Hanabi

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Un altro giorno era finito, Giulia scese dall'automezzo assieme a Irene e a Gian "Allora come va?" domandò loro Lidia apparendo con in mano un porta blocco, Gian alzò le spalle "Come sempre." Giulia annuì "Facciamo quello che ci è stato insegnato." rispose mentre si dirigevano al magazzino del Campo "Zaino, DAE e 3 Radio." Esclamò Gian consengando i materiali all'addetto,  Lidia sorrise "Matteo ha detto che siete stati bravi oggi." Giulia alzò le spalle "Noi siamo qui per Servire." "Proteggere." aggiuse Gian "E non fare casini" terminò Irene.

Si andarono a cambiare nel container/modulo abitativo temporaneo che condividevano, erano da 5 giorni in quella postazione a fare servizio al Campo Scout di Roma, c'erano tantissimi gruppi scout per la ROUTE nazionale e tra gli scout c'era Ginevra, la pupilla di Gian. 

Era pieno luglio e il sole caldo stava lentamente scendendo, una volta in "civile" i tre uscirono ed andaro al "bar" allestito per l'evento, trovarono altri colleghi seduti ai tavolini assieme a tanti altri ragazzi "SATIROOOOOO!" Gian chiuse gli occhi "Oh, guarda, Ginevra ti ha visto." commentò Giulia "Ma va..." rispose Gian mentre pagava per tre bottiglie d'acqua, poi si volse e vide la ragazza sbracciarsi verso di lui "Siamo qui." esclamò indicandogli un gruppo di persone su uno spiazzo "Andiamo?" "Voi fate come volete, se io provo a sparire mi trovo legato per terra con Ginevra armata di coltello." Irene sorrise "Sarebbe una cosa divertente." Gian la fulminò con lo sguardo "Andiamo." commentò avvicinandosi al gruppetto "Stasera ci sono i fuochi d'artificio, siete contenti?" esclamò Ginevra mentre i tre si sedevano accanto a loro "Quindi stasera non andremo a dormire subito." in quel momento i loro telefoni suonarono "Ecco, appunto, tra 45 minuti dobbiamo riandare." esclamò Giulia "'zzo merda." mormorò Irene.

"Gian ti andrebbe una cena una sera?" esclamò una ragazza del gruppo di Ginevra "A me va tutte le sere." rispose Gian benevendo un sorso d'acqua, poi fissò Ginevra "Piccola cara, ho lasciato a te quella cosa?" Ginevra annuì "Si, ti serve?" Gian scosse il capo "Sai bene che non posso usarlo." rispose "Ma ora sei in civile..." "Per i prossimi 30 minuti." mormorò Giulia. 
"Dite un po', voi avete dei sogni?" "Si tratta di una cosa fisiologica, tutti li hanno." rispose Gian beccandosi una gomitata dalle colleghe "Voglio dire, c'è qualcosa che vorreste fare?" chiese Viviana, Gian alzò le spalle "Per i sogni c'è tempo, per indossare l'uniforme no." commentò mentre Giulia annuì "Già, è meglio se andiamo." Prima di congedarsi Gian notò un messaggio da parte di Ginevra "Durante i fuochi, parliamo." aveva comunicato con le mani.

"Quindi voi non avete sogni?" chiese Irene, Gian alzò le spalle "Non ha importanza, i sogni restano solo sogni." Giulia sospirò, il "Gian volontario" era inflessibile "Allora, ho qualcosa sull'uniforme o ti sei incantata a pensare?" le domandò mentre finiva di vestirsi "Gian, non tutti sono simpatici come te." Gian le sorrise "Per questo motivo siamo amici Gio." 


"SAP Delta, voi sarete dislocati vicino agli ingressi A e B." Esclamò Matteo mentre Gian controllò per l'ennessima volta sia la torcia frontale che quella tascabile "Si, sono ancora funzionanti." commentò Giulia fissandolo negli occhi. 

Una volta nella zona operativa si disposero a "triangolo" per avere una visuale a 360° attorno a loro quando Ginevra arrivò da Gian "Vi dispiace se ci sediamo qui vicino a voi?" Gian alzò appena le spalle "Come vi pare." commentò aggiustandosi la cinghia del DAE "Sotto questa luce sei veramente freddo." commentò Ginevra sedendosi vicino a Paolo, Gian grugnì "Vado in bagno un momento." mormorò lasciando il DAE a Irene "Torno subito."

Si diresse a passo svelto verso i bagni chimici una volta lì si appoggiò con la schiena alla parete di plastica, trasse fuori un pacchetto di carta "Da quando fumi?" esclamò Ginevra "Ma sei scema?" rispose Gian "Non si risponde ad una domanda con una domanda." rispose, poi le sorrise "Si tratta di un pacchetto di Gomme alla menta." rispose estraendo i confetti dalla confezione "Giulia mi ha detto che le mangi quando sei nervoso." mormorò Ginevra l'occhiata che ricevette in cambio la fece desistere dal continuare il discorso "Cos'è? Avete iniziato a scambiarvi segreti su di me?" Mormorò risentito Gian "No, mi ha chiesto di tenerti d'occhio, sa che sei nel mio stesso campo e  si insomma, voleva assicurarsi che tu stessi bene." "Sono suo animatore, non è tenuta a farlo.".
Ginevra lo fissò "Gian, ti vogliamo bene." in quel momento s'udì un fischio e poi con un boato il primo fuoco esplose in aria tra le ovazioni degli spettatori "L'ultima serata ha inizio." Gian sorrise "Già." "Mi dici cosa ti turba?" Gian la fissò "Non vuoi mollare?" Ginevra sorrise "Mi hai addestrato tu, conosci la risposta. Che hai fatto?" Gian le sorrise "Sto avendo un piccolo problema di rabbia, o meglio sono irritato, come quando c'è una macchia su una pentola e nonostante io stia sfregando con tutte le mie forze non riesco a farla andare via." rispose Gian "Ho disattivato le storie, solo che ho aperto IG e mi appare comunque e mi irrita, mi irrita vedere lei e il suo tipo ma un fastidio assurdo, ma non per qualcosa, solo mi da fastidio, sono felice che lei sia felice, ma contemporaneamente bho sento un senso di rabbia interno perché lei è andata già avanti e io non ancora." "Caspisco." "Non ho intenzione di tornare sui miei passi, ha fatto la sua scelta io sto facendo la mia, farò ancora servizio, uscirò le mie amiche, mi vedrò con i 3 dell'apocalisse, vado avanti, ho capito che la mia vita era diventata dipendente da lei e questo non va bene, ho bisogno di pensare ad altro, fosse anche solo sdraiarmi a fissare il cielo." mormorò mentre osservava le lucciole dei fuochi d'artificio. 

"Gian... tu quindi hai un sogno?" gli chiese "Il mio sogno è stupido." poi s'aggiustò il cappello "Nessun sogno è stupido, cosa vorresti?" Gian le sorrise "Vorrei poter trovare qualcuno con cui meditare in un giorno di pioggia. Sentire la pioggia che batte sui vetri mentre siamo avvolti dal silenzio." Ginevra rimase in silenzio mentre Gian mise via la confezione "Devo tornare in postazione, è passato troppo tempo anche per uno che soffre di stitichezza. E no, non torni con me, non voglio far cirocolare false informazioni su di te e me." "Gian, il mio ragazzo è con me a questo campo e sanno tutti del nostro rapporto, ti preoccupi troppo di cosa pensano gli altri. Devi pensare prima cosa pensi tu di te stesso." poi gli sorrise "Quando l'avrai capito allora sono certa che troverai anche qualcuno con cui meditare mentre fuori piove. Perché sei come un fuoco d'artificio, all'inizio sembri di un solo colore, ma quando esplodi hai mille sfumature, che tanti ammirano e non ti preoccupare, un giorno la troverai la persona con cui meditare." mormorò mentre camminavano verso la postazione "Hanabi." "Come dici?" Gian le sorrise "Hanabi è nome del mio gruppo di catechesi, Giulia mi disse una defizione simile alla tua una volta.".

"Gian, va tutto bene?" chiese Giulia mentre recuperava il DAE "Ho solo capito che a certe persone i miei colori piacciono." rispose fissando il cielo e Giulia sorrise "Si, i tuoi colori sono belli." rispose tornando ad osservare la folla "Gian, sono io o laggiù c'è una persona che sta sanguinando dal naso?" Irene si volse e vide Gian cambiare sguardo "Signori, è ora di ballare." rispose Giulia mettendosi i guanti "Servire." Gian afferrò la radio "Proteggere." e Irene raccolse lo zaino medico "E non fare casino." "SAP DELTA a coordinamento, soccorriamo una persona, cosciente, traumatico, seguono informazioni." esclamò Gian nella radio "Ricevuto DELTA, se necessario andate al PPSA." rispose la voce calma di Matteo mentre i tre si mossero illuminati dalle luci dei fuochi d'artificio.

Random - L'ordinario in mini raccontiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora