Cocci

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Alessia si sistemò meglio sulla sua sedia cercando di trovare una posizione più comoda in cui leggere il suo libro, mancava poco all'arrivo del pullman per il rientro, erano stati due giorni particolari e aveva visto Gian leggermente irritato o meglio l'aveva visto veramente arrabbiato, specialmente quando dopo aver rimproverato aspramente un ragazzino aveva chiesto sorridendo a Luisa di passargli la caraffa dell'acqua, in quel tono falsamente gentile Alessia e Giulia l'animata seduta accanto a lui avevano intuito quanto fosse arrabbiato.

Dopo pranzo aveva finito di fare il suo zaino ed era andato a dare una mano alla sua squadra nel lavare i piatti, l'ultima volta che l'aveva visto stava pulendo i piatti in compagnia dei suo animati.

Lei si era occupata della pulizia del refettorio ed era seduta vicino a un termosifone cercando di scaldarsi.

Improvvisamente il suono cristallino del vetro che si rompe, la voce acuta di Elena, una delle sue animate spezzò la quiete "Oh, no, si sono rotti dei bicchieri." pochi secondi dopo udì chiaramente la voce di Gian "Uscite tutti. Subito." 

Vide apparire anche Giulia che la guardò "Forse è meglio che vai." Alessia si affacciò e guardò oltre la porta, vide Gian in mezzo ai cocci di vetro "Tutto bene?" l'occhiata che ottenne in risposta valse più di mille parole "Okay, aspettami qui, vado a prendere  una paletta." in risposta Gian tirò un pugno all'armadio di metallo "Hey, no." disse fissandolo male.

"Bhe dai, guarda il lato positivo, avrete meno cose da asciugare." commentò fissando la montagnetta di cocci sul pavimento, Gian si limitò a grugnire "Sento i frammenti sotto la suola degli scarponi." poi si guardò le mani "Ale." Alessia alzò lo sguardo verso Gian "Temo di essermi tagliato." commentò fissando la sua mano da cui usciva una linea cremisi.

"NOOO, NON LA METTO." "SMETTILA DI FARE IL BAMBINO E VIENI SUBITO QUI." disse Alessia fissando Gian "No, l'acqua ossigenata brucia." Alessia lo fissò "Gian, vieni qui e fatti disinfettare." "No." Alessia lo guardò "Ho detto, vieni qui e fatti disinfettare." Gian le sorrise "Sai che la saliva è un disinfettante." "Non provare a leccarti." poi rapida lo bloccò e inizò a medicarlo "Ahi, guarda che fa male." disse Gian "Zitto." rispose l'amica "Comunque hai visto, abbiamo pulito tutto." esclamò mentre lei gli sistemava la mano "Non è un taglio profondo." commentò "No." rispose Alessia premendo sulla ferita "Ma sei impazzita?" esclamò sussultando Gian "La prossima volta non tirare pugni agli armadi, sei tu quello che deve curare le persone non il contrario." commentò mettendogli un cerotto "Come mai ti fai sempre male?" Domandò Alessia fissandolo "Forse perché preferisco ferirmi io piuttosto che curare altri." replicò "Abbiamo già affrontato questo discorso." commentò Gian fissando il terreno "Allora evita di farti male ok? E non parlo solo delle cose fisiche." commentò Alessia mettendo via i bendaggi.

Gian rimase in silenzio a quell'ultima affermazione, sapeva perfettamente a cosa faceva riferimento "Stavolta, starò attento." Alessia annuì "Lo so, però, permettimi di avere paura." Gian le andò vicino e le sorrise "Posso contare su di te?" Alessia annuì  "Sai già la risposa." Gian le strinse la mano "Stavolta sarò diverso." Alessia legò i suoi occhi a quelli dell'amico "Promesso?" Gian annuì "Promesso."

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