Un venerdì hot 88

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Alice

Finisco di preparare il trolley per Venezia, non so come fa Claudio a prepararlo così velocemente e non dimenticare nulla... io ci impiego un sacco di tempo e dimentico sempre qualcosa. Menomale che non fa freddo, cosi niente cappotti o giubbini che prendono spazio.... Comunque ho messo un po' di tutto, ma soprattutto per la sera, per cenare al ristorante e per la notte... anche se dura poco... ma siamo a Venezia.
Lui vuole andare con l'auto perciò possiamo portare qualcosa in più e lasciarlo in auto... anche qualcosa da mangiare...

Eh no.. niente di Amalia... l'auto si sporca e puzza.

Ma se ho fame ... e non ti vuoi fermare?

Ma sono a malapena cinque ore.

A malapena? E non mi vuoi fa mangiare in cinque ore? Bere un caffè?

Sei come un bambino che mangia ogni tre ore? Comunque ci possiamo fermare all'autogrill.

Così ci avviamo battibeccandoci in continuazione... in auto e percorriamo l'autostrada del sole ascoltando musica... che stavolta decido io... e direte di Giulietto che ne è?
Claudio mi ha convinto a lasciarlo... e dove? Non certo a Giacomo, già gli bastano le due birbanti, il cucciolotto l'abbiamo lasciato a Sacrofano da nonna, ci sono anche Marco e Yukino che se lo contendono e speriamo che questa volta lui li contagi e si decidano anche loro a mettere al mondo un bebè... ma quel mio fratellino... è un bebè ancora lui... confido nella voglia di maternità di Yukino. Dopo cinque interminabili ore staccate da un caffè e dolce all'autogrill arriviamo a Piazzale Roma dove dobbiamo per forza parcheggiare l'auto. Poi dobbiamo andare all'hotel a piedi tirandoci dietro i trolley... naturalmente quello più grande e pesante è il mio e per una volta Claudio lo prende lui senza lamentarsi. Si lamenta invece che questo hotel a cinque stelle non ha l'ingresso sulla laguna come un altro a cui andò tempo fa, già immaginava di andarci col motoscafo, invece ci dobbiamo incamminare.

E menomale che non c'è Giulio con tutto il suo ambaradan... però ci sei tu col tuo...

Lamentandosi del mio beauty case in mano.

Non c'entrava nel bagaglio....

mi chiedo che c'è lì dentro per soli due giorni.

e.... non mi devo cambiare per cena? Poi se fa freddo? Se fa caldo?

E se piove?

Mi prende in giro.

No, l'ombrello non l'ho portato.

Scommetto però che hai portato la piastra per i capelli.

E certo, quella è immancabile.

Immancabile....

Mi ripete a pappagallo... con una smorfia. Quando fa cosi non lo sopporto. Nel frattempo mi guardo intorno cercando di non inciampare, Venezia è bellissima... ora il sole sta iniziando a tramontare e dà un'aria romantica e malinconica alla città. L'hotel è bellissimo, anche se dall'aria antica e barocca... tanto veneziana... mi piace... il tempo del check-in e saliamo in camera, ti pareva che non eravamo al secondo piano, ma per fortuna c'è l'ascensore... moderno. Le sorprese non finiscono qui, abbiamo una suite, enorme... con balconcino affacciato sul canale... dall'altro lato... bellissimo... non vedo l'ora di scendere di nuovo e farmi un giro... mentre il mio CC ha altre idee, visto con quanta enfasi mi abbraccia da dietro mentre sto chiudendo le tende, mi scoccerebbe farmi vedere amoreggiare con lui dai turisti in strada.

Non chiudere.... non ci vedono da là... e poi è eccitante...

Mmmmmmmmmm...

Non riesco a parlare, le sue mani già sono ovunque... e la sua bocca sul collo...

Un' allieva specialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora