fatto palestra insieme. Mi ero portato il cambio anche se ne ho sempre uno di scorta" Me ne porge alcuni con un'alzata di spalle. "Sono le cose più piccole che ho"
"Grazie. Però, vedo che sei organizzato" dico ripensando a ciò che mi ha detto. Pensa veramente a tutto.
Charlie si gira verso di me e allarga le braccai trionfante. "Ovvio, con chi pensi di stare?" È così strano pensare che questo bellissimo e contorto ragazzo sia il -mio- ragazzo. Troppo persa nei miei pensieri, non mi muovo. Prendendolo come disagio, Charlie dice: "Puoi andare a cambiarti dietro quegli armadietti" Gli sorrido e mi alzo ma vengo bloccata. "Aspetta, tieni"
Afferro il piccolo asciugamano che mi sta porgendo e vado a cambiarmi.
Ok, i suoi vestiti non sono enormi come quelli di Ethan e non riesco a capirne il motivo ma sono comunque molto più grandi di me. Praticamente ci nuoto dentro. Devo fare almeno tre risvolti sia ai pantaloni che alla maglia. Quando esco da dietro gli armadietti mentre mi tampono ancora i capelli rimango a bocca aperta e sbarro gli occhi.
Charlie non ha ancora finito di vestirsi, mi sta dando le spalle ed indossa solo i pantaloni, un paio di jeans sbiaditi che gli fanno un fondo schiena a dir poco da urlo. È proprio bellissimo, purtroppo però la mia reazione non riguarda la sua bellezza ma ciò che rovina la sua pelle. Anche a questa distanza riesco vedere le piccole strisce bianche sulla sua schiena, sono cicatrici. Anche se sottili ce ne sono così tante che mi manca il respiro al pensiero che qualcuno gli abbia potuto fare del male. Come se non bastasse sul fianco destro c'è il segno di un livido molto grande che ancora non si è assorbito del tutto. Come se lo è procurato? O forse dovrei dire chi glielo ha procurato.
Mi avvicino in silenzio e quando lo abbraccio da dietro, lo sento sussultare ma non dice niente, anche se sento che si è irrigidito. Passo una mano su una cicatrice, la accarezzo delicatamente e sento che la pelle è molto morbida e liscia. Porto la mano sul livido e questa volta sento che Charlie trattiene il respiro, forse gli ho fatto male. Per chiedere scusa gli lascio un bacio sulla schiena e subito dopo lui si gira e mi bacia con passione.
Sono un po' sorpresa e mi irrigidisco. Il mio corpo deve ancora recepire che questi gesti sono fatti da una persona diversa e quindi può abbassare le barriere. Il mondo smette di esistere quando le nostre lingue si incontrano e Charlie mi alza da terra per farmi allacciare le gambe alla sua vita e le braccia intorno al suo collo. Cerco di non stringerlo troppo per non fargli male al fianco e quando sente che sto scivolando, mi attira a sé con le mani sul mio sedere.
Immergo le mani nelle sue ciocche setose e le tiro dolcemente. Man mano che il bacio diventa più intenso, le sposto ai lati del suo collo e poi sulle sue spalle larghe e nude. Il mio corpo ha bisogno di contatto, voglio stringermi a lui sempre di più. Questa connessione tra i nostri corpi mi sta dando alla testa. Mi sento leggera e pesante allo stesso tempo, ho i brividi eppure vado a fuoco e mi sento felice ma preoccupata.
Sento che questo abbraccio è pieno d'amore e non vorrei mai separarmi da lui ma allo stesso tempo so che dovremmo affrontare argomenti molto seri.
Nessuno di noi due è un esperto in fatto di relazioni dato che io ne ho avuto una non consensuale e lui non ne ha proprio avute. Eppure i nostri corpi si comportano come se per loro fosse già tutto normale, come se non fosse la prima volta che si incontrano, come se si fossero aspettati per tanto tempo. Perché sì, è proprio questa la sensazione che provo, sollievo vero e proprio. Un sollievo che ti fa credere che non possa più accadere niente di brutto nella vita, quello che ti illude che non soffrirai mai più.
Vorrei che tutto questo durasse per sempre perché le mani di Charlie, anche se sono leggermente ruvide, mi provocano dei brividi mai provati prima. Le sue labbra carnose sembrano dei cuscini mentre il suo abbraccio mi fa sentire protetta.
Ci separiamo per riprender fiato e lui inizia a guardarmi con un sorriso sghembo sul viso.
Gioco con le ciocche che gli ricadono sulla nuca e chiedo: "Perché mi guardi così?"
"N-no, niente"
Dio, i suoi occhi dovrebbero essere illegali, soprattutto quando sorride.
Presa da un moto di sicurezza, lascio un bacio sul suo collo e poi salgo fino alla guancia. "Sicuro?"
Non so perché lo sto facendo, è la prima volta ma il suo profumo è come una droga e mi sta dando alla testa.
Continuo a lasciare dei baci sulla sua pelle abbronzata e lo sento sussurrare: "È solo che stai bene con i miei vestiti"
Lo guardo negli occhi e arrossisco. "Grazie"
Mi accarezza la guancia destra e sorride. "Sai, sei bella quando arrossisci"
"Ok, ora basta. Sennò arrossisco ancora di più"
Rendendomi conto di essere ancora attaccata a lui, mi imbarazzo e scendo.
Charlie mi guarda e sembra essere serio. "Stasera voglio parlare, resti con me?"
Sapevo che questo momento era vicino ma non pensavo così tanto. Ho paura ma non voglio dubitare di ciò che mi fa provare.
Alzo lo sguardo e mi perdo in quel verde-azzurro così profondo. Un ciuffo biondo cenere mi copre la visuale dell'occhio destro. In questo momento Charlie sembra un bambino, docile e indifeso. Lui mi vuole raccontare la sua verità quindi si fida di me e non posso certo rifiutare la sua fiducia. Quindi devo accettare e vedere se riesce a sopportare tutta la merda che comprende la mia vita.
Annuisco e vedo tornare il sorriso di Charlie. "Va bene"
Nota il mio disagio. "Non voglio metterti fretta e neanche ansia, se non sei ancora pronta ad aprirti lo capisco ma io sento di poterlo fare"
"Tranquillo, sarò più che felice di ascoltarti e magari di iniziare a liberarmi di un po' di peso ma..."
Mi interrompo perché odio le persone che usano il -ma- e lo sto facendo proprio io.
Il mio ragazzo mi incita a continuare guardandomi con una tale dolcezza da sciogliermi. "Ma..."
Sento gli occhi che mi pizzicano e inizio a capire dove si trova la fregatura. Non riuscirò mai a mentirgli guardandolo negli occhi, è un'impresa troppo difficile per me.
Con la voce incrinata dalle lacrime, provo a spiegarmi. "Vorrei davvero potermi togliere di dosso qualche peso e sento che saresti il ragazzo perfetto ma potrei farti scappare. Il mio passato spaventa perfino me quindi non vedo perché qualcuno dovrebbe farsene carico"
Charlie mi circonda il viso con le sue grandi mani. "Radiolina il motivo è molto semplice, tu ne vali la pena. Io so che è così e non capisco come faccio ad essere l'unico che si è accorto di quanto puoi essere meravigliosa. Non potrei mai scappare se prometti che non scapperai nemmeno tu"
Riconosco in lui la stessa paura viscerale che provo io. Quest'illuminazione mi risveglia, non potevamo evitare nulla. Noi siamo legati in qualche modo. Lui condivide il mio stesso dolore e la paura di spaventare con il proprio passato. Nonostante questo abbiamo anche la stessa curiosità irrefrenabile e il carattere complicato, oltre che la testardaggine. Non so come due persone come noi possano stare insieme ma vorrei davvero tanto che questa relazione funzionasse.
Mentre penso positivo, mi torna in mente Matthew e non posso far altro che rabbrividire per la paura. Mi stringo contro il petto di Charlie che in silenzio mi conforta, cullandomi con le sue forti braccia. Chiudo gli occhi per godermi la sensazione del suo petto contro la mia guancia e il suo profumo dolce. Sospiro felice quando mi calmo.
Mi rendo conto di non avergli risposto. "Non ti preoccupare, non scapperei mai da te. Sei troppo interessante"
Successivamente, Charlie si veste e andiamo a concludere la nostra giornata scolastica.
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Seconda Chance - Amore oltre ogni confine
RomanceLe seconde occasioni vengono date quando si commette un errore. Che sia in ambito amoroso, lavorativo o routine di tutti i giorni. Si fanno delle scelte che non sempre sono quelle giuste e una volta che ci rendiamo conto dell'errore, ci pentiamo. N...