Capitolo 16 - seconda parte

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Sento le urla della mia migliore amica e mi giro verso Adam che è preoccupato quanto me di quello che potrebbe succedere.

"Vie di fuga?"

Adam si guarda intorno speranzoso ma alla fine scuote la testa. Mi arrendo e mi giro verso Lily che sta venendo verso di me a passo spedito.

"Perché non mi hai detto che eri a scuola? Perché non hai risposto ai messaggi? Perché non sei venuta a salutarmi stamattina e soprattutto, davvero credevi di potertela cavare con un semplice -sto bene-?"

Sentendomi porre la stessa domanda per la seconda volta, sbuffo. "Perché tutti vi state lamentando, vi ho scritto che stavo bene quindi stavo bene"

Lily alza le braccia per aria come una matta. "Non mi sbuffare in faccia e poi lo sai benissimo che -sto bene- è una bugia"

La sto esasperando ma è davvero troppo divertente vedere questa piccola persona arrabbiata, è buffa. La guardo mentre per la frustrazione inizia a sbattere un piede per terra e incrocia le braccia al petto mentre mi guarda imbronciata. Un ricciolo le cade sul viso e non posso far altro che trovarla dolcissima.

Alzo gli occhi al cielo perché non voglio litigare. "Va bene, scusa"

Adam sistema il braccio sulle mie spalle come prima e ci ricorda della sua presenza. "Bene, ora andiamo tutti a lezione"

"Oh non ci provare Adam, sono incazzata anche con te. Dovevi scrivermi che era scuola"

Adam chiude gli occhi per assimilare il colpo, sapendo che adesso è il suo turno.

Beccato!

"Uffa Lily, non essere arrabbiata con me. Non ho fatto nulla. Pensa a..." Adam inizia a guardarsi intorno per trovare un argomento che possa distrarre la mia migliore amica. "...pensa a come si è vestita Mia stamattina"

Sapendo che funzionerà davvero questa distrazione, lo guardo a bocca aperta. Lui mi mima uno - scusa- mentre si allontana.


Vigliacco!


Cerco di uscire da questa situazione e quale scusa migliore della mia prossima lezione in cui Lily non c'è?

Guardo sconvolta l'orologio al polso, che non ho. "Amica, mi dispiace ma devo andare"

Lei mi guarda confusa e io ne approfitto per scappare.

Lily imperterrita, mi urla dietro. "Ehi. Ne parliamo a pranzo, non mi scapperai, AMICA"

Ciò che vedo quando entro mi fa rivoltare lo stomaco. Preferivo rispondere alle domande di Lily piuttosto che assistere a questa scena. Il prof ancora non è in classe e gli studenti sono massimo sei in tutta l'aula, non so dove siano finiti tutti ma so che avrei davvero preferito che ce ne fossero due di meno.

"Allora, vuoi venire in bagno con me?"

Queste sono le esatte parole di Stacy che si trova ad un centimetro di distanza da Charlie che le sta tenendo le mani sui fianchi scoperti da quella che lei chiama una maglietta. Passandogli accanto, commento: "Ora vomito"

Credo che Charlie mi abbia sentito perché si gira verso di me, questa volta sono io ad ignorarlo. Non penso di chiedere troppo, se vuole che io sia sua amica e che mi fidi di lui non deve comportarsi in questo modo. Non può essere così lunatico e deve uccidere almeno un centinaio delle sue personalità. Ammetto di non essere la ragazza più semplice del mondo ma seguire i suoi sbalzi d'umore e tutti i suoi cambiamenti è davvero impossibile. E se questo è lui, cioè il vero Charlie Anderson allora non può davvero pensare che io gli racconti la merda che rappresenta la mia vita.

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora