Prendete un ragazzo con seri problemi legati alla piromania, la sera di veglia di sabato Santo e una candela ed avrete Gian che fissa con interesse la fiamma della candela che aveva in mano.
"Prova a fare qualcosa di pericoloso e giuro che ti faccio scoprire il significato di dolore." esclamò Luisa, Gian la fissò "Non ho intenzione di bruciare i capelli di qualcuno, tranquilla." commentò "Sarò meglio." rispose di fianco a lui Giulia mentre Gian soffocava una risata "Come mai stai ridendo adesso?" chiese Luisa mentre i bambini del catechismo si voltavano verso di lui, Gian fissò i bambini e sorrise "Hey, vi va di sentire una storia?" Luisa lo fissò "Adesso?" "La veglia inzia alle 21, sono le 20.45, ho abbastanza tempo." commentò alzandosi e fissando i bambini "Allora miei cari bambini, una volta io ero uno scout." Dario si sedette vicino a loro "Adoro questa storia." commentò "Io ero uno scout e durante un'uscita di due giorni io e due miei amici fummo incaricati di fare i chierichetti, a fine della messa restammo a sistemare l'altare e vedemmo una candela dentro al suo porta candela rosso, convinti di fare la cosa giusta la spegnemmo." Dario trattenne una risata "In quel momento arrivò il parroco con il nostro capo scout che ci disse "Sai, io ho una candela sull'altare che tengo sempre accesa nel suo porta candela rosso, è una candela a cui tiene tanto mia madre e dice che se si spegne anche la sua vita finisce.". Tutti fissarono scioccati Gian che sorrise "Io e i miei amici ci rendemmo conto di quello che avevamo fatto e inziammmo a gesticolare alle spalle del parroco per segnalare il problema creato da noi, il nostro capo sgranò gli occhi, poi ci fece cenno di riaccenderla mentre lui parlava con il parroco." Dario rise e lo stesso fece Gian.
"Accadde però che l'accendino non funzionava e quindi presi dal panico tirammo fuori un acciarino, fatica inutile, però finalmente l'accendino funzionò e accendemmo la candela e tirammo un sospiro di sollievo che però spense di nuovo la candela." tutti i bambini risero mentre Gian continuò "In quel momento il parroco si volse e in mano teneva una candela rossa, identica a quella che avevamo noi in mano." Dario rise "Il parroco ci guardò ed esclamò "Mi fa piacere che abbiate tolto quella candela, ora posso rimetterla al suo posto." poi ci lasciò andare e noi scappammo fuori dalla chiesa prima di scoppiare a ridere." commentò Gian "Per questo motivo, da allora mi porto sempre dietro un'accendino, per essere preparato." poi sorrise ai bambini "Inoltre ricordatevi che, come diceva V nel film "V per vendetta": "Sono gli uomini che conferiscono potere ai simboli. Da solo un simbolo è privo di significato." quella candela signicava molto per quel parroco e per noi, stasera rappresenta la luce, che sconfigge il buio."
Poi prese la sua candela ed uscì. Giulia lo fissò "A volte sembra parecchio maturo..." pochi secondi dopo lo videro passare correndo con Elisa "ABBIAMO IL FUOCOOOOO." commentarono con in mano le candele accese "A volte." rispose Luisa "Mi chiedo se sarò una buona animatrice." esclamò Giulia, Luisa le sorrise "Se hanno fatto Gian animatore assieme ai suoi amici, possono farlo tutti. Ma Gian sa essere serio quando vuole. Lo sai bene." Giulia annuì, lo sapeva bene che quello che faceva il bambino con la candela, era capace di stare fino alle 2 di notte a vegliare perché stesse bene ed era sempre pronto ad ascoltare tutti, nonostate la stanchezza, il freddo, le sue ferite, Gian era sempre pronto a custodire la fiamma della speranza con cui illuminare tutti coloro a cui voleva bene.
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Random - L'ordinario in mini racconti
ContoNella monotonia della nostra routine siamo sempre di corsa, tendiamo a vedere le cose da una sola prospettiva, crediamo che esista un solo modo di vedere le cose. Ma siamo realmente sicuri che ciò che vediamo sia solo quello che i nostri occhi e la...