Confidarsi? 53

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Claudio

Credevo di passare una notte insonne, come quando ritorno al mio passato, ripenso alla mia adolescenza, ai contrasti con mio padre, la sofferenza, le prese in giro perché vivevo in una casa popolare... e non potevo permettermi niente... almeno fino a quando mamma prese definitivamente il posto di bidella e potevamo far affidamento sul suo stipendio, anche se non era alto, papà faceva il portantino in un ospedale e non prendeva granchè... già facevano sacrifici per pagare le tasse universitarie di mio fratello, speravano che io appena diplomato andassi a lavorare da qualche parte... invece spiazzai mio padre dicendo che volevo fare il medico, con mamma mi ero già confidato, ma avevo pregato di non dirglielo, non volevo rovinare quei pochi momenti in cui stavamo insieme... la sera o la domenica. Uscivo poco con gli amici, un po' perché non mi potevo permettere di spendere e un po' perché ne approfittavo per studiare... e poi allora non pensavo alle ragazze preso dai problemi familiari... e neanche loro erano attratte dal cupo secchione, mentre mio fratello era sempre allegro e leggero... conquistatore anche senza volerlo... poi come siamo cambiati col tempo... lui che si innamorava sempre... e soffriva ed io che non m'innamoravo mai, con in mente solo di diventare qualcuno. Lui è diventato un bravo avvocato, associato di uno studio, ma è rimasto coi miei, forse si sentiva in colpa ad andarsene, visto che io appena ho potuto sono scappato da quell'ambiente orribile... tornandoci raramente... allora ne ero convinto, poi ho capito che avevo rinnegato anche i miei cosi... mamma mi ha perdonato, ha capito e m'invitava sempre a ritornare da loro per cena, per un caffè, per farmi vedere e soprattutto per rappacificarmi con mio padre, anche se non è che avevamo avuto chissà che lite... qualche discussione... il silenzio assoluto... e poi la fuga.... Quando mi hanno detto del male che ormai stava dilaniando papà... era ormai tardi, non si poteva fare più niente, se non.... non farlo soffrire tramite le medicine... io ci sono stato, volevo fargli cambiare casa, almeno per gli ultimi mesi, ma lui niente... è voluto morire lì nel suo letto... e dopo sei mesi mamma l'ha seguito, non ce l'ha fatta a restare senza di lui... non sembrava un amore cosi grande.. pensavo ad una coppia normale abituata a stare insieme, a sopportare i pesi che la vita ti propone.... Ed invece erano cosi legati... abbiamo parlato poco io e papà... in quei mesi, sono andato da lui tutte le volte che potevo, il mio lavoro mi prendeva molto, la mia carriera stava ingranando... Paul mi stimava molto, ma quando ha saputo casualmente di mio padre... mi ha dato tutti i permessi che volevo...

Questo tempo non lo riavrai più... ricordalo...

Non abbiamo parlato dei nostri scontri io e papà, ma solo dei bei ricordi, forse avrei dovuto farlo, forse avrei dovuto chiedergli scusa di come me ne sono andato... delle feste che non ho voluto passare con loro, prima per studiare all'università e poi per il dottorato... poi ancora per divertirmi con gli pseudo amici coi primi soldi... però ho capito dai suoi occhi che mi aveva perdonato... quegli occhi azzurri come i miei... credo di aver preso da lui questo lato oscuro del mio carattere... egocentrico, egoista.. permaloso.. dispettoso.. si.. mentre mio fratello ha preso da mia madre, la gentilezza, l'allegria, la comprensione... avevo messo tutti questi pensieri, ricordi in un cassetto, fanno soffrire, insieme alla morte di mia madre... che volevo portare con me... allontanarla da quella casa, ma lei niente, allora anche Giacomo è rimasto ancora, per farle compagnia, ha notato in lei prima di me quella depressione che si è presa possesso di lei... fino al crepacuore che ce l'ha tolta... eravamo li con lei e non lo dimenticherò mai... ma vorrei dimenticarlo.. dimenticare quegli occhi vacui... che volevano solo chiudersi, mentre noi la volevamo trattenere... mentre con papà li ho chiusi io, mamma non ce la fece, si perdeva nei suoi occhi, anche dopo anni insieme... mi diceva... lui non potevamo trattenerlo più, soffriva troppo... parlare di questo con qualcuno mi dilania... non voglio aprire questo cassetto né con Alice, né con Amalia, né con nessun altro... neanche con Giacomo ne ho parlato, abbiamo pianto insieme abbracciati e basta... poi nessuna parola sull'argomento... lui mi conosce e sa che non deve azzardarsi... ma ieri vedere quel nome nella lista dei nomi papabili per mio figlio mi ha fatto tremare il cuore... ho perso un battito ed il mio cervello ha iniziato a ricordare, ad emettere immagini, come in un film... sono dovuto andare a rifugiarmi nello studio con una scusa....ma credo che Alice abbia capito che qualcosa non andava... per fortuna a letto non mi ha chiesto niente... mi ha abbracciato e basta... ho sentito le sue mani nei capelli.. e mi accarezzava come un bambino, fino a che ho preso sonno...
Ultimamente si sveglia prima lei di me.. perché il pancione dà fastidio... siamo quasi all'ottavo mese... è enorme.. tutta pancia... e scalcia parecchio, si calma solo quando l'accarezzo raccontando qualcosa.. o lei canta... si canta... già è viziato questo bimbo... guardo l'orologio... è ora... mi alzo... mi siedo sul letto e mi tolgo la maglietta... poi sento la sua mano che mi sfiora la schiena...

Un' allieva specialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora