Capitolo 44 - ultima parte

27 2 0
                                    

Il pomeriggio e la serata successivi passano in fretta e nella più completa tranquillità. Charlie si è allenato nella taverna al piano di sotto e ha dipinto un po' dopo una doccia calda. Io ho sistemato casa e le mie cose nello spazio che il mio ragazzo mi ha riservato in camera sua.

Dopo aver ordinato il cibo thai che abbiamo mangiato in salotto, ci siamo messi a studiare le materie dei corsi che abbiamo in comune. Alla fine l'unica che ha studiato sono stata io perché lui era troppo preso a distrarmi in tutti i modi possibili. Avere le gambe sopra quelle di Charlie gli conferisce un milione di modi per interrompere il mio studio. Prima con un po' di solletico che finisce solo quando ho i crampi alla pancia a furia delle risate e poi una mano di Charlie mi accarezza il polpaccio nudo. Sento le sue abili e lunghe dita che delicatamente mi coccolano provocandomi dei brividi lungo la schiena e delle scosse di piacere.

Trattengo a stento un gemito e mi arrendo, chiudo il libro e lo guardo. Il suo sguardo concentrato su ciò che sta facendo come se la mia gamba fosse la cosa più affascinante che lui abbia mai visto.

Successivamente le sue dolci carezze si spostano più in alto, sul mio ginocchio dove lascia un bacio umido. Finalmente alza gli occhi e li incatena ai miei. Posso leggere tutto il desiderio e il bisogno che ha di me. Vuole dimenticare questa giornata tanto quanto lo voglio io e sa che l'unico momento in cui niente conta più di noi due è quando facciamo l'amore. La punta delle sue dita si insinua sotto l'orlo della maglietta e mi accarezza l'interno coscia. Adoro la striscia di fuoco che la scia sulla mia pelle ogni volta che mi tocca.

Lo desidero, sento il bisogno impellente di averlo dentro di me o potrei impazzire. Gemo nel momento in cui sento le sue dita che trovano il loro obiettivo. Gli occhi di Charlie si scuriscono non appena sente il calore e l'umidità delle mie mutandine e lo sguardo che mi rivolge mi fa tremare smaniosa. Mi lecco le labbra e sento un gemito abbandonare le labbra di Charlie prima che quest'ultimo mi salti addosso per stendersi sopra di me e baciarmi. La sua lingua assaggia la mia con una passione tale da farmi girare la testa.

Ansimo nel sentire la dolce intrusione delle dita di Charlie dentro di me e inizio a muovere i fianchi scossa dal piacere. Le mie mani lo spagliano con frenesia, dettata dal desiderio. Quando le dita di Charlie trovano il punto esatto in cui nasce il piacere, aumentano in ritmo facendomi urlare. Stringo tra le mani i suoi capelli mentre la sua bocca bollente mi bacia il collo e la spalla lasciata scoperta dalla maglietta.

Chiudo gli occhi concentrandomi su ciò che sento finché non diventa troppo e con un gemito strozzato, vengo travolta da un orgasmo veloce ma intenso. Ansimo cercando di riprendermi quando Charlie mi guarda negli occhi e mi sorride.

"Sono un ragazzo bisognoso di attenzioni. Soffro di mancanza d'affetto"

Sorrido per la sua stupidità.

Ribalto la situazione mettendomi a cavalcioni su di lui per restituirgli il favore. "Non ti preoccupare. Ora avrai la mia più completa attenzione, per un bel po' di tempo"

Un'ora e mezza dopo mi trovo sdraiata su Charlie con i libri ai piedi, le mani intrecciate mentre ognuno pensa. Personalmente mi sto concentrando sul respiro del mio ragazzo che è tornato tranquillo dopo il nostro momento di passione. È davvero rilassante da ascoltare. Calma i nervi. Guardo la mia mano sinistra intrecciata alla sua destra, appoggiata al suo petto, le fisso mentre si alzano e abbassano a ritmo di quest'ultimo. Le osservo mentre penso a tutto ciò che ci è successo da quando ci siamo incontrati la prima volta.

Ripenso a quanto mi fosse sembrato scontroso ma bello la prima volta. Alla vergogna provata quando gli sono andata a sbattere contro la mattina dopo e alla rabbia quando insisteva perché gli raccontassi cosa mi succedeva. Ricordo il primo pranzo nel nostro gazebo al Fairmount park e a come Adam avesse capito fin da subito che potevamo fidarci di lui. Ripenso alla festa di Bethany, alle litigate per la sua curiosità, al suo rapporto con Stacy, al nostro primo e bellissimo bacio e alla serata in cui ci siamo aperti l'uno con l'altro.

Trovo incredibile come in così poco tempo siano successe così tante cose. Gli incontri ai quali ho partecipato, le lezioni saltate perché eravamo in palestra a fare il graffito o nell'aula del coro a cercare l'ispirazione per le sue opere. Tutte le tentazioni e le sfide che ci siamo lanciati per rendere le situazioni molto più intriganti e divertenti. Ripenso al mio cambiamento, che gradualmente mi ha fatto tornare in vita rispetto a com'ero prima del suo arrivo. Ho ricominciato a mangiare, ho smesso di fingermi chi non ero e ho cominciato a farmi valere molto più spesso.

Abbiamo avuto delle ricadute che mi hanno fatto riflettere molto, lo ammetto, ma anche solo un momento così semplice e rilassante mi fa passare ogni dubbio. So che nonostante gli alti e i bassi, nonostante il nostro passato, nonostante la mia situazione, io lo amo.

Il cuore mi si stringe ogni volta che penso a quanto questo sentimento sia forte. Quasi mi manca il respiro all'idea di perderlo ma la sua pelle calda e liscia a contatto con la mia, mi tranquillizza.

In che modo questo potrebbe mai essere sbagliato?

Ci siamo risistemati, ci siamo aggiustati e c'è voluto molto ma dopo che Ethan ci ha aiutato a scoprire la verità, possiamo mettere l'anima in pace. Certo, io potrei pensare che magari l'incidente ci sarebbe stato ma sarebbero sopravvissuti ma la verità è un'altra. Non saremmo mai riusciti a scappare da mio padre quindi macchina ferma o no lui ci avrebbe fatto fuori perché era quello che voleva.

Mi addormento senza accorgermene e una sagoma inizia a comparire davanti a me.

Urlo dalla gioia. "Ethan"

"Abbiamo poco tempo"

Lo interrompo iniziando a parlare a macchinetta. "Che significa poco tempo? E cosa accadrà quando scadrà? Io ho bisogno di dirvi che vi amo e che mi mancate così tanto"

"Ti amiamo moltissimo anche noi, ma lasciami parlare, ok?" Annuisco in ansia. "Non posso più tornare. Né io né la mamma potremmo più tornare. Eravamo rimasti solo perché tu sapessi la verità, ora che l'hai scoperta ce ne andiamo consapevoli che la tua vita d'ora in poi sarà in discesa. Sarai felice, noi ce lo auguriamo con tutta l'anima. Hai già sofferto abbastanza. Ti voglio un mondo di bene piccola peste e dì al tuo Charlie che è un maledetto stronzo fortunato perché lo avrei picchiato a prescindere se non me ne fossi andato via troppo presto. Sei stata brava a trovare il mio diario e spero che lo terrai custodito, ci sono cose che potrebbero servirti per tirati su di morale più avanti. Bene, il tempo è scaduto. La mamma ti manda un bacio" Mi lascia un bacio tra i capelli. Me ne lascia un altro sulla fronte e dice: "Questo era mio, tesoro"

Inizio a sentite sempre meno la pressione delle sue labbra e riapro gli occhi, Ethan sta sparendo.

Svegliandomi tra le lacrime, urlo: "No, fermo!" 



Nota autrice:

Molte altre verità in questo capitolo. 

Ormai ci stiamo avvicinando alla fine, mancano davvero pochi capitoli e vedremo come andrà a finire questo casino. 

Fatemi sapere che cosa vi aspettate...

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora