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Scramble: Decollo rapido su allarme, o scramble (o scrambling) è un termine militare che definisce l'atto di far decollare un per intercettare e identificare un aereo sconosciuto.

Gian era seduto su una delle sedioline del Campo Einaudi cercando di restare concentrato ma è dura se in testa stai combattendo una battaglia e intanto pensi a cosa devi fare durante la settimana, improvvisamente una notifica sullo schermo "EMERGENZA S2." Sobbalzò un messaggio che quella sera sperava di non leggere "Tutto bene?" chiese Gabriella seduta vicino a lui notando lo sguardo di Gian cambiare "No." poi chiuse con uno scatto il pc e raccolse le sue cose gettandole nello zaino "Mi riesci a passare gli appunti?" le chiese mentre si metteva lo zaino sulle spalle, senza aspettare risposa corse fuori dall'aula.

Era un vero scramble, Gian chiamava Scramble ogni volta che doveva correre per qualcosa d'imprevisto o di diverso.

Corse fino alla fermata del pullman salì sul 68 e li riprese fiato, quando scese alla fermata e poi salì a casa, appena aprì la porta si trovò di fronte Giulia "Vedo con piacere che anche tu hai ricevuto il messaggio." esclamò legandosi i capelli in una coda sbarazzina mentre si aggiustava la polo e i pantaloni operativi.

"Home
A place where I can go
To take this off my shoulders
Someone take me home
Home"

Gian era schizzato in camera sua ed aveva aperto con uno scatto la porta del suo armadio quello riservato alle uniformi, prese la polo rossa appesa di fianco alla vecchia camicia azzurro cielo con tutti i distintivi scout, poi prese i pantaloni operativi e la giacca, chiuse con uno scatto il cinturone e la giacca, tolse dallo zaino il pc, il caricabatterie, il portapenne. Sorrise mentre si metteva la giacca "Giuggiola, sai dove andiamo?" "Nope." rispose l'amica "Fantastico, prendi una confezione di pane a cassetta dalla dispensa e dei tovaglioli." esclamò correndo in cucina e afferrando dal frigo un involucro di salumi e delle "sottilette" prese anche una confezione di bustine di the e una di caffé istantaneo mettendo tutto nel suo zaino. "Maurizio ha detto che ha lui Luna:" Gian annuì "La terrà lui, tanto non ci serve stasera vero?" "Non credo dovremo cercare qualcuno stasera." rispose Gian allacciandosi le antinfortunistiche "Hai i guanti da lavoro?" Giulia aveva annuito "Andiamo allora." uscirono e salirno sulla Panda della ragazza.

Look, I didn't power through the struggle just to let a little trouble
Knock me out of my position, and interrupt the vision
After everything I witnessed, after all of these decisions

All these miles, feet, inches"Gian, te la senti?" chiese Giulia mentre guidava, Gian la fissò sorpreso "In che senso?" "Hai ricevuto una serie di batoste pesanti e si, insomma, te la senti?"

All these miles, feet, inches
They can't add up to the distance
That I have been through, just to get to
A place where even if there's no closure, I'm still safe
I still ache from trying to keep pace
Somebody give me a sign, I'm starting to lose faith

Gian le sorrise "Giu, devo andare avanti, piangermi addosso non servirà, dopotutto, il tempo passa no? E poi lo sai, quando indossiamo queste, bhe, i problemi non esistono." commentò fissando il traffico.

Now tell me, how did all my dreams turn to nightmares?
How did I lose it when I was right there?
Now I'm so far that it feels like it's all gone to pieces
Tell me why the world never fights fair
I'm trying to find

"Lo so che in uniforme i problemi non esistono ma sono anche come lavori tu, come cerchi di portarti al limite per non pensare." rispose Giulia "Tanto sono solo no?" rispose Gian estraendo una cassa di gomme alla menta, Giulia strinse il volante "Io, Cecilia, Giorgia, ecc ti ringraziamo per le tue belle parole." rispose "Giu, sai cosa intendo, per una volte non volevo essere il classico amico." commentò "Però mi sbagliavo." poi le sorrise "CRI, l'animazione, i sabati sera con i miei amici mi stanno aiutando tanto, tutti voi lo state facendo perché posso finalmente dire che sto meglio."

Look, I've been through so much pain and it's hard to maintain
Any smile on my face, 'cause there's madness on my brain
So I gotta make it back, but my home ain't on the map
Gotta follow what I'm feeling to discover where it's at

"Questo servizio magari mi aiuterà a non pensare, sono bravo a dare senza aspettarmi nulla in cambio, perché credo nel bene e nella felicità del prossimo." commentò poi le sorrise "Ho bisogno di nuove esperienze, nuove avventure, nuove cose per poter cambiare realmente pagina." terminò Gian.

I need the (memory)
In case this fate's forever
Just to be sure these last days are better
And if I have any (enemies)
Then give me the strength
To look the devil in the face and make it home safe

"Sai, ho finito di recente di vedere "Rookie blue" su Raiplay." "Lo so." rispose Giulia "Ecco, li hanno un motto che potremmo usare anche noi due "Servire, proteggere e non fare casini." Commentò con un sorriso Gian "Già, hai ragione, quando si tratta di questa squadra, c'è sempre qualcosa che va storto." commentò Giulia.

I found no cure for the loneliness
I found no cure for the sickness
Nothing here feels like home
Crowded streets, but I'm all alone
I found no cure for the loneliness
I found no cure for the sickness
Nothing here feels like home
Crowded streets, but I'm all alone

In quel momento il telefono di Gian suonò "Si tratta di Matteo." Giulia senza parlare gli indicò qualcosa attraverso il vetro del cruscotto e Gian strabuzzò gli occhi, una colonna di otto automezzi si stagliava di fronte a loro, un pick-up con i lampeggianti accesi e la barra a led con scritto sopra "Colonna Croce Rossa" apriva la colonna "Hey, voi due, parcheggiate subito il mezzo e venite a bordo del mio mezzo." esclamò la voce di Matteo.

Rapida Giulia parcheggiò ed entrambi presero i loro zaini poi Giulia salì per prima sul pick-up e tese la mano a Gian "Sei pronto?"

Home
A place where I can go
To take this off my shoulders
Someone take me home
Someone take me

Gian le afferrò deciso la mano "Sono pronto." entrambi montarono sul veicolo e chiusero con uno scatto la portiera "Eccovi i caschi." esclamò Matteo "Spero che non abbiate impegni per la serata perché temo che non dormirete per un po'." Giulia sorrise "Gian ha portato la merenda." Matteo annuì "Gian come sempre pensa alle cose importanti." mentre il suddetto ragazzo si metteva il caschetto "Gian, comunica distanza di sicurezza, sirene attive e velocità normale." Immediatamente Gian afferrò la radio e riferì "Giulia, ti dispiace?" esclamò Matteo indcandole il pulsante blu.

La quiete della sera fu spezzata dall'ululato delle sirene poi l'autocolonna si mosse e Gian fissò Giulia "Servire, proteggere." Giulia gli strinse la mano "E non fare casini."

Random - L'ordinario in mini raccontiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora