Sembrava tutto tranquillo quel pomeriggio nel bosco, in una piccola radura erano presenti due cataste di legno sul finire della radura leggermente coperte dall'erba alta e da due cespugli, in mezzo alla radura sul ceppo di un vecchio albero era presente una bandiera azzurra. Nessuno si sarebbe mai potuto aspettare che quel luogo era una trappola, tutti i cespugli, sotto i tronchi e i rami erano presenti delle figure perfettamente mimetizzate, sotto la catasta c'era una figura nera acquattata in mezzo al cumulo di legna, erano tutti in attesa, con un solo compito, colpire il nemico.
Il respiro aveva reso umido il tessuto del suo passamontagna e il sudore gli aveva fatto appicciare i vestiti al corpo assieme alla polvere, una goccia di sudore gli entrò nell'occhio facendoglielo sbattere. Nessuno si sarebbe accorto di lui. Era sdraiato sull'erba sotto alla catasta da chissà quanto tempo, un filo di vento agitò gli steli sopra la sua testa e il suoi uditò captò delle voci in avvicinamento, senza muoversi appoggiò la testa al terreno ed ebbe la conferma, stava arrivando qualcuno, guardò l'altra catasta di legno in cui si era nascosto un suo compagno.
Con calma afferrò deciso il fucile appoggiato di fianco e controllò che fosse pronto a sparare, le voci si fecero più vicine, sorrise mettendosi in posizione di tiro"Non sospettano nulla." mormorò. Li vide apparire dopo un battito di ciglia, avanzavano su due colonne in maniera scomposta, on mano tenevano strette le loro armi, cantavano convinti di avere la vittoria in pugno, avevano visto la bandiera e la volevano prendere, mancava poco.
La figura mise il dito sul grilletto inquadrando il suo bersaglio e fece un respiro profondo quando udì una voce che lo bloccò "Hey, ho visto qualcosa muoversi laggiù." immediatamente l'attenzione del gruppo avversario si concentrò verso un punto della radura, li avevano scoperti.
Capendo che era ora, la figura si sollevò in piedi rovesciando ovunque i rami che erano sopra di lui, tutte le teste si volsero verso la fonte del rumore, ma lui non attese "FUOCO." urlò premendo il grilletto, un getto d'acqua uscì dall'arma colpendo la ragazza in testa alla colonna.
Il sottobosco s'accese dei clamori della lotta, dagli alberi caddero giù palloncini colorati, che esplodendo inondarono il nemico mentre da sotto gli alberi i suoi uscirono lanciando urla di guerra e sparando getti d'acqua colorata, il nemico si radunò rapidamente attorno al suo bersaglio ma era finita, erano totalmente allo scoperto circondati da ogni parte e senza via d'uscita.
La figura sorrise guardando gli avversari "Vi arrendete?" chiese mentre i suoi ricaricavano le armi, il suo bersaglio lo guardò poi sorrise "Noi ci arrendiamo." poi la ragazza si rivolse alla sua squadra e a quella avversaria "Bambini, tornate al campo con Alina e Matteo, io resto qui con Mr.Black a pulire tutto, mi raccomando cambiatevi."
Una volta spariti gli animati la figura si tolse il passamontagna scoprendo i suoi capelli neri "Stavo morendo di caldo con quel coso addosso." la ragazza lo guardò "Ma come ti sei conciato? Per quanto tempo sei rimasto la sotto?" chiese mentre il giovane si "ripuliva" "Devi ammetere che è stata un'ottima tattica." disse poi piegandosi a raccogliere i residui dei palloncini e mettendoli dentro il suo cappello con la visiera "Guarda che lo sapevo che ci stavi aspettando." rispose la ragazza coprendosi con la sua maglia bianca "Mi hai completamente inzuppato." in risposta il ragazzo si tolse la felpa e gliela porse "Non è molto ma almeno non ti si appiccica addosso la maglia." borbottò arrossendo e continuando a raccogliere i pezzetti di plastica "Come mai li hai comunque condotti qui?" domandò il ragazzo, la ragazza rispose con un sorriso enigmatico "Aspetta dov'è la bandiera?" disse lui vedendo che il vessillo della sua squadra era sparito, prima che potesse dire qualcosa un boato dal campo si faceva udire "Il gruppo ha fatto da scudo a uno dei tuoi in modo che non fosse bagnato e poi gli hai dato la bandiera." disse capendo la situazione "Oh si, la tua squadra arriverà ultima." disse sorridendo mentre si avviavano verso il campo "Ti ho battuto." la sua affermazione fu fermata da una risata del ragazzo "Secondo quanto dicono le regole, chi riesce a rubare più fazzolettoni ottiene il secondo posto, specialmente se prende quello della caposquadra." la ragazza annuì "Certo, ma come vedi, il mio fazzolettone è ancora dietro di me..." lui sorrise e le indicò l'ingresso della casa "Allora che sta impugnando Giuseppe?" disse mentre il ragazzino stringeva trionfante il pezzo di stoffa "Come hai fatto?" chiese "Mentre parlavi uno dei miei ti ha messo in tasca un pacco di fazzoletti e ti ha sfilato il fazzolettone, semplice ed efficace." rispose lui, poi le sorrise "Sarà per la prossima sfida, il segreto per una vittoria totale è saper aspettare." disse il ragazzo riprendendo a camminare "Andiamo che per merenda ci sono the freddo e pane e nutella e in questo caso è meglio non aspettare." la ragazza sorrise seguendo l'amico verso le loro squadre festanti.
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Random - L'ordinario in mini racconti
Short StoryNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...